Agenzia Riccardo Finzi...Praticamente Detective è tratto dal romanzo Agenzia Investigativa Riccardo Finzi di Max Bunker (uscito l'anno prima), incipit di una serie di storie che vedono protagonista il detective Finzi. Corbucci e Pozzetto lo portano in 35 mm con buonissimi risultati. Non ho letto il libro, quindi non so quanto il testo scritto venga rispettato, né so quanto Bunker abbia a suo tempo gradito l'operazione, ma poco importa, il film con Pozzetto vive di vita propria, e non sarebbe potuto essere altrimenti vista la vena surreale e stralunata della sua tipica comicità (già quel "praticamente", è un marchio di fabbrica). Superato lo scoglio del dvd 01 Distribution, quasi peggiore di una vhs, con cambi di luminosità del quadro eclatanti da una scena all'altra, ed un formato video da francobollo, si può riuscire a godere di battute a ripetizione di Pozzetto che tra l'altro non sono buttate lì, un tanto al chilo, ma ben incastrate in dialoghi affatto stupidi o banali. Merito forse proprio della genesi letteraria della sceneggiatura, ma il film mantiene un suo taglio giallo-investigativo che va oltre il semplice pretesto per la commedia. La vicenda narra del neo detective Finzi (laureatosi per corrispondenza alla scuola investigativa "Volontà e Abnegazione") che indaga sul caso di una giovane donna scomparsa (la Del Santo), figlia di ricchi borghesi. La polizia brancola nel buio e Finzi, inaspettatamente, con l'aiuto del suo vice Ciammarica (Enzo Cannavale), risolverà brillantemente l'ambaradan. Tralasciando la Del Santo, ci sono due presenze femminili molto fascinose, Olga Karlatos e Simona Mariani, con la prima che si concede a Pozzetto in una scena che ha un suo (blando) perché erotico (sarà che la Karlatos, dove la metti la metti, fa sesso a prescindere).
Il commento musicale dei fratelli De Angelis è divertente, ma viene ripetuto in modo talmente ossessionante da diventare quasi fastidioso. Non mancano dei buoni caratteristi di contorno, dal solito gaio macchietta militante Franco Caracciolo al contraltare virilissimo del commissario Sergio Zamuto (e poi ci sono pure Luca Sportelli e Silvano Tranquilli). Il film abbonda di situazioni paradossali e Pozzetto vi si trova comodissimo, a suo agio, dominando ogni situazione. Si narra che esista una versione censurata del film, spesso passata in tv, che espunge in particolare una scena di dialogo tra Pozzetto e la bimba Arista (Barbara De Bortoli), nella quale Pozzetto redarguisce malamente la bimba per una cerbottanata ricevuta a tradimento nel sedere. Si tratta di un rosario di parolacce snocciolate alla volée e indirizzate alla piccola, una roba che effettivamente lì per lì lascia stupiti per la sua crudezza, ma l'effetto comico nasce anche dal contrasto tra la fanciulla e la cattiveria di Pozzetto. Se non altro, il pessimo dvd 01 ha almeno il merito di preservare questo siparietto (pur non concedendo neanche mezzo extra in coda).