Black Scorpion

Black Scorpion
Black Scorpion

Roger Corman sarebbe da inserire tra i grandi padri del cinema, i suoi meriti vanno ben oltre i film diretti; andrebbe infatti anche considerata la sua seconda vita da sceneggiatore, produttore, distributore, scopritore di autori e di talenti, insomma uomo di cinema tout court, a 360 gradi. Ron Howard, Martin Scorsese, Francis Ford Coppola, Peter Bogdanovich, Jonathan Demme, James Cameron, Joe Dante, sono solo alcuni dei nomi che ha tenuto a battesimo, così come è suo il merito se il pubblico statunitense ha avuto accesso alle pellicole di mostri sacri come Ingmar Bergman, François Truffaut, Federico Fellini, Akira Kurosawa. La sua compagnia, la New World Pictures, fondata nel 1970, vinse in un solo decennio più Oscar per il miglior film straniero di tutti gli altri studios messi insieme. Tra le sue tante incarnazioni ci fu anche quella di produttore esecutivo per questo bizzarro film del 1995, che per la verità nacque proprio da una sua idea, sviluppata con lo sceneggiatore Craig Nevius. L'intuizione era quella di creare una super eroina al femminile, avendo in testa i classici Superman, Spiderman e Batman (quest'ultimo forse quello più vicino a ciò che poi è risultato essere Black Scorpion). Bisogna considerare che stiamo parlando di un'era geologica precedente all'epifania della Marvel e della DC Comics nei cinema. Black Scorpion, prodotto per la tv via cavo Showtime, ha alle spalle già i primi due Batman di Tim Burton, la quadrilogia di Superman con Christopher Reeve, Le Tartarughe Ninja di Steve Barron e la versione de Il Vendicatore con Dolph Lundgren, c'è poco altro per gli appassionati dei comics da guardare sullo schermo nella prima metà degli anni '90 (capitolo a parte per i telefilm).

Scritturata Joan Severance, super modella texana apparsa su Vogue, fotografata da Helmut Newton, testimonial di Gucci, Chanel, H&M, Giorgio Armani, L'Oréal, protagonista di decine di spot televisivi e naturalmente  - immancabile per una top model che si rispetti - di svariati numeri di Playboy tra America, Australia ed Italia, il film viene costruito sul suo fisico e soprattutto sui suoi occhi di ghiaccio (bollente). Lei è Darcy Walker, figlia di un poliziotto (Rick Rossovich) che ha abbandonato la Polizia molti anni fa, dopo aver ucciso per sbaglio un ostaggio durante una sparatoria in un ospedale. Anche Darcy è una poliziotta, e fa coppia con Michael Russo (Bruce Abbott), il quale si getta sempre petto in avanti per proteggere la propria partner, causando qualche malumore di troppo in Darcy. Quando suo padre viene freddato con un colpo di pistola in un bar, Darcy viene sospesa dal servizio, avendo minacciato con una pistola il colpevole dietro le sbarre. Anche la prostituta sua informatrice Tender Lovin' (Terri J. Vaughn) viene picchiata a sangue dal pappone rischiando quasi di morire, perché Darcy non le può più garantire la sua protezione. E' proprio allora che Darcy si ricorda della storiella che suo padre le raccontava da bambina, sullo scorpione che chiede aiuto ad una rana per attraversare il fiume, ma poi a metà del guado la punge condannando entrambi a morte, poiché quella era la sua natura alla quale non poteva ribellarsi. Entra così in gioco Black Scorpion, un'eroina mascherata che difende la città di Angel City e combatte Breathtaker, un antagonista malvagio che intende avvelenare la popolazione con gas venefici. - SPOILER: Il gran criminale altri non è che il medico ucciso per sbaglio dal padre di Darcy. Dato per morto, l'uomo in realtà si salvò anche se irrimediabilmente minato dalla perdita dei polmoni; costruitosi un'armatura tecnologica che gli consente di ossigenarsi, si è votato al male e alla vendetta, condizionando le menti degli innocenti (come quella dell'episodico assassino del padre di Darcy) e intenzionato ad infliggere a tutta Angel City la sua stessa condanna, l'impossibilità di respirare (tant'è che il suo quartier generale si chiama B.R.E.A.T.H.E.).

