Il Giorno Del Cobra

Il Giorno Del Cobra
Il Giorno Del Cobra

Franco Nero, col suo impermeabile stropicciato, il suo cappello metti e leva, la faccia più stropicciata dell'impermeabile, l'appartamento/agenzia investigativa nei bassifondi, è un perfetto detective chandleriano, un tipo hard boiled, malinconico ed ironico, uno spiantato che sopravvive occupandosi di casi di poca importanza (una moglie lesbica che tradisce il marito). Per Larry Stanziani però le cose non sono sempre andate così, era detto il Cobra, e lavorava alla narcotici, prima di venire incastrato. Dopo 2 anni di galera la sua vita è cambiata, e adesso è un tizio qualunque di San Francisco. Un bel giorno gli si presenta davanti un suo vecchio collega, che gli propone un caso, e gli offre soldi ed il reintegro se otterrà dei successi. Il Cobra accetta, e indagando indagando.... - SPOLIER: scopre un bel giro di droga, ricatti e traffici loschi nei quali sono coinvolti vari mammasantissima, compreso il suo collega, che voleva mettere le mani su dei preziosi conti correnti bancari cifrati per evitare che si risalisse a lui.

Castellari, su sceneggiatura a cui collabora anche Aldo Lado, dirige il suo ultimo poliziesco puro (Colpi Di Luce, cinque anni dopo, sarà una contaminazione di generi tra fantascienza e poliziesco), un film visibilmente low profile, un vero b-movie. Protagonista Franco Nero, che garantisce come al solito il salto di qualità; attorno a lui attori e caratteristi che fanno il proprio lavoro senza infamia e senza lode, con citazione d'obbligo per le due presenze femminili, Sybil Danning e Licia Lentini (su di lei è costruito un colpo di scena notevole, anche se un po' improbabile). Castellari non teme di giocare con elementi pericolosi, e così ritrae i suoi gangster come omosessuali e travestiti. Circonda la vicenda poliziesca con spunti anche comici, Nero ha spesso la battuta pronta e l'espressione guascona (e poi ci sono i tormentoni del chewingum e della palletta antistress); tuttavia indugia pure nel drammatico, ai limiti del patetico (tutte le scene tra Nero e suo figlio nel film), abbonda naturalmente nell'azione (scazzottate e inseguimenti, poveristici ma efficaci, come quelli sui tetti) e ci butta dentro un po' di violenza esasperata (le sparatorie con colpi ai genitali, o i colpi di piccone in pieno petto).

Il film inizia negli States, per poi trasferirsi a Genova, città eletta da Castellari a sfondo perfetto per un action. E Castellari fa pure un cameo, quando Nero viene pestato al mercato del pesce e uno scagnozzo ordina di "coprirlo perché fa freddo" (gli vengono quindi rovesciate addosso le cassette di pesce). Lo scagnozzo è Castellari. Musiche di Paolo Vasile, malinconiche almeno quanto il registro della pellicola. Qualcosa non mi è quadrato nel film, regna un'atmosfera dimessa che in qualche modo arriva allo spettatore, la storia è troppo farraginosa e a tratti noiosa. Franco Nero regge un po' tutta la baracca. Dvd della CDI di qualità pari ad una VHS (e senza extra), ma questo passa il convento. Sedici anni prima di Marion Cobretti dunque esisteva già un poliziotto italoamericano soprannominato il Cobra...

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