Tenebre

Tenebre
Tenebre

Racconta Argento che si era stancato dell'enorme genìa di epigoni che si erano accodati al suo cinema giallo, producendo una quantità enorme di film di quel genere, spesso e volentieri con titoli zoofili e tutta una serie di cliché ripetuti a pappagallo; anche per questo motivo con Suspiria e Inferno si era spostato sul genere horror (che lui chiama "fantasy"), trovando una nuova chiave espressiva del suo estro artistico. Del resto, quelli sono gli anni nei quali Argento è in grado di dirigere un film su qualsiasi cosa innovando sempre e comunque, a prescindere, come fosse un vulcano in continua ebollizione di idee originali. Non cambia il rapporto con il pubblico (è sempre un trionfo), non cambia il rapporto con la critica, segnatamente italiana (è sempre un linciaggio). All'altezza del 1982 il regista romano pensa sia l'ora di riappropriarsi di ciò che ha inventato, senza lasciarsi condizionare da chi lo ha imitato inflazionando il mercato. E' trascorso un decennio dell'epoca dei gialli con gli animali nel titolo, una decade che ha trasfigurato il mondo, la società, il cinema, le persone. Il suo nuovo film dovrà prenderne atto in qualche modo.

Niente più ombre ed oscurità, niente più eredità da cinema espressionista tedesco, niente più architetture gotiche, niente più notti buie. Tenebre, in beffarda opposizione al sostantivo, sarà una pellicola di piena luce, una celebrazione del bianco, di architetture moderne e contemporanee e di spazi aperti. Non a caso una delle scene che viene più sovente associata al film è quella dell'assassinio di John Saxon, girata di giorno, in mezzo a mille passanti, nella cornice di attimi di vita reale, vissuta (la location è un Centro Commerciale di Casal Palocco). Un omicidio atipico per Argento e per tutto il filone horror e, proprio per questo, assai sorprendente e coraggioso. L'illuminazione che viene richiesta a Luciano Tovoli è l'opposto di quanto visto in Suspiria (stessa mano). Arredi e scenografie sono una esaltazione di colori chiari, perfetti per rifrangere la luce ed amplificare all'ennesima potenza il rosso vivo del sangue. Si pensi alla scena della Lario (la più censurata in assoluto del film, per vari motivi), il cui arto amputato irradia un getto di sangue sulla parete, una sorta di macabro arcobaleno cremisi che rimane impresso a qualsiasi spettatore di Tenebre.

Il film in sé si configura come un immenso divertimento di Argento, un film che giustamente lui dice di aver girato con moltissima ironia. Non solo è un calderone di tutti i suoi topoi (l'assassino con i guanti neri, il rasoio, la voce sussurrante a telefono, il dettaglio in primo piano dell'occhio dilatato, le soggettive, il particolare sfuggito e ricostruito a posteriori, la musica a piena potenza che sottolinea i momenti chiave), ma è un premeditato gioco cinico verso i suoi detrattori. Il protagonista del film è un narratore di storie horror che viene accusato dalla critica di sadismo, misoginia e devianza; ed è in un contesto del genere che maturano gli ammazzamenti, anche (e soprattutto) a danno dei giornalisti. Argento insomma se la gode e si leva qualche sassolino dalla scarpa. Avete voluto il mostro nero, eccovelo servito su un vassoio (d'argento), e attenti alla giugulare... Tenebre è una sorta di summa del cinema dell'autore visto sin lì, ma elevato al kitsch e all'esagerazione. C'è meno rigore e più esasperazione, esorbitanza, consapevole e sorniona però. Inoltre Argento spinge notevolmente sul piano sessuale. Ad eccezione della Nicolodi, rispettosamente preservata in tal senso, le altre attrici sono lette in chiave "exploitation", con seni nudi o molto molto evidenti sotto magliette e camicette. Fa tutto parte della presunta misoginia appiccicata ad Argento (e al romanziere Peter Neal/Anthony Franciosa, sorta di suo alter ego nel film). Tecnicamente Tenebre non lesina virtuosismi, altro marchio distintivo di Argento. Due eclatanti: il lungo piano sequenza realizzato grazie al Louma (speciale marchingegno francese) - una gru che consente di elevarsi per 8 metri sopra ed attorno ad una villa, riprendendone diverse finestre e attraverso quelle esplicitando degli omicidi - ed un particolare rivelatore riguardante l'omicida, che verrà poi ripreso pari pari da Brian De Palma in Doppia Personalità.

Notevole la provocazione di aver affidato proprio ad Eva Robin's la parte della ragazza tentatrice, l'incarnazione di un sogno/ricordo erotico che insegue quello che poi si rivelerà essere l'assassino. Lo spettatore si chiede se l'ambiguità che quella presenza sessuale genera sia stato un effetto voluto e cercato da Argento o se l'opzione Robin's sia legata solo all'effettiva carica di lussuria che quel personaggio è in grado di trasmettere. Bellissima Ania Pieroni, che lavora per la seconda (ed ultima) volta con Argento, dopo Inferno. Impressionante la somiglianza dell'allora Daria Nicolodi con Asia Argento oggi, sembra davvero una proiezione nel futuro di come sarà poi la figlia di Argento e della Nicolodi. Daria racconta di aver gradito poco il ruolo, ritenendolo affatto congeniale al proprio temperamento, tuttavia svolgendo diligentemente il proprio compito. Personalmente l'ho molto apprezzata, anche in questa veste meno "estrosa". Finale in pieno crescendo del film, praticamente climax e titoli di cosa coincidono, sottolineati da uno degli urli di terrore più lunghi ed intensi della storia del cinema horror, ad opera della scream queen Nicolodi. A fronte della precedente produzione argentiana, Tenebre a ben vedere è forse un passo indietro, un film compiaciuto e complessivamente meno innovativo, ma il suo estremo interesse deriva anche da questo, dalla coscienza di realizzare un'opera autoreferenziale, divertita e sfidante verso gli oppositori del regista, critici, giornalisti e benpensanti dallo scandalo facile. Un film che gioca con gli eccessi ma sotto il pieno controllo razionale di Argento, controllo che successivamente mostrerà di perdere, pezzo a pezzo. Capolavoro la musica elettronica dei tre ex Goblin, Massimo Morante, Fabio Pignatelli, Claudio Simonetti. Consiglio la visione nel meraviglioso bluray della Arrow, davvero superlativo per qualità audio/video.

Trailer ufficiale

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