Tutto Quello Che Avreste Voluto Sapere Sul Sesso (Ma Non Avete Mai Osato Chiedere)

Tutto Quello Che Avreste Voluto Sapere Sul Sesso (Ma Non Avete Mai Osato Chiedere)
Tutto Quello Che Avreste Voluto Sapere Sul Sesso (Ma Non Avete Mai Osato Chiedere)

Tutto Quello Che Avreste Voluto Sapere Sul Sesso (Ma Non Avete Mai Osato Chiedere) è uno dei titoli cult di Woody Allen, e direi della cinematografia tout court. Tuttavia forse non tutti sanno che è ispirato da un omonimo libro divulgativo di un vero sessuologo americano (David Rueben). Nel 1972, già con quattro pellicole all'attivo, Allen dirige questa squinternata parodia ad episodi, che contiene alcuni dei momenti più celebri della sua filmografia. Sette le domande a cui il regista risponde con una breve storiella illustrativa. Ci si interroga sugli afrodisiaci (gustoso episodio di ambientazione medievale), la sodomia (paradossale vicenda che tratta il rapporto di coppia tra un uomo e una pecora, e che vede protagonista Gene Wilder, perfetto per la parte), l'orgasmo femminile (ambientazione italiana un po' posticcia, e doppiaggio di conseguenza), il travestitismo (pura follia traslata dentro la tipica borghesia americana), le perversioni (a mio parere, forse l'episodio più divertente, riguardante un improbabile quiz televisivo degli anni '50 sulle perversioni della gente), la sessuologia (anche questo assai divertente, ispirato alle vecchie pellicole della Hammer e ai mad doctors), l'eiaculazione (il momento più cult del film, con il corpo umano immaginato come una specie di catena di montaggio nella quale ogni settore fa la sua parte, in piena coesione, con l'obiettivo finale di ottenere uno soddisfacente rapporto sessuale, e conseguentemente l'eiaculazione).

In verità, non tutto il film è tremendamente divertente, ci sono alti e bassi, ma alcune di queste sequenze sono entrate così prepotentemente nella storia del cinema, che l'intera pellicola ha beneficiato di un traino eccezionale. Interessanti i molti spunti estremi, grotteschi, folli, visionari, ai quali Allen concede liberamente asilo, andando a briglia sciolta e sguazzando nel paradossale. Dalla irresistibile seduzione esercitata da una pecora, alla tetta gigante del dottore pazzo che conduce i più assurdi esperimenti sulla sessuologia, dallo show televisivo amorale e volgare (popolato di esibizionisti e rabbini feticisti) che sarebbe addirittura stato trasmesso dalla tv in una America puritana degli anni '50/'60, agli spermatozoi "umanizzati", in attesa di inondare la vagina. L'episodio italiano, diciamo così, è un omaggio al cinema felliniano e di Antonioni, tant'è che Allen lo girò in lingua italiana, sottotitolandolo in inglese; ma fu comunque ridoppiato per l'Italia poiché l'italiano degli americani è del tutto opinabile... Quelli in particolare mi sono parsi i 10 minuti meno riusciti del film; eccezion fatta per un buffo Allen in versione amatore italiano - un po' cafone con i suoi occhiali da sole, le pose da macho e la risposta pronta - non l'ho trovato particolarmente comico. Nel Casanova 70 di Monicelli, Mastroianni si eccita solo in situazioni al limite del pericolo. Diversi i flash di puro genio che prendono alla sprovvista il pubblico, come il prete dell'ultimo episodio, sorpreso nella coscienza a "sabotare" l'erezione, o il dialogo finale tra marito (dedito al travestitismo) e moglie, sulla necessità della cura psicanalitica del primo. Le "patologie" messe in evidenza da Allen sono tutte da ridere e suscitano più simpatia che inquietudine, è l'occhio di un giullare dissacratore contrapposto al bigottismo perbenista di una società cattolica e pedante. Tutto il film ha un tono lieve e scanzonato, tanto da essere stato letto come un semplice divertissement di Allen, in tal senso forse lo si può ritenere un film "minore", che vive in modo un po' sconclusionato e discontinuo di picchi di comicità esplosiva e satira camuffata da non sense assurdi.

Trailer ufficiale

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