L'impronta del film è volutamente fumettosa e surreale, sostanzialmente kitsch ma in modo deliberato e spensierato. Non c'è la minima intenzione di ancorare la storia ed i personaggi ad un senso di realismo e verosimiglianza, siamo in tutto e per tutto nelle strisce di un fumetto e lo spettatore deve solo godersi lo spettacolo accettando quanto gli viene proposto e prendendolo per assodato. Tutto è molto stilizzato (anche se in modo pacchiano). La Severance ha scritto in fronte che è una modella, sempre e comunque, quando è nei panni della poliziotta, quando fa la prostituta infiltrata, quando è in borghese, quando ha il costume di Black Scorpion. Il suo partener, Abbott, è in giacca e cravatta alla Miami Vice, a fronte di colleghi con felpone, giubbotto di pelle e distintivo al collo, a creare il giusto contrasto di stereotipi. Il villain è una specie di versione tarocca di Darth Vader, ibridato con l'estetica bambinesca delle Tartarughe Ninja (vedi Shredder). Per altro ha alle sue dipendenze un esercitino di svalvolati (sarebbero membri delle gang di Angel City) che sembrano usciti da una versione 8 bit di Street Fighter. Infine c'è l'auto di Darcy, una fiammante macchina sportiva rossa che grazie al contributo di Argyle (Garrett Morris), un ricettatore di ricambi con un gran senso dell'umorismo ed una parlata strascicata, viene trasformata in un ritrovato iper tecnologico da fantascienza. Con la scusa di un improbabile congegno destinato ad usi militari, rubato dai suoi scagnozzi, Argyle dota l'auto di un computer di bordo che praticamente risponde a qualsiasi comando (Supercar era in onda già dal 1982) e alla bisogna trasfigura completamente la carrozzeria (Automan era già in onda dal 1983), facendo assumere al mezzo l'aspetto di uno scorpione nero (o di una versione alternativa della Batmobile, se preferite).

Ci sarebbe poi da spendere due parole sul costume di Black Scorpion, che Darcy ricava dai suoi indumenti sexy di latex nero che usava per fingersi una prostituta. Ritenendoli evidentemente troppo coprenti, Darcy li tagliuzza e li accorcia ulteriormente, col risultato di crearsi un costume sgambatissimo, scollatissimo, con calze a rete e stivaloni dal tacco vertiginoso. La prima domanda che uno spettatore normale si pone è come diavolo possa fare una donna a correre, volteggiare e combattere indossando calzature del genere.... ed infatti non lo fa manco per niente, perché nelle scene d'azione, fermando i fotogrammi al momento giusto si vede chiaramente che la Severance (o chi la sta controfigurando) indossa delle scarpe simil anfibi con suola piatta di gomma e tuttavia - oplà - magia della fiction, un secondo dopo Black Scorpion atterra al suolo dopo metri e metri di caduta con i suoi spettacolari stivali fetish tacco 12, senza mai prendere una storta che sia una. E non finisce qui. Usando un teaser di quelli in dotazione alla polizia, Darcy costruisce un aggeggio che convoglia la scarica elettrica nel suo anello (rigorosamente a forma di scorpione), dal quale poi scaglia saette contro i nemici. Come ciò possa accadere non è dato di sapere. Nemmeno come - più tardi - Black Scorpion usi la medesima energia elettrica per compiere balzi sui tetti. Quello che è chiaro è che Black Scorpion non ha super poteri ma, come Batman, usa le sue doti fisiche e le sue abilità tecnologiche (pur essendo una normale poliziotta) per arricchire il proprio costume.

L'aspetto sensuale è evidente sin dalla scollatura della protagonista, ma il film concede anche altro. Ci sono un paio di scene in uno strip club dove l'inquadratura si sofferma a lungo sulla ballerina in topless che strappa i soldi ai suoi avventori con la bocca. E c'è anche la scena d'amore tra Black Scorpion e Bruce Abbott, abbastanza bollente. In tale occasione forse la Severance è controfigurata, visto che l'amplesso avviene con la maschera, ed i dettagli (come i seni generosi ed abbondanti, forse troppo per la Severance) vengono mostrati in primissimo piano. Non saprei dire e toccherà vivere con questo dubbio, almeno fino a che qualche "esperto" non saprà scioglierlo. Due anni dopo arriverà un seguito, sempre con la modella texana nei panni di Black Scorpion (Black Scorpion II: Aftershock). Entrambi i film sono disponibili integralmente (in lingua originale) su Youtube. Inoltre nel 2001 verrà sviluppata una serie televisiva andata in onda su Sci-Fi Channel (poi divenuto Syfy), con protagonista Michelle Lintel. Curiosamente nascerà anche il fumetto della super eroina, stavolta con un processo inverso, ovvero sarà stato lo schermo ad ispirare la carta stampata.

Trailer ufficiale

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