Kaput Lager – Gli Ultimi Giorni Delle SS

Kaput Lager – Gli Ultimi Giorni Delle SS
Kaput Lager – Gli Ultimi Giorni Delle SS

Kaput Lager - Gli Ultimi Giorni Delle SS è un nazi-erotico che privilegia più le scene di guerra che quelle erotico-sadiche tipiche del genere. Batzella si firma Ivan Kathansky, saccheggia un paio di sue altre pellicole (Quando Suona La Campana e Strategia Per una Missione di Morte) e mischia quelle scene di repertorio con innesti di vita da campo del lager libico dei nazi, nel quale sono detenuti prigionieri angloamericani. Come da copione, i tedeschi sono un campionario da sanatorio: il capitano Stern (l'impagabile Gordon Mitchell) è una macchietta di crudeltà, con accennto tetesco di Cermania alla dottor Birkermeier, e gradisce sia le giovani ebree maggiorate che i travestiti, che lui chiama invertiti (proclamando la celebre massima: "anche con un esercito di invertiti si può vincere la guerra"); la dottoressa Holms (Lea Leander) è la solita lesbo aguzzina, sul modello di Ilsa, che tortura i prigionieri maschi, zifona le femmine, ha tendenze masochiste (adora farsi frustare a petto nudo) e, in generale, è una zoccola ninfomane. L'esercitino degli Afrika Korps è tutto da ridere, pare le comiche, goffi, grassottelli, imbarazzati e imbarazzanti. Ma pure gli altri sono ritratti in punta di stereotipo, con gli americani aitanti e sbruffoni (anche se Richard Harrison è inspiegabilmente un insegnante di filosofia....), gli inglesi con l'accento del thé Infrè e i calzoni corti, e poi ci sono i beduini, tutti intabarrati dalla testa ai piedi. Le donne arabe invece, tra le quali ci sono pure delle ebree ovviamente, sono in maggioranza pettorute, con l'abbronzatura non integrale, dato che il sedere è visibilmente bianchiccio.

Come detto, le scene erotiche sono poche, un prigioniero playboy che amoreggia con una bella infermiera tedesca (Agnes Kalpagos), e poi è tutto appannaggio della "terribile" dottoressa Holms, che fa lavare brutalmente le prigioniere con spazzolone nel sedere e acqua ghiaccia (l'igiene è tutto), le denuda e ne soppesa le grazie ben bene, le fa strisciare a terra, nude come vermi, davanti ai compagni, infine cerca complicità sessuale dalla la sua infermiera, ricevendo una collaborazione piuttosto schifata. La si appella "la jena del deserto" cercando di creare biecamente un rimando a Ilsa, la "belva del deserto" pure con dei poster del film ad hoc), e farne un identico personaggio, ma la Leander non ha neppure il 10% della perfidia, del carisma (e delle tette) di Dyane Thorne. Le scene di battaglia aperta sono noiose e confuse, in particolar modo l'assalto iniziale all'oasi presidiata dai tedeschi; è tutto un gran bailamme di esplosioni e mitragliate ma non ci si orienta manco per il kaiser, finché americani e inglesi non vengono catturati e condotti al campo di concentramento. Vero che Kaput Lager non è né tra i più violenti, né tra i più espliciti a livello sessuale, tuttavia stupisce la fascetta del dvd Perseo Video che bolla il film come "per tutti".....sese, come no, pensavo infatti di far vedere la scena delle frustate sui falli, con conseguente evirazione ed emorragia, ai mie bambini, sono sicuro che apprezzeranno, o anche quando il prigioniero è costretto a bere piscio tedesco, o ancora quando si ammazza di frustate un povero Cristo e lo si continua a frustare anche dopo morto, così, per disprezzo verso la "razza inferiore". Sono momenti educativi che ogni padre sogna per i propri figli. Vabbè, Kaput Lager è un nazi-erotico ai minimi termini, e pure un po' noioso, titolo trascurabile all'interno del filone. Il vero delirio di Batzella arriverà col successivo La Bestia In Calore.

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