Prima di Top Gun (1986), nei cieli a stelle e strisce dello zio Sam erano due i velivoli super tecnologici che popolavano l'immaginario collettivo dei cittadini bisognosi di protezioni, la volpe di fuoco di Clint Eastwood (Firefox, 1982) e il tuono blu di Roy Scheider, Un aereo supersonico il primo, un elicottero da guerra il secondo, non esattamente in grado ci concorrere con gli aerei sulla velocità, ma top di gamma tra i suoi parigrado con le pale e soprattutto dotato di congegni al limite della fantascienza, anche considerando che si tratta dei primi anni '80 (era delle serie televisive dei vari Supercar, Street Hawk, Automan, etc, non dimentichiamolo). Prima ancora che il film abbia inizio una scritta ci fa presente che tutto ciò che vedremo esiste per davvero ed è già in dotazione delle forze militari americane. Naturalmente l'elicottero "blue thunder" non esisteva per davvero (era un ibrido di varie parti di altri elicotteri assemblate tra di loro), ma tutto ciò che quel mezzo usa per proteggere i giusti e colpire i colpevoli esisteva veramente ed era sparpagliato qua e là sulle varie macchine che solcavano i cieli statunitensi (e non solo). Come molti film di quel decennio, segnatamente quelli a tema fantastico, sci-fi e fantasy, ovvero appoggiati su di un corposo comparto di effetti speciali, il gap anagrafico e tecnologico ha lasciato delle cicatrici. C'è chi se l'è passata meglio e chi è decisamente peggiorato nell'invecchiare. Tuono Blu si colloca nel mezzo, vuoi perché gli elicotteri, al di là del design e della foggia, sono suppergiù sempre quelli, vuoi perché, come detto, le diavolerie che monta il blue thunder erano avveniristiche per l'epoca (tant'è che ci si preoccupa di ammonire lo spettatore che è tutto vero), dunque oggi sono normale amministrazione, ma non (ancora) chinchaglierie preistoriche.
Frank Murphy (Roy Scheider) è un veterano del Vietnam, poliziotto pilota di elicotteri. Sorveglia la città dall'alto, è inviso ai suoi superiori ed ai colleghi perché il lascito del Vietnam è la sindrome da stress post traumatico che a 5000 metri d'altezza non è una buona cosa. In una notte di pattuglia Murphy ed il suo secondo Lymangood (Daniel Stern) assistano all'aggressione di una consigliera comunale (che poi morirà in ospedale). Da subito il crimine viene catalogato come aggressione sessuale ma Murphy è convinto che lo scopo degli aggressori non fosse lo stupro, bensì il furto di documenti che la consigliera custodiva in una valigetta. A causa di comportamenti non professionali, Murphy viene estromesso dal caso e tenuto a terra tuttavia, grazie alla sua esperienza in materia, viene contestualmente arruolato per la sperimentazione di un nuovo veicolo militare (il tuono blu) che verrà messo in dotazione dei Federali una volta passata la fase di test. Nel team del progetto c'è anche il colonnello Cochrane (Malcolm McDowell), ex commilitone di Murphy in Vietnam nonché suo nemico giurato da allora.
- SPOILER: Indagando per proprio conto Murphy scopre che tra il tuono blu e la morte della consigliera comunale c'è un legame. Tuono blu è stato progettato per sedare i tumulti della popolazione e dei Federali corrotti intendono dapprima provocarle per poi avere pieni poteri sull'arma da guerra, finalizzandola ad un controllo americano da parte del Governo sui cittadini. Murphy registra una conversazione bollente grazie al tuono blu e con grandi peripezie riesce a far ottenere il nastro ad una emittente televisiva, scagionandosi così da gli omicidi che i federali gli avevano falsamente attribuito per cercare di toglierlo di mezzo.
Roy Scheider da solo aggiunge valore al film. Fin dagli anni '70 la sua faccia garantisce tensione, azione e quel senso di minaccia e persecuzione che Scheider incarna come pochi altri. L'attore non viene sopraffatto dalla tecnologia. Tuono Blu (1983) pur ascrivendosi (fino ad un certo punto) al genere "fantastico", è un film dove trama e recitazione ancora contano, come accadeva nel cinema pre anni 2000, nonostante gli effetti speciali (oggi è esattamente il contrario). I personaggi hanno un loro taglio, naturalmente quello di un film d'evasione ed intrattenimento, ma non ad encefalogramma piatto. Del resto, basti pensare che l'antagonista di Scheider è nientemeno che Mr. Alex DeLarge, aka Malcolm McDowell, con gli occhi costantemente iniettati di sangue e cattiveria. Buono pure tutto il comparto di comprimari. Interessante lo spunto sul "controllo" da parte del potere sulla gente comune (esasperato nella scena della donna che fa yoga nuda, spiata grazie alle telecamere del tuono blu, scena per altro censuratissima nella versione televisiva per la quale fu addirittura rigirata facendo indossare un costume due pezzi all'attrice). Ed assai interessante anche il fatto che tutta la vicenda si svolga in un contesto urbano, strettamente metropolitano, tra grattacieli, palazzoni, strade e reti fognarie. Anziché una cornice di guerra o estera, tutta la vicenda si concentra sui cieli di Los Angeles, creando un contrasto interessante. Nel film vengono impiegati anche dei comunissimi modellini (ad esempio nel giro della morte), ma l'integrazione grande e piccola scala funziona egregiamente senza sbavature. Alla pellicola cinematografica è ispirata una serie televisiva di soli 11 episodi andata in onda nel 1984. Pare sia anche in cantiere un remake che, debitamente aggiornato ai giorni nostri, dovrebbe vertere su un drone anziché un elicottero vecchio stile con pilota.