Dottor Jekyll E Gentile Signora

Dottor Jekyll E Gentile Signora
Dottor Jekyll E Gentile Signora

Nel '79 la Fenech gira quattro film, due con Steno, col quale già l'anno prima aveva lavorato in Amori Miei. Dottor Jekyll E Gentile Singora nasce da un'idea degli infaticabili Castellano e Pipolo e approda sullo schermo grazie ad una sceneggiatura sulla quale mette le mani anche Stefano Vanzina. Si prende a pretesto il celebre romanzo di Stevenson e si fonde con una sensibilità ambientalista all'acqua di rose; nell'operazione vengono coinvolti, da protagonisti, Paolo Villaggio, sull'onda del successo dei primi Fantozzi, e la Fenech, la regina della commedia sexy all'Italiana, in grado di garantire almeno 1/3 degli incassi del film, qualsiasi film esso sia. Lo stuolo di caratteristi è un po' ai minimi termini, tolto Gianrico Tedeschi in veste di maggiordomo del Dr. Jekyll, rimangono Gordon Mitchell sgherro biondo, Paolo Paoloni (già megadirettore del ragioner Ugo) e Walter Williams, gran capo della multinazionale Pantac, alla maniera della Spectre, con tanto di mano meccanica artigliata.

Jekyll, discendente di quel Jekyll, è un perfido uomo della finanza internazionale, ordisce colpi di Stato e truffe commerciali, fin quando gli viene assegnato il compito di commercializzare un derivato del petrolio altamente nocivo. Mentre sogna di corrompere addirittura la Regina Elisabetta, Jekyll diventa preda di attacchi incontrollati ed improvvisi di buonismo, che culminano con l'incontro dell'avo Jekyll senior, poi divenuto Hyde, segretamente ancora in vita, il quale inganna Jekyll junior facendogli bere un intruglio che lo trasforma in una creatura immacolata, bionda, con un inspiegabile accento veneto, dedito solo al "ben" perché si sente "bon" come un "santòn". Jekyll/Hyde comincia così a dibattersi tra le sue due personalità, ordendo piani e poi sabotandoli. La sua perfida segretaria Barbara si innamora del ricciolone biondo poiché, nella sua immensa ed apparentemente incorruttibile bontà, la eccita terribilmente. - SPOILER: Hyde riuscirà a rovesciare i neri destini orditi da Jekyll e dalla Pantac, grazie al suo "Progettòn", ovvero produrre su scala industriale il liquido che rende tutti degli angioletti e diffonderlo globalmente mediante aerei e scie chimiche. Ma alla Pantac hanno previsto tutto e, chiusi dentro un bunker antiatomico, continuano a dominare finanziariamente il mondo servendosi degli utili idioti biondi ed ingenui.

Il film ha una prima parte discreta, poi si rivela fiacco; sarebbe un po' come dire che finché Jekyll è in scena ci si diverte, all'arrivo di Hyde la sorpresa incuriosisce per un po', poi la sceneggiatura langue e la parlata veneta non basta più a tenere viva l'attenzione. E' tutto grossolanamente scemo, d'accordo ridere con la lana grossa e non dover spiegare niente perché la comicità si spiega e si giustifica da sé, ma i cattivoni della Pantac e la sporca dozzina di tagliagole guidata da Pretorius/Gordon Mitchell sono roba da Benny Hill (basterebbe quasi velocizzare i fotogrammi). Tutto si regge esclusivamente sulle spalle di Villaggio e sulle cosce e le tette della Fenech, qui davvero insuperabile. Le sue mise ed i suoi atteggiamenti da perfida dark lady lasciano a bocca aperta; trasparenze, occhiali a cuore e trucco pesante fanno il resto. Erotismo allo stato puro. Dio solo sa come ha fatto Villaggio a girare la scena dell'assalto a letto da parte della infoiata Fenech ai danni del putto ricciolone che tenta disperatamente di leggere dei passi della Bibbia.

L'impressione è che oltre la brillante intuizione iniziale di Castellano e Pipolo non sia arrivato molto altro nella testa dei Produttori e dello stesso Steno, il quale tira un po' via, affidandosi a professionisti garantiti come Villaggio e la Fenech. I debiti fantozziani sono evidenti, ad esempio negli appellativi dei componenti del Gran Consiglio dei 10 Assenti (che già suona familiare), con quei Lup Man, Farabutt, etc. Poi ci sono i Direttori naturali, complessivi, e tutta quella terminologia grottesca e fenomenale che l'impiegatino vessato e imbranato ci aveva fatto conoscere con i film di Salce. La theme song è qualcosa di agghiacciante, kitsch e proprio per questo, in ultima analisi, perfetta per il film. Tutto fuorché una pellicola imperdibile, ma qualche risata la strappa (il povero autista vittima ogni volta di un incidente diverso con lo sportello), e la Fenech da sola vale la visione.

Trailer ufficiale

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