Trauma di Dario Argento lo vidi per la prima circa un paio d'anni dopo la sua uscita nelle sale, comodamente indivanato a casa di amici super patiti dell'horror. So che mi piacque discretamente, ma per il resto era buio completo, non riuscivo a visualizzare più nulla del film, trama, dettagli, persino l'assassino, ricordavo solo Asia Argento, e che in quel film a un certo punto tira fuori delle robe enormi (cioè, ma tu guarda la malattia, vedi un film di Dario Argento, non ti ricordi l'assassino ma le gemelle di Asia...). Per due motivi quella immagine mi si fissò nella mente: 1) pensai: "cavolo, il primo film che Dario lavora con sua figlia, e non si fa alcuno scrupolo nel buttarla in pasto al pubblico a petto in fuori!"; 2) se non ho fatto male i conti, all'epoca della lavorazione del film (quindi il '92) Asia era ancora minorenne, e quel seno lì sul corpo di una 17enne era veramente sproporzionato; oggi Asia è donna, e il suo seno generoso è più in armonia col resto del corpo, ma quella bambinetta secca secca che a un certo punto "investe" il pubblico in quel modo è una scena difficile da dimenticare, evidentemente più dello svelamento dell'assassino del film (un vero "trauma").
Torniamo alla polpa, produzione interamente americana per un regista interamente italiano; mi spiego, Argento non è fatto per le ambientazioni americane, per quei paesaggi, quelle architetture, i suoi racconti trovano la giusta e adeguata collocazione nell'Italia piena di storia, monumenti, riferimenti culturali ed estrosità architettoniche. Roma, Torino, Firenze, offrono molti più spuinti ed appigli per le inquietudini di Argento; tutt'al più l'Europa. Ma è anche vero che Trauma si colloca nella fase della decadenza del regista, e quindi forse il cambiar aria era pure un tentativo legittimo. Per altro gli americani premevano parecchio perché Dario facesse un remake delle sue vecchie pellicole gialle, che tanto avevano furoreggiato all'estero, States compresi, ed infatti Trauma pur non essendo un remake di Profondo Rosso ne riprende molti stilemi, anche alcuni stratagemmi narrativi, che non cito apertamente per non spoilerare il film, ma che un conoscitore del regista saprà individuare ad occhi chiusi.
Trauma è quasi un giallo puro, la componente splatter gore viene ridotta al lumicino, forse anche per la velleità di godere di un'ampia distribuzione, non seviziata da divieti e tagli, del resto gli Usa erano un mercato mica da poco. Rispetto a tante pellicole deboli partorite successivamente da Argento, Trauma ancora gode di una incredibile cura per la mise en scene, un livello di dettaglio acutissimo, che serve anche a sopperire laddove si presenta qualche buco di sceneggiatura o qualche calo recitativo. Gli effetti speciali (che dovevano essere di Stivaletti e invece passano all'americano Tom Savini) lasciano molto a desiderare a parer mio, e tutte quelle teste mozze sono abbastanza plasticose e poco credibili. Interessante però la macchinetta decapitatrice, la solita genialata assassina di Argento. Molti gli aneddoti sul film, tant'è che sono stati riempiti libri al riguardo, e vorrei evitare un post troppo didascalico e lungagnone al riguardo, comunque ad esempio si narra che lo scrittore con cui Argento definì la sceneggiatura (su un soggetto nato in Italia da Ferrini e Romoli), alias T.E.D. Klein, abbia poi ritrattato il suo coinvolgimento ritenendo il risultato sin troppo imbarazzante. Giudizio impietoso ed immeritato, ad onor del vero, poiché sebbene Trauma non possa competere né con un Profondo Rosso né con L'Uccello Dalle Piume Di Cristallo, per dire, neppure si può asserire che sia un pessimo film o addirittura imbarazzante, tutt'altro. E' una pellicola modesta per essere di un regista del calibro del (primo) Argento, ma è un signor film per essere magari il lavoro di un collega della cinematografia horror americana o europea.
Nel cast c'è la carismatica Piper Laurie, strappata via direttamente da Carrie Lo Sguardo Di Satana, ed il suo ruolo non è da poco. Molto pesce lesso invece il ragazzotto che si divide le luci della ribalta con Asia (Christopher Rydell); Asia è in parte e qui mi è piaciuta molto, tra l'altro recita il ruolo di una ragazza della Romania e pare che, essendo il film girato in lingua inglese, fu proprio Piper Laurie ad insegnare ad Asia a parlare inglese con l'accento romeno, sottigliezza che si perde col doppiaggio italiano (ma anche chissene). I Goblin avrebbero dovuto curare la colonna sonora, ma la produzione americana impose un nome più noto alle platee locali, ed ecco spuntar fuori Pino Donaggio, uomo di fiducia di Brian De Palma. Trauma alterna pregi e difetti, ma tutto sommato è godibile e acquista senz'altro molti punti col passare degli anni, soprattutto se paragonato al peggio da venire.
Omaggio hitchcockiano di un Argento in cerca di nuova identità, che sorprende anche con un'ultima scena che non ti aspetti; a mistero risolto e sangue versato, la macchina da presa lascia la casa che è stata teatro degli eventi per andare a cercare una terrazza sulla quale una band reggae suona un motivetto allegro e solare, danzato da un ragazza bionda e imbronciata ma, soprattutto, dettaglio più importante, visibilmente anoressica, esattamente come il personaggio di Asia nel film, in un contrasto dolce/amaro (dato anche da una fortissima luce calda giallo-sole sparata sulla ragazza) che per un attimo ci risolleva dalle morbosità della vicenda appena conclusasi. Argento ha raccontato che l'idea del film è nata proprio dall'anoressia, dall'osservazione di una ragazza solitaria che nel bel mezzo delle strade della città vomitatva senza la minima cura da parte dei passanti. Ciò invogliò Dario ad approfondire la questione anoressia, un mondo pressoché inesplorato di sofferenza interiore, e poco a poco si sviluppò tutta la narrazione, che lega indissolubilmente una madre ad una figlia, elemento che sembra soggiacere a molti dei casi di anoressia registrati in letteratura medica. Argento stesso ha raccontato che il personaggio di Asia è in parte ispirato a sua nipote, Anna, figlia di Daria Nicolodi, affetta da quella patologia, morta per altro l'anno dopo l'uscita di Trauma, in un incidente col motorino. E indovinate chi è Anna? Esatto, la ragazza bionda che balla sui titoli di coda.