La Gatta Da Pelare

La Gatta Da Pelare
La Gatta Da Pelare

La Gatta Da Pelare è un film scritto, diretto e interpretato da Pippo Franco (1981). Quelli che pensano a Pippo Franco solo come al presentatore del Bagaglino si sono persi almeno un trentennio di attività, ma perlopiù credo si tratti dei più giovani. Pippo Franco negli anni '70 e '80 ha fatto furore recitando in diverse pellicole, incidendo dischi e lavorando in tv. Per fortuna molti suoi film stanno conoscendo nuove edizioni in dvd (Il Ficcanaso, Tutti a Squola, Zucchero Miele E Peperoncino, Quel Gran Pezzo dell'Ubalda, Il Casinista, eccetera). A me ha sempre fatto ridere parecchio e me li sto accaparrando un po' tutti per tramandarli ai posteri e dare una giusta educazione ai miei figli.

L'ultima visione in ordine di tempo è stata La Gatta Da Pelare, primo (e unico?) film anche scritto e diretto dal Pippo nasone. Interpreti femminili la bella Janet Agren (il desiderio erotico di Paolo Villaggio in Sogni Mostruosamente Proibiti) e una insolitamente castigata e non bionda Daniela Poggi. Pippo Franco viene abitualmente associato ad una comicità un po' sguaiata e pecoreccia, ma non è del tutto vero; La Gatta Da Pelare ad esempio è una commedia garbata, a metà strada tra il giallo e il comico. Non è Buster Keaton, ma nemmeno il Bagaglino o Bombolo e Cannavale. La pecca principale della sceneggiatura è una verbosità incontenibile; ci sono più battute e dialoghi in questo film che in tutta la carriera di Michelangelo Antonioni. Pippo Franco è un fumettista ossessionato dallo psicanalista della moglie, a sua volta ossessionata da fobie e manie che prima di frequentare il luminare non aveva (per niente velato lo sbeffeggiamento della psicanalisi, tanto di moda nei salotti borghesi del periodo). La vita di coppia dei due va progressivamente in pezzi, ma prima che il vaso si frantumi del tutto viene trovato morto lo psicanalista e i sospetti ricadono su Pippo Franco, nemico giurato del medico (interpretato da Orso Maria Guierrini). Inizia così la sua latitanza durante la quale cerca goffamente di smascherare il vero colpevole con l'aiuto della segretaria dello psicanalista, Janet Agren appunto.

Situazioni erotiche o sessualmente allusive praticamente nessuna, si registra solo un nudo della Agren di spalle, davvero castissimo. Molte invece quelle buffe e pure le battute divertenti, ma spesso non si acquisiscono che a livello subliminale poiché è tutta una corsa alla battuta successiva e non si riesce a metabolizzare a dovere il comico che c'è. La gatta del titolo gioca sul doppio senso della magagna da risolvere e dell'arma del delitto, una gatta soprammobile di metallo che ha sfondato il cranio dello psicanalista e che possiede occhi fosforescenti. Sebbene non esente da difetti, rimangono agli atti un film comunque godibile ed un Pippo Franco tutto da scoprire per quelli che hanno sempre pensato che il suo unico ruolo fosse presentare il deretano di Pamela Prati a braccetto coi sosia di Craxi e Andreotti, e dire barzellette da sagra della salsiccia.

Trailer ufficiale

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