In Time

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In Time

In Time è una storia di fantascienza prossima futura, molto prossima e poco futura. Anzi, in certi casi, soprattutto a guardare le location a più forte caratterizzazione proletar-operaia, pare di essere pure tornati indietro, nell'Inghilterra tatcheriana degli anni 80, o tutt'al più ai '90. A me queste ambientazioni futuribili-ma anche no, lasciano sempre un po' perplesso, perché non capisco mai dove finisce l'estro creativo dell'autore e dove invece, molto più prosaicamente, il budget consentito dalla Produzione. Comunque sia, l'idea è molto affascinante e, a pensarci bene assai angosciante; la gestione del tempo intendo, il fatto che la moneta corrente diventi il tempo, si venga pagati in ore e giorni (di vita). Ci vuol poco perché si sviluppino le solite dinamiche, pochi ricchi che stanno benissimo (quindi praticamente immortali, con i loro milioni di anni di vita custoditi nelle casseforti), molti poveri che vivono alla giornata, in questo caso letteralmente. Tra questi c'è Justin Timberlake, già figlio di uno un po' spostato, il quale, subisci che ti-risubisci, alla fine si incazza (come la famosa Polizia....), e sfruttando una serie di occasioni fortuite (che fanno sempre l'uomo ladro), si inserisce nel "Sistema", avviando la revoluciòn: più tempo per tutti, anche se questo può causare un collasso della Terra, le cui vettovaglie non sono infinite.

Ero terrorizzato dall'idea di dovermi sciroppare Timberlake come protagonista di un fanta-thriller; ad onor del vero, devo dire che il ragazzo non sfigura, il suo dovere lo fa. E per fortuna in Italia siamo benedetti da un doppiaggio che ci priva della sua ridicola voce da ragazzino. La lei, perché ovviamente c'è una lei fighissima, carinissima che se la intende con Timberlake, è Amanda Seyfried, vera nota dolente del film a mio parere. Il suo personaggio è quasi sempre fuori luogo; ok, proviene dall'upper class, questa è la giustificazione narrativa, quindi può anche essere normale il suo guardaroba sempre sciccosissimo (ma in realtà da metà film in poi si veste con "quello che trova", che poi sono i vestiti della mamma defunta di Timberlake, ma tutto scintilla fighetteria sempre e comunque); il suo taglio di capelli è all'ultima moda, il rossetto pure; grandiosa poi l'idea di farla correre, saltare, capitombolare per tutto il film con dei tacchi vertiginosi, molto credibile si, però sicuramente fashion. E non ha alcuna credibilità neppure il suo voltagabbanismo incallito; la tizia viene rapita da Timberlake ma in poche scene diventa la sua amante e principale sostenitrice politica, alla faccia della sindrome di Stoccolma. Nei dialoghi non si trova nessun appiglio dignitoso che possa contestualizzare un così repentino cambio di fronte, un attimo prima lo detesta e ne è atterrita, un attimo dopo sono sul letto, lei in reggiseno che mugola di già. Ok, i due sono super belloccissimi e si devono piacere per forza, però come sviluppo, maturazione ed evoluzione interiore dei personaggi non ci siamo granché. Lei pare proprio uscita da un videoclip (oddio, perché Timberlake....).

Anche il guardaroba di Cillian Murphy (il "custode del tempo" che insegue i due Bonnie and Clyde) è super stiloso, studiato nei minimi particolari (molto Matrix), così come le macchine finto-vecchie/finto-nuove/finto motore ad iniezione positronica (però le pistoline e le mitragliette vintage non si possono vedere; nel futuro questi hanno imparato a controllare ilo genere dell'invecchiamento e sparano con i pallettoni di Al Capone? Dai!). Insomma, c'è una cifra stilistica del film che Niccol (già regista di Gattaca) chiaramente ha voluto imprimere e che tutto sommato rende riconoscibile il prodotto, ma pur preso atto di questo, a me ha convinto poco. In Time comunque ha un bel ritmo e un'idea interessante di fondo, non è un film mediocre anche se, per conto mio, impatta rovinosamente contro il muro della (non) sospensione della incredulità. Da notare che la trovata del tempo come moneta corrente, terminato il quale, si muore, presenta somiglianze con il film Absolon (quello con Christopher Lambert) e pure con La Fuga di Logan (1976).

Trailer ufficiale

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