Il Mistero Di Storyville

Il Mistero Di Storyville
Il Mistero Di Storyville

James Spader è un nome di nicchia, conosciuto da tutti, frequentato da pochi, forse con più estimatori negli States che in Europa, un volto che non è mai stato quello delle copertine dei magazine, ma piuttosto il buon nome di seconda fascia che viene menzionato "ad impreziosire" un cast fatto di stelle più ingombranti. Eppure a scorrere il suo curriculum ci sono tante primizie. Il primo film importante (che diverrà poi un titolo "generazionale") è il delizioso Bella In Rosa (1986), ma in realtà già l'anno prima partecipa ad un thrilleraccio di Sean Cunningham (quello di Venerdì 13). Da lì in poi  sono tutti film da vedere: Baby Boom (con Diane Keaton), Al Di Là Di Tutti I Limiti, Mannequin e nell'87 arriva Oliver Stone che lo arruola in Wall Street. Spader esplode per davvero con Sesso, Bugie e Videotape (1989), esordio di Soderbergh, con cui diventa il miglior attore al festival di Cannes. Parrebbe in rampa di lancio eppure, nonostante molti altri tioli importanti (Calda Emozione, I Corridoi Del Potere, Stargate, Crash), rimane confinato nella seconda fascia ed oggi, stempiato, lavora esclusivamente in serie televisive. Nel 1992 è il protagonista del poco conosciuto Storyville, uscito da noi (come esclusività Cecchi Gori) con il titolo di Il Mistero Di Storyville, la cui assonanza gioca pericolosamente con Il Fantasma Di Canterville di Wilde. Il regista Mark Frost è tale per questa sola pellicola, poiché altrimenti la sua professione è stata prevalentemente collaborare con David Lynch (come autore/sceneggiatore) ad una serie di progetti mai andati in porto e all'universo di Twin Peaks. Produce con Lynch l'episodio pilota della serie (1989), ne scrive 10, oltre al prequel Fuoco Cammina Con Me. Già nel '75 per la verità aveva scritto alcuni episodi de L'Uomo Da Sei Milioni Di Dollari. Dal 1993 pubblica romanzi. Storyville lo scrive assieme a Lee Reynolds.

Cray Fowler (James Spader) è il rampollo di una facoltosa famiglia di industriali dell'America del sud (Louisiana?) pronto a strappare un seggio al senato nelle file dei Democratici. Mentre si combatte la campagna elettorale contro lo spregevole repubblicano Hollister, avanti di 20 punti, Fowler precipiterà in una spirale di tensione e ricatti che metteranno a dura prova la sua reputazione. Qualcuno ha girato un video di una sua notte bollente con una bella vietnamita di nome Lee (Charlotte Lewis), il padre della ragazza viene ritrovato morto; contemporaneamente Fowler riceve le foto che dimostrano l'adulterio di sua moglie Melanie (Justine Shapiro) e si ritrova contrapposto alla ex moglie Natalie (Joanne Whalley) procuratore distrettuale nel processo che vede accusata Lee dell'omicidio del padre. Fowler, di professione avvocato, si vede costretto ad assumerne la difesa per poter pilotare le indagini ed evitare di venire coinvolto direttamente nel processo. Il gioco di Fowler si fa molto pericoloso poiché il flirt che conduce con Lee e Natalie lo fa camminare sul ciglio del burrone, ed al contempo deve assolutamente venire a capo del ricatto che qualcuno ha ordito nei suoi confronti, forse a stroncarne la carriera politica. Come se non bastasse, l'incontro con altro avvocato sembra riaprire il caso della morte di suo padre, classificata come un incidente durante una battuta di caccia, ma forse affatto "incidentale". La risoluzione di tutti i misteri che circondano Fowler avverrà in un susseguirsi di rivelazioni e colpi di scena.

Storyville ha una gran bella atmosfera e la trama raccontata sembra in realtà molto più complessa di come viene svolta durante il film. La cornice sudista si sente moltissimo ed è sicuramente uno dei valori aggiunti del film. Discreta la fotografia, spesso attenta a rendere le location in modo non banale. Senza ombra di dubbio un'altra freccia all'arco di Frost per questo film è il tris di regine che attorniano Spader. Tre donne bellissime e dal carisma pesante; Charlotte Lewis, bellezza esotica che fa perdere (comprensibilmente) la testa al protagonista, nota ai più per Il Bambino D'Oro con Eddie Murphy e per Pirati di Polanski (ma i cinefili incalliti la ricorderanno anche in Minaccia D'Amore di Ruggiero Deodato); Joanne Whalley, sposata per 8 anni con Val Kilmer, indimenticabile protagonista di Scandal - Il Caso Profumo (1989); Piper Laurie (che qui interpreta la madre di Spader), sulla quale credo non occorra dire altro se non fare riferimento alle oltre 60 pellicole interpretate in carriera con Paul Newman, Ronald Regan, Mel Gibson, William Hurt, Jack Nicholson, etc. (per non citare i suoi ruoli in Carrie di De Palma e in Trauma di Argento). L'intreccio è enigmatico ma credibile, e deriva dal romanzo Juryman, scritto da Frank Galdbally e Robert Macklin. Notevole l'apporto delle musiche di Carter Burwell, decisamente accattivanti. Il finale gioca con i dettami del legal thriller ma Storyville non lo è affatto e non a caso la scena in tribunale si risolve poi secondo ben altri cliché rispetto alle dinamiche imputato > avvocati > giuria. Spader qui si prodiga in un ruolo che manterrà spesso pur attraversando film diversi, quello del ragazzo di belle speranze (e buona presenza) perfettamente inserito nello zeitgeist, arrivista, talvolta yuppie (qui politico), ambiguo e malizioso ma non a tal punto da trasformarsi in un villain privo di morale. Storyville non sarà un capolavoro o un film epocale ma è una storia molto piacevole, accattivante da guardare e con qualche punta di originalità nella messa in scena e nelle situazioni rappresentate.

Trailer ufficiale

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