I Miei Primi 40 Anni

I Miei Primi 40 Anni
I Miei Primi 40 Anni

A un certo punto ai Vanzina Bros viene in mente di trarre un film dal libro autobiografico di Marina Ripa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare di Meana, "I Miei Primi 40 Anni", e lo fanno nel 1987. Per interpretare la contessina eccentrica pensano ad una sosia in tutto e per tutto, Carol Alt (....sese, come no, una fotocopia praticamente), scelta fin troppo "fotomodellesca". Chiaro l'intento glamour della trasposizione, anche giustamente in fin dei conti, visto che la Ripa di Meana non era e non è certo il simbolo della sobrietà e della morigeratezza dei costumi. Il film parte proprio dalla nascita della Signora, narrata in prima persona da lei stessa, un fugace racconto sulla fanciullezza, per poi partire "seriamente" nella rappresentazione dall'età di 18 anni. Marina è una mezza segregata in casa e con genitori poco permissivi, la sua voglia di evadere, fare ed emanciparsi, è incoercibile, e così manifesta da subito il suo desiderio di trasgredire alle regole. Da lì in poi è una girandola di uomini, ricchi, spiantati, nobili, comunisti, giornalisti, artisti, debosciati, eccetera eccetera, praticamente una specie di Emmanuelle casereccia, assai meno esotica ma ugualmente stakanovista nel boudoir.

Il personaggio di Marina, probabilmente già per come viene descritto nel libro, vuol fare troppe parti in commedia; è dolce, ingenua e santerellina, ma è pure zoccola, arrampicatrice e lunatica; si innamora follemente, ma allo stesso tempo si fa mettere le mani tra le cosce dal primo che passa; cerca la tranquillità economica e l'agio, però poi si annoia e vuole uno che la prende a schiaffoni ogni 5 minuti; è una geisha generosa, ma pure una snob egoista. Insomma, viene difficile seguirla nelle sue mirabolanti avventure da mille e una notte, perché pure Marina è una nessuno e centomila, e le sue peripezie sentimentali servono più che altro a dare il senso di un fotoracconto che illustra gli anni '40, '50, '60 e via fino agli 80 (i quarantanni di cui sopra coprono l'arco temporale 1941 - 1981), dunque costumi, città, ambienti (perlopiù del jet set), automobili, canzoni. I Vanzina approfondiscono più il contorno che la polpa principale del film, che poi sarebbero i personaggi e soprattutto la protagonista (ma ho il sospetto che, malgrado loro, ci fosse poco da approfondire). Carol Alt infonde a questa rappresentazione una cifra ulteriormente glam e fashion; bellissima e superficiale (e pure magrissima) si muove tra gli ambienti come un ombra senza concretezza, che non lascia residui né tracce al suo passaggio. Certo, quando in lingerie si sdraia languidamente sul tavolo di Elliot Gould in attesa di essere catturata come una docile ed indifesa gazzella della savana, un certo sturbo viene (non a caso la scena cult del film).

I nomi veri del libro sono stati tutti occultati nel film, per non dare l'idea di perseguire lo scandalo fine a se stesso, così come anche l'alto tasso di erotismo è tutto suggerito ma mai esplicitato. Ci vengono risparmiati pure gli episodi più drammatici dell'autobiografia della Meana (ad esempio quando dice di essersi dovuta prostituire per poter comprare la cocaina per il compagno pittore Franco Angeli). Ai Vanzina venne naturalmente imputato di aver fatto un film vuoto, effimero, superficiale; di contro Carlo Vanzina rispondeva che la loro intenzione era proprio quella di non calcare la mano, ritrarre lo "spirito dei tempi" attraverso gli occhi della protagonista, e lasciare allo spettatore la facoltà di farsi un'opinione osservando gli eventi. La verità, ammesso che ne vada trovata una, sta con molta probabilità nel mezzo, tra le critiche acide e le giustificazioni un po' ruffiane. Musiche di Umberto Smaila, partecipazione semiseria di un dinoccolato Teo Teocoli in versione playboy, che assieme a Sebastiano Somma (un tappetino vivente di peli) fanno i Costantino Vitaliano e i Daniele Interrante degli Eighties. Notevole comunque il cast, in bilico tra grandi attori e fenomeni bizarre, che comprende Martine Brochard, Isabel Russinova, Jean Rochefort, Pierre Cosso, Capucine, Paola Quattrini, Carlo Monni. Esiste un sequel, sempre tratto da un libro della Ripa di Meana, La Più Bella del Reame, e sempre interpretato da Carol Alt (1989), diretto però da Cesare Ferrario e non dai Vanzina. A breve, scatteranno i secondi quaranta della Ripa di Meana....tutti pronti?

Trailer ufficiale

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