Fratello di Rossano Brazzi, Oscar fa il produttore cinematografico per circa un quarantennio, tra gli anni '50 e i primissimi '80 (licenziando pellicole di Bolognini, Rossellini, Bellocchio, nonché ovviamente del fratello), ma solo dalla fine dei '60 si imbarca anche nella carriera registica, esordendo con Il Diario Segreto Di Una Minorenne, seguito da Vita Segreta Di Una Diciottenne e poi Intimità Proibita Di Una Giovane Sposa... insomma dai titoli "segreti" e "proibiti" appare abbastanza chiaro l'arco esplorativo di Brazzi. Agli Atti Impuri ci arriva nel 1976, firmandosi con il suo pseudonimo Oswald Bray. Siamo dalle parti della commedia sexy all'italiana, stavolta centrata geograficamente in Toscana, a Monsummano Terme per l'esattezza, provincia di Montecatini. La vicenda è semplice semplice, in paese arriva il nuovo medico condotto, tutti si aspettano il dottor Elia Bonvicini, invece dalla corriera scende una rossa fiammante come la Ferrari. Si tratta di Èlia Bonvicini (Dagmar Lassander) che farà girare la testa a tutti. La Bonvicini però è anche una donna molto moderna ed emancipata, nonché integerrima da un punto di vista professionale. La farmacista (Isabella Biagini) non può più trescare con partite di farmaci scaduti come avveniva col precedente medico, il sindaco Gedeone (Maurizio Arena) che ospita la dottoressa in casa propria è costretto a fare i conti con la presenza ingombrante di questa figura femminile molto libera e progressista; suo figlio Roberto (Gianluigi Chirizzi) perde la testa per lei, ma pure il padre - abituato a correre di sottana in sottana, pur professandosi una democristiano dalla morale di ferro - fa di tutto per ottenerne i favori. Il paese è in rivoluzione, il Consiglio Comunale cerca di far passare una mozione per l'allontanamento della dottoressa (promossa dal gay dichiarato Occhiofino...fin....occhio, una citazione de Il Sorpasso?), mutilata all'ultimo da Gedeone; il povero curato Don Firmino (Ghigo Masino) cerca di tenerlo a bada come può consapevole che la Bonvicini è una bomba ad orologeria. - SPOILER: nel finale, Gedeone riuscirà a convolare a nozze con Èlia ma un minuto dopo inizierà la sua consueta girandola di tradimenti, dal canto suo la dottoressa si concederà finalmente al figlio che tanto l'aveva bramato e che nel frattempo si è trasferito al nord per terminare gli studi di Ingegneria.
Atti Impuri All'Italiana, sin dal suo titolo programmatico, non si propone nient'altro che inscenare una serie di situazioni tipiche della commedia sexy nostrana. L'analisi della sceneggiatura rivela una pellicola semplice e alquanto sciocchina, niente di particolarmente rilevante o significativo, tuttavia contestualizzata nel suo genere è una più che solida (e divertente) prova da parte di Brazzi e del suo cast. La Lassander è la regina incontrastata di questo circo scollacciato; generosissima nell'offrire le proprie nudità non ha una singola scena dove prima, durante o dopo non finisca in mutande; vederla mantenete gli indumenti per più di 60 secondi consecutivi è davvero impresa impossibile. Si spoglia sempre e comunque, in qualunque situazione, ovunque, nello studio medico, nell'ufficio del sindaco, per strada, nel bel mezzo di una manifestazione di paese, ovviamente nella immancabile doccia (dove non pare proprio controfigurata), non c'è insomma proprio verso di perdere l'occasione di ammirar i seni e il bel corpo dell'allora spumeggiante trentenne Lassander. Persino la Biagini non riesce a tenerle testa; fa quasi specie che l'attrice capitolina rimanga sempre coperta (anche se scollatissima) senza mai regalare nulla al pubblico, fa tutto la Lassander. C'è pure Stella Carnacina, figlia del sindaco e fidanzata con un comunista (Raffaele Curi) che Gedeone proprio non digerisce, ci vorrà l'intercessione della Bonvicini perché i due possano consumare.
I caratteristi di contorno sono il paciosissimo Ghigo Masino (che reciterà don Masino tanto a teatro quanto in alcuni spot televisivi per un calzaturificio toscano), Giovanni Rovini, che nel film è il vecchietto Ciondolo - l'infermiere assegnato alla dottoressa, oramai ampiamente oltre l'età della pensione, segnato da un vistoso sciaguattare della mano destra (con la quale per altro farebbe le iniezioni ai pazienti) - Ugo Bencini (il farmacista marito della Biagini, con il suo eclatante riporto e l'aria da svampito), e Filomena (Christiane Minutelli) la cameriera del sindaco, la cui unica funzione è quella di antistress, al bisogno, mostra il seno a padre e figlio e se lo fa palpare, ridendo contenta e felice. Come detto, Atti Impuri All'Italiana non verrà certo ricordato come un film fondamentale nel percorso della storia del cinema italiano, ma a suo modo è un filmetto popolare e gradevole, alquanto sconcio, dalla filosofia di fondo exploitation e pesantemente maschilista, sebbene il personaggio della Lassander cerchi di difendere l'universo femminile ed il proprio diritto all'emancipazione con le unghie e con i denti. Uno spaccato probabilmente neanche troppo lontano dalla verità dell'Italia di provincia di metà anni '70. Impressionante constatare che questa è una delle ben 12 pellicole alle quali la Lassander parteciperà nel solo 1976.