Giustizia Privata è un thriller piuttosto muscolare che riunisce assieme lo spartano Gerard Butler e Jamie Foxx. Spariamo subito la trama, con note a margine, e leviamoci il pensiero: Butler è un brav'uomo americano che viene assalito in casa da due sbandati che lo pestano a sangue per poi stuprargli e ammazzargli moglie e figlia. Arriva il processo e la giustizia non fa giustizia; il criminale che ha materialmente commesso le nefandezze accusa l'altro, il palo, per salvarsi la pelle. Accade così che il palo venga ammazzato dal boia e che il farabutto se la cavi con pochi anni di galera. Bene (anzi male), ci rivediamo 10 anni dopo, quando uno dopo l'altro i protagonisti di quella vicenda muoiono ammazzati nei modi peggiori. Tutti: l'ex galeotto, l'avvocato che lo difese al processo, il giudice che giudicò, e via via anche i nuovi inquirenti che riprendono in mano l'indagine. Indovinate chi è il cattivo stavolta? Bravi, Butler, che va per direttissima in carcere e fa anche lo sbruffone. Dice che il "Sistema" fa schifo e che tanto vale demolire tutto, muoia Sansone con tutti i filistei. Mentre Butler è in gattabuia però gli omicidi, per altro ultra spettacolari, continuano e la polizia non si sa spiegare come ciò possa accadere. Complici fuori? Trame oscure? Servizi Segreti deviati?
- SPOILER: il finale è talmente stupido che riesce a rovinare quanto di buono era stato messo su fino ad allora. Il film promette mari e monti, tutta la parte di costruzione della tensione è ben fatta, e proprio per questo - dopo - il tonfo è più grosso. Insomma, l'arcano è il seguente: Butler, rinchiuso in cella di isolamento, reo confesso, è anche proprietario di diversi capannoni e magazzini nei pressi della prigione e le suddette proprietà immobiliari sono legate alla prigione (in particolare alla sezione dell'isolamento) con tunnel e cunicoli sotterranei. Butler per anni si era preparato l'inghippo e, una volta pronto, si fa schiaffare al fresco, giustizia addirittura il suo compagno di cella per essere chiuso in isolamento e di lì inizia i suoi continui viaggetti all'esterno per commettere nuovi omicidi, dando l'impressione che sia in atto una cospirazione di proporzioni apocalittiche e vetero-testamentarie all'insegna della legge del taglione.
Ora, possibile che il carcere di massima sicurezza americano sia tutto bucherellato da cunicoli che portano ai capannoni circostanti, senza che nessuno se ne accorga, manco il solito cattivissimo e inflessibile direttorissimo Lup. Man. Dott. Ing. Gran Farabut. Cobram Spezzalereni, come fosse la banda Bassotti col deposito di Zio Paperone? E Jamie Foxx risolve il caso semplicemente con un accertamento immobiliare. Si reca al magazzino adiacente al carcere , lo forza (senza mandato, perché nei polizieschi americani a un certo punto c'è sempre uno che commette l'effrazione "senza regolare mandato") e da lì raggiunge le patrie galere. Bingo! Caso risolto. Finale nel finale: Butler salta per aria su una bomba che aveva piazzato sotto il deretano del sindaco e che invece Foxx gli mette in cella. Bon, i cattivi hanno perso i buoni hanno vinto. Mi stava piacendo, giuro, con Butler che gigioneggiava da vero maschio alfa; ma poi scatta l'ineludibile sindrome del "deve andare a finire bene" altrimenti si destabilizza lo spettatore, e l'unico stratagemma di sceneggiatura che gli è venuto in mente, esclusi i Barbapapà, Mario Bros e la nipote di Mubarak, è stato quello che avete (on non avete) letto nel paragrafo SPOILER. Una roba da fratelli Dalton. Vabbè, in confronto le mie partite a Cluedo erano alta letteratura investigativa. Peccato, tutta la questione della giustizia che non rende "giustizia" al cittadino che subisce un crimine, il sistema che finisce col tutelare i colpevoli ma non le vittime, etc., poteva essere onorata in ben altro modo, invece Giustizia Privata si tramuta in uno Squadra Speciale Cobra 11 (con tutto il rispetto, che poi magari è anche meglio) e addio sogni di gloria e grande cinema.