Piranha 3DD

Piranha 3DD
Piranha 3DD

Piranha 3DD è il sequel di Piranha 3D (di Alexandre Aja, 2010) che è il remake di Piranha (di Joe Dante, 1978), che non sarebbe mai uscito se nel 1975 non ci fosse stato Lo Squalo (che dette la stura a molti mostri marini, dai polpi giganti ai calamari, dalle orche assassine ai barracuda). Se il nuovo Piranha 3D tentava perlomeno la via dell'omaggio ai film che l'avevano preceduto - citando apertamente quello di Spielberg e riservando un cameo a Richard Dreyfuss - attenendosi contemporaneamente ad elementi più "attuali" (più gore e più nudità), e strombazzando il 3D come grande attrattiva (ricordo che pure uno Squalo fu in 3D), Piranha 3DD svacca di brutto, andando pesantemente oltre e trasformandosi tout court in un luna park sconcio e becero. Parte del cast rimane immutato, in più si aggiungono due fighette ed un pischello a far numero. La media anagrafica del film è sui 20 anni, gli unici "adulti" sono David Koechner (il boss del parco acquatico), Christopher Lloyd (il solito scienziato pazzo) e David Hasselhoff nella parte di David Hasselhoff nella parte del bagnino di Baywatch. Date le premesse....ci siamo capiti.

Ad un anno dal massacro del lago Victoria, sta per aprire un nuovo waterpark, il Big Wet, dove le bagnine girano in topless e/o completamente nude, con tanto di zona privé e telecamere "strategiche" che rimandano le immagini su un maxischermo. Chet (David Koechner), senza alcun tipo di controllo, approvvigiona le piscine pompando illegalmente acqua dal sottosuolo, forte della protezione dello sceriffo Fallon (Ving Rhames) al quale paga laute mazzette. Nuove uova di Nicocentlus Natteteri però sono in circolazione e, attraverso le tubature (prediligendo zone pregne di anidride solforosa, ovvero piscine con cloro), i ferocissimi piranha raggiungono il waterpark proprio in concomitanza con l'inaugurazione, massacrando i bagnanti. Maddy (Danielle Panabaker), figliastra di Chet e comproprietaria al 49% del parco acquatico, cerca di sventare il disastro ma riuscirà solo a salvare la pelle dopo che i piranha avranno fatto incetta di corpi nelle vasche del Big Wet.

La locandina del film parla chiaro, se già quella del suo predecessore alludeva questa urla. Provate a tenere il conto, ci sono più tette che pesci nel film, tant'è che il 3DD si riferisce alla misura della coppa dei reggiseni e non alla tridimensionalità della pellicola. La prima scena del film è indicativa, party selvaggio con ragazze bagnate e seni che ballonzonano a più non posso. Questo sarà il leit-motiv di tutta la pellicola, divertimento scanzonato, disimpegno, un bel dito medio ostentato verso chi chiede credibilità e verosimiglianza. Siamo un pelino sopra le produzioni tipiche della Asylum, nel senso che l'approccio è il medesimo (purtroppo l'Asylum sta facendo scuola, secondo una precisa legge di mercato che fa si che la concorrenza livelli verso il basso e non verso l'alto) anche se qui almeno, forse per via di un budget più corposo, o di un occhio minimamente più accorto e raffinato del regista, il baraccone è più digeribile, meno sciatto e abborracciato. A tratti pare di stare in un lungo videoclip dei Blink 182 o dei Sum 41 (ma perché le bubblegum punk band hanno sempre il numero nel nome?), con la musica identica, fracassona, giovanilistica e innocua, le ragazze macelleria pronte a concedersi, getti d'acqua che schizzano ovunque, fancazzismo e colori sgargianti.

Non dimentichiamoci che il film rientra nella categoria "horror"....vabbè horror, son parole grosse. La componente sanguinolenta è parossistica e altrettanto kitsch. Perlopiù il tutto si risolve con massicce dosi di orrenda computer grafica, ci sono i primi piani dei piranha incazzati (il loro comportamento farebbe orrore a qualsiasi biologo marino) e si procede un tanto al kg in sceneggiatura. Quando vediamo gli sciami di animaletti saettare sott'acqua sembrano piccolini come Nemo, quando poi assalgono i bagnanti fuori dall'acqua (perché naturalmente compiono balzi degni di un saltatore olimpionico) diventano improvvisamente grandi come piccoli cinghiali. Perlomeno sulle proporzioni si poteva lavorare con più coerenza. il punto più basso e squallido però lo si raggiunge quando due ragazzi stanno avendo un rapporto sessuale e dalla vagina di lei sbuca fuori un piranha che si attacca al coso....segue evirazione e momenti di puro darwinismo al contrario.

Le protagoniste belle che non devono morire, nonostante cadano ripetutamente in acqua, vengono sfiorate dalle bestie ma, guardacaso, mai sventrate, altri non fanno in tempo a mettere il dito mignolo in uno specchio d'acqua che vengono vaporizzati all'istante. Evidentemente i piranha sono una specie altamente selettiva. Poi c'è gente che non sa nuotare ma si getta metri e metri sott'acqua con blocchi di cemento al collo, per essere sicura di andare a fondo, altro tipico comportamento che un etologo saprebbe valorizzare generosamente. Stare a spaccare il capello in quattro su un film del genere però è da spocchiasnob; è più che evidente che Piranha 3DD non si prende sul serio nemmeno per un fotogramma. La sua priorità sono le tette; in secundis, il divertimento spensierato e caciarone. Se la cosa non aggrada tanto vale cambiare programma della serata. Menzione a parte merita Hasselhoff, nella parte di un autoironico Hasselhoff che fa battutine e faccette (botuliniche) a iosa e si riserva nel finale (e sui titoli di coda) scenette e gag in quantità. Quando parte addirittura la musica di Baywatch siamo dalle parti di un film demenziale dei fratelli Zucker o giù di lì. Naturalmente il film ha un finale "aperto" che prelude al nuovo futuro capitolo, sempre più sborone e improbabile (siamo ai livelli di Machete). Nel 2012 la pellicola ha ricevuto due nomination ai Razzie Award i quali, visto il genere di film, equivalgono ad una attestazioni di valore.

Trailer ufficiale

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