Gansgter Squad è un film di supereroi Marvel, come potrebbe essere The Avengers. Nel 2008 la Warner Bors acquista i diritti per riproporre su grande schermo i racconti di Paul Lieberman, Tales Form The Gangster Squad, pubblicati a puntate sul Los Angeles Times. Nel 2010 il film viene messo in produzione, e ieri sera il sottoscritto lo ha visionato comodamente sbraciolato sul divano di casa, in bluray, con due gatti intronati rispettivamente su milza e fegato. Questo per dire, alle volte, come si chiude una catena dal produttore al consumatore.
Sarebbe dovuto essere un noir deluxe, ambeintato alla fine degli anni '40, addirittura con Sean Penn nei panni del villain, e tutto il corredo di bulli, pupe, piombo e auto cromate. Un noir insomma, di quelli archetipici. Non è proprio così che alla fine risulta Gangster Squad; Ruben Fleischer dà un taglio fumettistico alla vicenda molto marcato, tant'è che, capita l'antifona, non ti aspetti più una gran verosimiglianza dai fatti rappresentati, e accetti un po' di tutto, pensando che prima o poi sbucheranno fuori pure Thor e Iron Man. Luci soffuse, violenza plastica, ok, si parte con tutti i crismi, ma poi la cifra stilistica del film si fa di lana grossa e rozza, i caratteri sono spacconi, le scene action raggiungono il parossismo. Anche a stereotipi non siamo messi male, nella "gangster squad" c'è il poliziotto di città reduce della guerra, il figo biondo, il cowboy attempato, il messicano, il nero, lo sfigato nerd intelligente, mancavano Robin e Paperinik. Leader carismatico ed indiscusso della Squad è Josh Brolin, che se fosse stato Arnold Schwarzenegger sarebbe stato uguale. Tutto d'un pezzo, indistruttibile, votato alla bonifica della città dal crimine costi quel che costi, inarrestabile, col ciuffo sempre a posto e la battuta pronta. Ah, pure le mascelle di quarzotitanio. Il suo arcinemico è Mickey Cohen, boss della città, pugile ebreo che ha scalato la vetta ed è diventato il gangster numero uno; Penn lo caratterizza con particolare crudeltà ed efferatezza, solo che il trucco che gli hanno appiccicato in faccia è talmente posticcio da renderlo degno di un Joker o di un Two-Face batmaniano.
La storia prende spunto dalla realtà delle cose, Cohen è esistito davvero, così come quel periodo buio per la legalità di Los Angeles; polizia, giudici e mezza politica erano a libro paga di Cohen e solo un manipolo di eroi degni degli Expendables di Stallone poteva liberare i cittadini dal male. Se la domanda è se Gangster Squad sia divertente, la risposta è si, lo è. Se la domanda è se Ganster Squad oltre che divertente sarebbe potuto essere un film di un certo livello, la risposta è si, lo sarebbe potuto maledettamente essere, ma non lo è. Perché Fleischer vola basso, bassissimo, ci mette zero cervello, semplifica e banalizza un tanto al chilo. Prendete un Lonely Hearts, uno Scomodi Omicidi o un L.A. Confidential e capirete al volo la differenza, tra un noir di peso e Gangster Squad. Fa un po' ridere quando lo squadrone di poliziotti irrompe nella bisca di Cohen e viene sbaragliato da tra agenti tre. Due vanno pure in galera, veramente scalcagnati per essere un pool di temutissimi cattura gangsters. E fa ancora più ridere quando all'indomani si dice che la squadra che ha assaltato la bisca "ci sapeva fare".... pensa se non ci sapeva fare che poteva succedere! Dopo ai ragazzi poi vanno tutte bene, comprese le scene con sparatorie a due millimetri di distanza, quintali di caricatori esauriti, eppure manco un proiettole che va a segno, di graffio, di sguincio, un sibilo vicino al timpano, niente. Insomma, come nei fumetti dei super heroes di una volta, dalla prima pagina sai che, nonostante tutto, i buoni vinceranno, i cattivi andranno in galera (o moriranno), non importano le due ore che ci stanno nel mezzo, qualsiasi cosa succeda, tutto andrà come doveva andare. Ah, non ho citato la Rita Hayworth della situèscion, che nel nostro caso è Emma Stone, senza infamia e senza lode direi, fa il suo, ma certo, la Kim Basinger di L.A. Confidential se la beve come acqua fresca. Mentre il bel poliziotto Ryan Gosling è davvero troppo fighetto per la compagine che lo annovera; più che uno schiaccia-gangsters è un damerino schiaccia-passere.