
Il cinema fantastico anni '80 ha avuto le sue perle, le pellicole di quell'epoca talvolta risultano ostiche riviste oggi, per il livello degli effetti speciali non sempre all'altezza delle sceneggiature (oggi spesso è il contrario), ciò non toglie che per chi - come il sottoscritto - era ragazzino all'epoca, molti di quei fotogrammi si sono scolpiti nel cuore e hanno mantenuto il proprio posto in qualche cassetto del miocardio, soprattutto per questione affettiva, anche riconoscendo tutti i limiti e i difetti del caso. Krull porta la firma di Peter Yates, un cineasta di assoluto rispetto e con molte pellicole interessanti in carriera. Krull si situa suppergiù a metà del suo percorso e, pur gravando nell'ambito del cinema fantasy/fantastico, è una storia di personaggi e contenuti affatto banali o superficiali. Innanzitutto Yates dà un tono fiabesco alle sue immagini. L'inizio è fantascientifico poiché i malvagi slayer ("massacratori" in italiano) arrivano dallo spazio e si insediano sul pianeta Krull per conquistarlo. Nonostante la presenza di raggi laser ed armi tecnologiche, il contesto e l'ambientazione poi si adagiano su binari prettamente fantasy fino alla fine. Yates non si preoccupa di vestire i suoi eroi alla medievale, né li proietta in un futuro sci-fi, lascia perdere del tutto la verosimiglianza e svolta verso la favola, creando un altro mondo, quello di Krull, che infatti finisce con l'essere un ibrido, magari anche un po' asettico (soprattutto nelle architetture e nel design, anche delle uniformi), ma comunque a modo proprio.
La storia non è affatto male, la fortezza nera dei conquistatori cambia sede ogni giorno sul pianeta e da lì avviluppa Krull con tutte la sua mefitica influenza. Il "Mostro" (gran capoccia degli slayer) rapisce per sé la promessa sposa e regina Lissa (Lysette Anthony), cosicché il futuro re Colwyn (Ken Marshall) è costretto ad imbarcarsi nell'avventura di salvarla e sconfiggere il Male. Nel far ciò fa combriccola con una compagnia di mercenari che raccoglie strada facendo. Tra questo anche il ciclope Rell (Bernard Bresslaw), una delle prime note dolenti del film. Il trucco del ciclope è sostanzialmente fermo a quello dell'Ulisse di Mario Camerini del 1954, dove Umberto Silvestri vestiva i panni e l'occhio di Polifemo. 30 anni dopo il livello di make up è praticamente lo stesso. Rivisto oggi, risulta terribile anche il rendering del "Mostro", un insettone ripreso sempre da lontano, con il fotogramma sgranato, stirato e fuori fuoco, come fosse proiettato agli antipodi dell'azione. Per altro, rispetto alla creatura ritratta nella locandina, l'aspetto del "Mostro" si rivela poi notevolmente diverso. Lo scontro di spade emette lampi di luce elettrica rossiccia, evidentemente a scimmiottare il contatto delle spade jedi. Se si pensa che lo stesso anno di Krull esce al cinema Il Ritorno Dello Jedi, che surclassa ed umilia il film di Yates per tecnologia ed effetti speciali, si può capire come lì per lì l'approdo al botteghino fu piuttosto fallimentare. Le trasformazioni del mago Ergo (David Battley) in animale sono bruttarelle, ed in generale tutto quel comparto fa risultare oggi Krull estremamente datato e naive (ma in parte lo era già all'epoca). Rimangono le più che buone prove attoriali di tutto il cast, spesso votato ad una certa teatralità. La meno significativa è Lysette Anthony, un po' smorfiosa, ma qui appena al suo esordio (nel 2017, a proposito del caso Weinstein, la Anthony ha dichiarato di essere stata violentata in casa propria dal produttore negli anni '80) . Nel cast troviamo un giovane Liam Neeson, assieme ad un giovane Robbie Coltrane. La misteriosa vedova della ragnatela (una delle parentesi più interessanti del film) è Francesca Annis, una delle ancelle di Cleopatra nel film del 1963 con Liz Taylor.
Krull è stato girato tra le Canarie, Cortina D'Ampezzo e Campo Imperatore per quanto riguarda gli esterni, ed ai Pinewood Studios di James Bond per quanto riguarda gli interni, ed anche parte del cast tecnico deriva da 007. Krull non riportò a casa neanche un terzo del budget impiegato, confermano la tesi secondo cui il filone fantasy è in assoluto il più pericoloso da intraprendere per una casa cinematografica. In origine la prima stesura prevedeva che il film (intitolato The Dragons Of Krull) avesse un dragone come "Mostro" anziché l'insetto rettiloso e che la principessa Lissa ne diventasse la vera antagonista, ma poi si optò per tenerla a freno come elemento femminile puro ed etereo, cosa che la Anthony ritenne assai "noioso". Si narra che durante la lavorazione Yates finì con l'odiare il film per le sue mire ambiziose e gargantuesche, tanto da piantare tutti in asso ed andarsene ai Caraibi per una vacanza rigenerante. Diverse critiche non furono amichevoli nei confronti del film, celebre quella di Variety che lo definì un pasticcio clamorosamente derivativo da Excalibur di John Boorman e Star Wars (e con un tocco di Flash Gordon soprattutto nella prima parte, aggiungo io).