
Come Ammazzare il Capo....e Vivere Felici (di S. Gordon, 2011) è l'orrida traduzione di Horrible Bosses. Commediola ai limiti del demenziale che vede tre lavoratori dipendenti (un impiegato, un capo magazziniere e un assistente odontoiatra) brutalizzati e schiavizzati dai propri stronzissimi datori di lavoro maniaci. I tre decidono di farli fuori, inventandosi un piano ispirato a Delitto per Delitto (e/o Getta la Mamma dal Treno) secondo il quale ognuno di loro ucciderà il capo dell'altro. I tre però sono degli sfigati rincoglioniti imbranati e naturalmente tutto andrà per il peggio, salvo poi risolversi per il meglio, come ogni commedia yankee che si rispetti. Il tono della comicità non è sofisticato né troppo sottile, ma piuttosto abborraccione, assurdo e dissennato, con scenette da autentica comica (vedi le siringate inferte a Kevin Spacey, o il siparietto della cocaina a casa di Colin Farrell). Inspiegabilmente il film è pieno di grandi nomi che fanno dei cameo o delle apparizioni da caratteristi deluxe. C'è infatti Spacey a fare un presidente d'azienda (un'autentica merda umana), c'è un grandissimo Farrell a fare un depravato figlio di papà, cinico, erotomane e tossico (nonché dotato di un riportino modello Schifani vintage veramente agghiacciante), c'è Jennifer Aniston nella parte probabilmente più sexy e zozza della sua intera carriera (è una dentista ninfomane). Inoltre ci sono pure Donald Sutherland (papà saggio di Farrell, che muore di infarto dopo 2 secondi) e Jamie Foxx (criminale millantatore da strapazzo ultratatuato). Ovviamente veniamo subito alla Aniston, che è quella che più ci interessa. Nel film ha poche scene, ma di tutto rispetto; esclusivamente vestita dallo stilista Dick Rizzabandiera, quando non direttamente solo col camice e degli slip (e il décolleté è mirabolante, complimenti). Merito di un make up assai più aggressivo del solito e di un capello castano anziché biondo-segretaria, la Aniston gioca a fare la femme fatale un po' volgarotta, anche per via di dialoghi che non le si erano mai visti in bocca (locuzioni come "passera" o "schiaffeggiami la faccia con il cazzo" fanno un certo effetto pronunciate dalla fidanzatina d'America, e mi sono limitato a quelle più edulcorate....). Per non parlare degli incontri ravvicinati con wurstel, banane e cibo fallico in generale. Insomma, talvolta basta una roba così a far risultare imprevedibilmente assai più "interessante" una semplice commedia piuttosto che un pretenzioso film erotico con i dialoghi curati da Barbara Alberti (....chi ha detto Una Donna Allo Specchio?!). Pensavo che mi sarei disintegrato lo sfintere dalle risate e invece, pur avendo ridacchiato a denti stretti qua e là, devo dire che il film non esalta più di tanto. Tutto ben fatto e girato, recitazione al top, ma poi, stringi stringi, le situazioni sono debolucce e, almeno io, sono rimasto con un senso di vorrei ma non posso che alla fine mi ha causato grandissima delusone e inconsolabile disperazione. Carino, ma non vi aspettate troppo. Per i maschi alla visione c'è un valore aggiunto, e ci siamo capiti qual è; credetemi, vi ci vorrà una mezzoretta dopo per tornare in stato di rilassamento.