
Dieci piccoli indiani meno uno, ovvero nove ospiti per un delitto. Oddio uno, nel senso del primo che dà avvio alle danze, perché poi in effetti è un'ecatombe. Impostazione molto simile a Cinque Bambole Per La Luna D'Agosto di Bava, precedente di sette anni, ma più in generale le similitudini ci sono con tutte quelle storie - su pagina bianca o su pellicola - che riuniscono un certo numero di agnelli sacrificali in un ambiente chiuso e ristretto, in attesa del passaggio in rassegna da parte dell'omicida. In tutta sincerità questo film di Ferdinando Baldi non mi ha fatto impazzire, non mi è sembrato un grandissimo film, assolutamente vedibile per tutta una serie di motivi collaterali ma non un campione del genere. C'è sicuramente molto mestiere, del resto Baldi è uno che il cinema "di genere" lo ha esplorato in lungo e largo (pare fosse anche tra i candidati a dirigere L'Uccello Dalle Piume Di Cristallo); c'è una location magnifica, la Sardegna, e nello specifico una villa sontuosa a picco sul mare (trasparente). Per quanto il tutto debba risultare asfittico ed inquietante per sceneggiatura, è impossibile durante la visione non agognare quel luogo come meta di vacanza.
C'è Massimo Foschi che è sempre imperdibile e ipnotico grazie alla timbrica vocale che Madre Natura gli ha dato, c'è Sofia Dionisio (qui accreditata come Flavia Fabiani), altrettanto imperdibile e ipnotica grazie ad altre doti che sempre Madre Natura le ha dato. Poi ci sono Venantino Venantini che è un caratterista coi fiocchi e Rita Silva che porta dignitosamente a casa la pagnotta. Uno dei punti deboli (per me) dell'operazione è il cast, perlomeno il restante cast, fatto di attori ed attrici un po' troppo anonimi, poco forti, poco intensi, che in uno schema ben oliato ma che certo non fa dell'originalità la sua forza, anziché aggiungere tolgono, o perlomeno mostrano i punti deboli del film. Alcuni dialoghi sono banali e prevedibili, facili insomma; la musica a tratti mi è parsa inadatta, poco focalizzata sulle immagini. Baldi si salva sempre in corner con la suddetta location (che dove inquadri inquadri.... fai centro) e con le disinibite nudità delle attrici che, tra nudi integrali e trasparenze, non lasciano granché all'immaginazione.
La storia poi va come deve andare, si parte subito storti con i nove convitati che si disprezzano e si adoperano in vicendevoli dispettucci di corna. Buoni qui non ce ne sono. E' nell'aria che la faccenda durerà poco. Muore il primo indiano e da lì in poi è tutta discesa, con qualche concessione pure ad ammazzamenti truculenti e sangue a secchiate (che però sopraggiunge sempre dopo e mai in contemporanea col colpo subito, miracoli del cinema). Il deus ex machina criminale non è esattamente imperscrutabile, semmai è più interessante scoprire cosa Baldi ci imbastisce di contorno per rendere la risoluzione del mistero meno povera e scontata. Finale cinico e severo, ma del resto chi gioca col fuoco...rischia di bruciarsi. Il film è stato distribuito anche con titoli alternativi come La Morte Viene Dal Passato e Un Urlo Nella Notte. Se possibile, privilegiate l'edizione tedesca Camera Obscura che ha la traccia audio italiana, un master pressoché perfetto ed alcuni extra tra cui un'intervista a Foschi.