Mr. Brooks

Mr. Brooks
Mr. Brooks

Un dvd noleggiato sostanzialmente per due ragioni, Demi Moore e gli omicidi. Inaspettatamente mi sono trovato davanti ad un film sorpresa, un mezzo capolavoro. Procedo elemento per elemento: Kevin Costner fa il cattivo, non solo, è proprio un serial killer efferato. Ganzo. Adoro quando questi attori "eroi" accettano di sporcare il loro personaggio pubblico, scegliendo ruoli malvagi. Costner è Mr. Brooks, assassino tormentato e mentalmente disturbato, ma non per questo disumano. Simpatico, persino bonario, padre di famiglia, business man di successo, molto intelligente e accorto nel suo lavoro. Sua moglie è uno schianto da capogiro, Marg Helgenberger. Mr. Brooks se la intende con William Hurt, la sua coscienza nera, un diavoletto che lo segue ovunque e gli dice cosa fare e come farlo, sempre a fin di male. Sornione, cinico e sarcastico, dialoga vivacemente con Mr. Brooks ed i loro siparietti sono uno spasso. Hurt è Marshall e solo Mr. Brooks vede Marshall e parla con Marshall, anche in presenza di altre persone. Marshall è il suo lato oscuro.

Demi Moore è il detective alle calcagna di Mr. Brooks, incasinata e scoppiata, con storie di brutti divorzi alle spalle. Non mi è piaciuto per niente il suo personaggio, troppo macchiettistico e stereotipato, troppo volgarotto, con una gestualità ed un linguaggio da rapper del ghetto. Poi non capisco perché conciarla fisicamente in quella maniera. A Demi non è più concesso di fare la femme fatale, nonostante sia ancora mostruosamente bella e sensuale, i colletti bianchi di Hollyweird hanno deciso che i suoi 46 anni pesano (come per Sharon Stone, come per Sigourney Weaver, come per Kim Basinger, etc.). Ecco che allora si passa al personaggio tristo e grigio. dimostrazione plastica del raggiungimento degli -anta. Ora, capisco che un detective della polizia non giri con tacchi a spillo, gonna con spacco e scollature vetiginose, ma perché esagerare nel verso opposto, con quelle scarpette nere lucide da Minnie, i pantaloni (rigorosamente sempre i pantaloni) di due taglie sopra manco fosse Snoop Dogg e una maglietta disgraziata e slavata? E' pur sempre un personaggio importante della storia, è pur sempre Demi Moore, è pur sempre una bella donna, cribbio! E' la malattia degli opposti estremismi...

Della storia non vi dico troppo, altrimenti che gusto ci sarebbe a vedere il film, ma fidatevi se vi dico che merita. 120 minuti per lo più notturni, con un taglio registico magari non originalissimo ma solido e di mestiere. Narrazione fatta da chi la sa fare insomma, senza grilli per la testa, oliata a dovere. Non proprio tutto convince però, molte sottotrame sono francamente evitabili e dispersive (l'evaso Meeks ad esempio), qualche particolare "chiave di volta" risulta eccessivamente plateale ed improbabile (la fattura della ditta dei trasporti lasciata in bella mostra sul pavimento a casa di Mr. Smith, o l'incontro casuale di Demi Moore con Meeks nei corridoi di un hotel, ad esempio). E l'atmosfera complessivamente sobria, elegante e trattenuta cede qua e là alla tentazione di scioccare a buon mercato (come il tizio ritorvato da Demi su una sedia sospesa a mezz'aria, legato e riempito di siringhe di anabolizzanti come un novello San Sebastiano). Roba da slasher per teen ager, senza utilità per lo sviluppo narrativo del film, se non per assicurarsi un po' di chiacchiericcio nelle prime file in sala.

Trailer ufficiale

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