Dici Alvaro Vitali e in giro c'è chi si fa il segno della croce, corre in libreria ad espiare comprando un libro della Murgia o della Ammazzantini, si appella a San Nanni Moretti dei Parioli, o comincia a proferire termini latini aulici estrapolati dal De Monarchia di Dante Alighieri. Siamo fatti così, la "cultuva" innanzitutto (anche se poi Ciao Darwin in tv fa camionate su camionate di share, Fabio Volo sbanca in libreria e qualsiasi straccio di videoclip pseudo-caraibico con smutandate e tori da monta di corredo diventa il tormentone dell'estate, ogni estate). Sfido quindi l'intelligenza sopraffina dei lettori nativi del paese culla del Rinascimento, della lirica, della pizza, dei baffi neri e del mandolino, proponendo un post sul primo Pierino, istitutivo del filone che ha imperversato negli anni '80 nelle nostre sale cinematografiche (senza contare gli apocrifi); mi riferisco a Pierino Contro Tutti, anno domini 1981.
Vitali, che intanto aveva già lavorato (anche se mai da protagonista) con Fellini, Luigi Magni, Dino Risi, Steno, Pasquale Festa Campanile, Alberto Sordi e persino Polanski, racconta che l'idea fu quella di realizzare un barzelletta movie. Furono comprate tonnellate di libri sulle barzellette, col preciso intento di sceneggiarle. Complice un approccio estremamente popolare, un erotismo a buon mercato (con la scoperta di Michela Miti), e l'ausilio di tanti caratteristi del cinema di genere, il successo del film fu talmente clamoroso che, sempre nello stesso anno, arrivarono Pierino Colpisce Ancora e Pierino Medico Della Saub (quest'ultimo sfrutta ruffianamente il marchio pierinesco senza tuttavia aver nulla a che fare con la serie). 10 miliardi di lire al botteghino, al prezzo di 4000 lire al biglietto, fatte le debite proporzioni con l'euro e i prezzi di oggi, un trionfo. Qualcuno si incazzò pure parecchio, ad esempio Sergio Leone, che rimase scioccato dal fatto che il pubblico potesse gradire così tanto scorregge e parolacce. Leone e i grandi intellettuali di questo paese si dovettero arrendere all'evidenza (c'è ancora qualcuno che si rifiuta, come gli ultimi giapponesi a guerra conclusa), Pierino era piaciuto anche, o nonostante, le parolacce, la grevità, ed il sedere della Miti. Che poi, a ben vedere, almeno questo primo capitolo della serie non è poi 'sta gran sconceria ultra trash; certo gli argomenti non sono aulici (diarrea, Chicago di notte, palle pelose, eccetera) ma tutto si risolve in modo molto immediato, goliardico e leggero, senza troppe morbosità o compiacimenti.
Vitali ha le physique du role, il film fa abbondantemente ridere, i tempi comici sono scoppiettanti e, come detto, i vari Gammino, Robutti, Liberti, Billi, Merlini, Garinei, Adami, Lombardo, danno un valido contributo alla resa finale. Da segnalare la sorella di Pierino, una giovane Cristina Moffa, poi starlette di Mediaset e del Drive In (due soli film all'attivo), una rapidissima comparsata di Gioia Maria Scola quasi ad inizio film, e ovviamente la bombastica Michela Miti, la supplente de-fi-ni-ti-va che ogni studente di ogni epoca e rango avrebbe sognato di avere in classe, almeno per un giorno. Vitali gioca pure un po' a fare Sordi, con quel suo continuo "anvedi che camminata...", "anvedi" questo, "anvedi" quello, e poi c'è l'immancabile domanda "cor fischio o senza?". L'audio commentary del dvd Federal è piano di aneddoti raccontati dallo stesso Vitali, che valgono quasi quanto il film. La Miti all'epoca aveva appena 18 anni, certo come insegnante era poco credibile (pure per come andava vestita in classe, vabbè.....), ma del resto Vitali ne aveva 31, vestito col grembiulino e il fioccone rosso. Contrariamente a quello che si può pensare, la Miti ha una sola scena di nudo in tutto il film e per niente audace, giusto una camminata con sedere in bella vista, ed una posa, di fianco, con Gammino.
Il 1982 portò in dote Pierino Il Fichissimo (protagonista Maurizio Esposito), Pierino La Peste Alla Riscossa (Giorgio Ariani), Che Casino...Con Pierino (Roberto Gallozzi) e pure la variante al femminile con Quella Peste Di Pierina (Marina Marfoglia). Declinazioni napoletane, toscane, muliebri di Pierino; il franchising come si può vedere fu furente. Gli anni '80 videro nascere ed esaurirsi il personaggio e, in realtà, tutto si giocò nell'arco di 3 anni, visto che l'ultimo Pierino ufficiale con Vitali, Pierino Torna A Scuola, arrivò fuori tempo massimo nel 1990. Lo stesso anno de Le Comiche di Neri Parenti, con Villaggio e Pozzetto (tre episodi in totale, '90, '91, e '94), che però presumevano una filiazione più nobile (le vere comiche appunto, più che le barzellette), nel 2004 pure i Vanzina ci hanno provato con Le Barzellette, dai risultati (perlomeno artistici) non proprio strabilianti.