Montecarlo Gran Casinò

Montecarlo Gran Casinò
Montecarlo Gran Casinò

Passaggio ieri sera su Sky e immancabile re-visione di un classico del cinema vanziniano. Erano gli anni dei film "a nastro" dei Vanza Bros, almeno uno all'anno, tre nell'82, tre nell'83, due nell'84, altri tre nell'87, poi due nel '91, eccetera. Montecarlo Gran Casinò in qualche misura è una sorta di prolungamento apocrifo del primo Yuppies, ne riprende buona parte del cast protagonista (praticamente manca solo Jerry Calà, sostituito da Paolo Rossi), ne segue le gesta alla ricerca del successo e dell'affermazione nell'Italia dell'opulenza craxiana; se in Yuppies il contesto era quello affaristico e manageriale, qui è il gioco d'azzardo con tutto il suo corredo di truffe e casinò. A suo modo il film è un meccanismo ad orologeria quasi perfetto, c'è un ritmo tutto televisivo, da Drive In (Greggio ripete a manetta tutti i suoi tormentoni, e c'è pure Beruschi), sebbene un De Sica o un Philippe Leroy garantiscano un respiro più cinematografico, e la ricchissima platea di caratteristi, comprimari e belle donne diano qualche sfumatura in più alla pellicola.

La vicenda si divide in tre filoni principali, legati ai rispettivi personaggi: la coppia Greggio/Rossi vs Philippe Leroy, quella Boldi/Beruschi vs Guido Nicheli, De Sica alle prese con una tanto attempata quanto vogliosa Clara Colosimo. Le storie coesistono ma procedono parallele, fianco a fianco, accomunate solo dalle coordinate geografiche, quelle di Montecarlo, meta di sogni agognati e sistematicamente disillusi. E naturalmente c'è la solita scena finale che chiude il film con tutti i personaggi riuniti a far caciara. Per ognuno degli episodi c'è una bellissima; in quello dei bari Greggio e Rossi c'è Lisa Stothard, modella assai cara ai Vanzina, nonché uno dei più bei seni apparsi sullo schermo negli anni '80 (quella che, in una gag divertentissima di Italian Fast Food, Pistarino apostrofa come "very fic"); in quello dei ristoratori Lino Beruschi e Gino Boldi, che tentano di derubare l'odiosissimo - si fa per dire - cummenda Nicheli, c'è la spettacolare Florence Guerin, incorniciata da un incredibile abito argentato che rivela uno spacco sulla schiena (e oltre...) da capogiro; in quello di De Sica c'è Lucia Stara, bellezza più ciociara e alla portata, ma nient'affatto da sottovalutare. Il resto lo fanno le location, gli yacht, i tavoli da gioco, le roulette, il backgammon, le fiches, i bellissimi vestiti, i gioielli, le lussuosissime stanze d'albergo, lo champagne; Carlo Vanzina è un maestro nel trasformare il lusso da jet set in scenografie perfette per le gag dei suoi attori. Alcune battute fanno veramente ridere, altre passano a vuoto (a me, per esempio, Boldi non è che mi abbia mai fatto venire i crampi dalle risate). Pregevolissimo l'apporto al film di Carlo Rossi, qui ancora piuttosto controllato e con un velo di surrealismo meneghino che non guasta. Nicheli mette in fila la sua consueta sequenza di frasi fatte e sborone (sempre divertenti però), mentre Leroy è il consueto campione di eleganza e buona recitazione, anche laddove di film meramente alimentare si tratta. De Sica a tratti ricorda vistosamente il Sordi soggiogato dalla Valeri, il cretinetti della situazione, vuoi per le umiliazioni subite, vuoi per l'accento romanesco usato come un grimaldello per deturpare l'idillio di lusso, eleganza e raffinatezza. La Colosimo, grande attrice, è costretta in un ruolo un po' mortificante, la sceneggiatura è un vassoio d'argento che porge a De Sica continue battute crudeli contro di lei, decisamente una versione più volgarotta dei lirici duetti Sordi/Valeri.

C'è pure Mario Brega che fa Mario Brega, Antonello Fassari che fa Antonello Fassari, Renzo Ozzano con la sua parlata da Ispettor Closeau, e Rossana Di Lorenzo, indimenticabile Erminia compagna di Sordi nei film a episodi Il Comune Senso Del Pudore e Le Coppie. Wikipedia ci dice che la pellicola fu un floppone al botteghino, tanto che De Laurentis pretese che il duo Boldi/De Sica lavorasse a titolo gratuito nella successiva produzione; i due naturalmente risposero ciccia, e passarono con Achille Manzotti, il quale incassò lautamente con Fratelli d'Italia, e costrinse De Laurentis, con la coda tra le gambe, a riprendere i due per Vacanze Di Natale '90. Colonna sonora al solito molto dance e super trendy chic, con il pezzone di Samantha Fox "Nothing's Gonna Stop Me Now" a riempire tutti gli angoli. In molti credono che la musica che si sente durante le partite truccate di Philippe Leroy sia "Axel F" di Faltermayer, il famosissimo tema sintetico di Beverly Hills Cop; beh, non lo è, anche se la clamorosa scopiazzatura c'è tutta.

Trailer ufficiale

Galleria Fotografica