Veronica Lake debutta sullo schermo nel 1939, non accreditata nel cast, con Sorority House. Bisogna aspettare I Cavalieri Del Cielo nel 1941 perché il suo nome e cognome diventino identificativi di un corpo preciso che nessun cinefilo dimenticherà più. Quell'anno partecipa a tre pellicola, saranno quattro nel 1942 e tra queste Ho Sposato Una Strega, tratto dal romanzo The Passionate Witch di Thorne Smith, ma terminato da Norman H. Matson. Thorne ne scrisse i 3/4 già intorno al 1934 ma fu poi l'amico Matson a doverlo concludere vista la morte prematura dello scrittore. Il libro diventò un best seller ed inevitabilmente ne venne tratto un film a Hollywood prodotto dalla Paramount (ma poi venduto alla United Artists). La lavorazione fu travagliata, alla regia fu scelto René Clair, alla sua seconda pellicola americana. Il ruolo di protagonista assegnato a Veronica Lake provocò qualche scompenso, il suo partner nel film Joel McCrea aveva già lavorato con la Lake ne I Dimenticati e non aveva alcuna intenzione di ripetere l'esperienza. Dunque venne sostituito da Fredric March, il quale pure disse di aver avuto problemi con l'attrice, che definì "una bomba del sesso bionda priva della minima capacità recitativa", e venne a sua volta appellato dalla Lake come un "pomposo presuntuoso". Sul set la Lake poi si cimentava in dispetti e capricci verso March, come ad esempio portare dei pesi nascosti tra le vesti nella scena nella quale March doveva tenerla in braccio, oppure scalciargli l'inguine quando l'inquadratura era sopra la vita.
Questa tensione in qualche maniera finisce col giovare al film che ha un ritmo vorticoso e una recitazione abbastanza sopra le righe da parte dei due attori protagonisti, ma anche nei volti del resto del cast di contorno. Susan Hayward (bella e seducente almeno quanto la Lake, se non di più) interpreta la severa e arcigna promessa sposa di March, comprensibilmente irritata nei confronti della misteriosa bionda di nome Irene (Jennifer nella versione originale), piovuta dal niente in collo al futuro marito nel bel mezzo di un incendio (e di una campagna elettorale). Cecil Kellaway interpreta il sornione padre della strega, stregone anche lui, potentissimo e non meno dispettoso della figlia. Tutto ha origine da una maledizione scagliata nel '600 da Irene sul cacciatore di streghe puritano Jonathan Wooley (interpretato sempre da March), poco prima di essere arsa sul rogo. Wooley avrà sempre e solo dispiaceri dalle sue donne. Quattro secoli dopo le parti si invertono e, a causa di un filtro d'amore bevuto per errore, sarà proprio Irene a cadere follemente innamorata del discendente di Wooley, nonché futuro governatore dello Stato. Tuttavia lo scandalo travolgerà tutti quando proprio il giorno delle nozze Wallace Wooley verrà sorpreso con la bionda Irene.
Come è noto, Castellano e Pipolo pur senza citarlo apertamente si ispireranno a questo film nel realizzare il loro Mia Moglie E' Una Strega con Pozzetto e la Giorgi, sebbene rivedendone e aggiornandone la trama; così come le serie tv americane Strega Per Amore (I Dream Of Jeannie) con Barbara Eden e Vita Da Strega (Bewitched) con Elizabeth Montgomery. Il film con la Lake rimane un gradevolissimo capostipite, girato con gran gusto da Clair, una bella fotografia, una semplicità di racconto estremamente efficace, diretta ed incisiva, che tuttavia trovano un brillante connubio tra comicità, soprannaturale, sentimentalismo e qualche passaggio più gotico. La Lake pare davvero una monella degna di Pippi Calzelunghe o la nostra Rita Pavone ma con una sottotraccia erotica infinitamente più accentuata, persino quando viene fatta recitare in un abbondante pigiamone da uomo che la rende goffa e vaporosa. Il film ha un tono assai romantico, in particolar modo nella seconda parte quando l'amore tra la Lake e March viene ostacolato dal padre, ed è proprio Kellaway ad avere sulle proprie spalle il peso dell'apporto comico di Ho Sposato Una Strega, per altro riuscendovi egregiamente. Esiste una più che buona edizione italiana del film curata da Sinister, rimasterizzata in 4k.
