Cemento Armato

Cemento Armato
Cemento Armato

Dopo mesi di pregiudizio, dovuto ad un cast da orticaria, mi sono concesso la visione di Cemento Armato, cinema "di genere" che comunque pareva meritare una chance. In modo un po' bieco non ci si esime dallo sfruttare l'onda del successo dei nuovi teen movie liceali all'italiana, grondanti romanità "de' bbbrutto", giovanilismo di quinta mano e romanticismo moccesco-perugina. In modo altrettanto incomprensibile si persiste a incensare i Vaporidis e le Crescentini del caso, "talenti" e "promesse" del cinema italiano. Quello che invece mi ha colto alla sprovvista è che il film è assai carino, con una regia (Marco Martani) forte, "sul pezzo". Un taglio visivo all'americana, buon ritmo, tensione, idee e, ciliegina sulla torta, anche belle scenografie (in particolare l'appartamento faraonico del Primario Faletti).

Cosa non convince, a mio parere, sono i due piccioncini, Giulietta/Crescentini (indecisa se essere la nuova Mezzogiorno o buttarsi sul maledettismo della Argento - nel film il suo personaggio si chiama pure Asia) e Romeo/Vaporidis (uno che anche mentre tiene sotto tiro con la canna di una pistola il cattivo di turno, ti viene da tirargli benevolmente uno scappellotto e mandarlo a fare i compiti che domani la prof di matematica interroga). Vaporidis ed il suo personaggio non si aiutano vicendevolmente, nessuno dei due risulta credibile. Fighetto, trendy (col tatuaggio giusto, la maglietta giusta e le sneakers giuste), però pure un po' guappo strafottente, come deve essere il ragazzotto di oggi per piacere in discoteca, in tv, nei quartieri, al baretto. Tutto prevedibile, tutto inutile per l'economia del film, tutto a detrimento della qualità del lavoro di Martani. Faletti a fare il gangster cinico e spietato regge pure, bravo è bravo, e cerchi di dimenticare come puoi Vito Catozzo e gli improperi dei vecchi tempi. Comunque Martani dirige un discreto noir italiano cattivo. La Roma cementizia illuminata a notte mi ha ricordato gli espedienti descrittivi già usati per la Napoli de La Squadra di Rai 3 (che, vorrei ricordare, era la versione cruda e stradaiola di Distretto di Polizia di Mediaset). Menzione d'onore per la presenza di Ninetto Davoli, il sopravvissuto.

Trailer ufficiale

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