Lezioni Maliziose

Lezioni Maliziose
Lezioni Maliziose

Tratto da un racconto di Dan Greenburg (anche sceneggiatore), girato nell'80 e distribuito l'anno dopo nelle sale cinematografiche, Lezioni Maliziose, titolo italiano per Private Lessons, creò un vero sconquasso per l'argomento trattato. In effetti oggi un film del genere sarebbe impensabile; associazioni di genitori, vescovi, Barbara D'Urso e Massimo Giletti farebbero a gara ad intasare gli account di posta elettronica dei giornali con le loro sdegnate reazioni di fronte a tanto ardire. Il film ha come protagonista Sylvia Kristel, la quale all'epoca si prese pure un'accusa di pedofilia, insieme col regista.

La vicenda narra di un ragazzino 15enne col padre miliardario, che viene circuito da una badante francese (la Kristel), in combutta con l'autista del padre. I due vogliono spillare soldi al ragazzino. L'arma usata dalla Kristel è naturalmente il sesso, solleticando i pruriti adolescenziali del giovanotto in piena esplosione di ormoni. Il tutto è trattato col tono della commedia, anche leggera, ma il punto è che le scene audaci tra la Kristel (in realtà controfiguratissima) ed il giovane (e minorenne) Eric Brown ci sono, eccome. Anzi, le loro scene di sesso sono anche le uniche del film, dunque difficile anche "dimenticarsene" soffermandosi altrove. Fa un certo effetto vedere la quasi trentenne Kristel baciare ripetutamente il teen ager, spogliarlo e simulare orgasmi. E per altro, laddove i fotogrammi ci propongono solo dettagli del corpo, la Kristel, come detto, si affidò ad una controfigura, anche se nelle numerose scene di pomicio col ragazzino c'è lei. E comunque, Kristel o un'altra donna (adulta), il fatto di per sé rimane, tra i due protagonisti del film ci sono almeno 15 di differenza ed uno dei due non ha l'età per la patente.

Viene da pensare come si dovessero sentire i due attori sul set; la Kristel probabilmente avrà avvertito qualche comprensibile disagio, magari avrà anche avuto la consapevolezza di andare incontro a rogne, ma per una che aveva interpretato Emmanuelle, la trasgressione non doveva essere un problema. Dal canto suo Brown si sarà sentito come a Disneyland, autorizzato a godersi il corpo della Kristel - che a partire dal 1974 aveva fatto sognare milioni di spettatori in tutto il mondo - e persino a toccare con mano tanta grazia.

I personaggi di contorno virano sul comico, quasi demenziale (ad esempio il giardiniere tonto della villa), l'amico grassoccio (alla Goonies) di Brown, o le studentesse bionde e fotomodelle (alla Porky's) alle quali Brown rivolge disperatamente tutte le proprie attenzioni. L'autista è Howard Hesseman (quello di Navigator); pure il suo è un personaggio schiettamente da commedia, un villain di cartapesta, che ricatta la Kristel, costringendola a sedurre il rampollo di famiglia per non denunciarla come clandestina (una francese in America senza permesso). Poco credibile l'atteggiamento del personaggio della Kristel, la governante Miss Mellow, che inizialmente sembra solleticare controvoglia gli appetiti sessuali di Brown, appunto perché costretta, ma che poi però ci prende gusto, quasi fino ad innamorarsene. Tant'è che poi lo aiuta a smascherare Hesseman, redimendosi parzialmente. Ma anche sventata la trappola, la Kristel tornerà a concedersi a Brown, dunque recidiva. Simpatico però il finale, con Brown che oramai, convinto dei propri mezzi di Casanova indomabile, tornato a scuola dopo la pausa estiva tenta immediatamente l'approccio con un'assistente molto sexy (....che pare proprio starci). Una curiosità: direttore della fotografia è Jan De Bont, futuro regista dei due Speed, Twister, Haunting e del secondo Tomb Raider.

Trailer ufficiale

Galleria Fotografica