Botte Di Natale

Botte Di Natale
Botte Di Natale

Reunion della premitata coppia Spencer-Hill, ben 23 anni dopo ....Continuavano A Chiamarlo Trinità, ultimo western dei due (assieme), e 9 dopo Miami Supercops, ultimo film a chiusura di un mitico ciclo iniziato nel 1967 con Dio Perdona....Io No! e durato 16 pellicole. Botte Di Natale insomma fu un piccolo evento, anche per la regia dello stesso Terence Hill (e per la sceneggiatura di suo figlio Ross); in sala ci arrivò che avevo 20 anni, un'età balorda, troppo grande per un film per ragazzi, troppo giovane per comprenderne il valore metacinematografico e stracult. Dunque lo snobbai. Oggi ho potuto recuperarlo in dvd, e grande plauso alla Aegida che confeziona un prodotto eccellente a livello di qualità video, veramente splendido, pare di essere al cinema; peccato per la totale assenza di extra, tuttavia tra ottimo master video (edizione "rimasterizzata") e l'upscaling del mio lettore bluray, gli occhi hanno goduto panorami western mozzafiato.

Il target anagrafico del film è decisamente basso, un film dichiaratamente per ragazzi(ni), vuoi per la comicità insistente, vuoi per l'estrema semplificazione di ogni minima asperità in sceneggiatura, di cui infatti non vi è alcuna traccia. Moses (Spencer) e Travis (Hill) sono due fratelli, entrambi cacciatori di taglie, ai limiti della Legge; non si vedono da tempo e non sono in buoni rapporti. Per Natale la famiglia si dovrebbe riunire al gran completo e Travis cerca di sfruttare la taglia sul temibile Sam Stone per attrarre Moses e portarlo a casa della mamma proprio per la notte di Natale. La trama è scarna, praticamente un pretesto per celebrare il nuovo incontro della coppia celebre del cinema italiano sganassone. C'è tutto il repertorio dei due, Terence mano lesta, sorrisino ironico, occhi di ghiaccio, battutina pronta, e Bud mole mastodontica, pugno armageddon, e broncio scocciato. Magari possono infastidire l'eccessiva linearità e semplificazione della storia, e anche il sentimentalismo e il politicamente corretto che imperversano in ogni fotogramma; la scena dei fuorilegge che stanno per aggredire la casa della mamma di Moses e Travis, mentre tutti i bambini intonano il canto di Natale, le lucine sbrilluccicano, ed il paesaggio fa tanto pubblicità della Coca Cola, è ai limiti della decenza...per quale motivo questi luridi pistoleros senza cuore e con tanto pelo sullo stomaco vengono conquistati dallo spirito del Natale, lasciando cadere le armi e, manca poco, tirano fuori pure la lacrimuccia?? Anche le musiche, molto enfatiche ed epiche vanno in quella direzione, ma fanno un po' "a cazzotti" - è il caso di dirlo, visto il film - con il tono comico generale.

E' prevista una fidanzata solo per Terence, ovviamente, Anne Kasprik; un po' agée, e giustamente, vista la non verdissima età naeche di Hill, e operazione verità, poiché altre produzioni avrebbero probabilmente schiaffato una venticinquenne coniglietta di Playboy accanto all'attore che sarebbe potuto essere suo padre, nel migliore dei casi. Ci sono i tormentoni di Bud che non riesce a contare, dello sceriffo e del suo vice che vengono costantemente interrotti mentre giocano a scacchi, ci sono le citazioni dai film della coppia e dagli spaghetti western (Hill che libera gli impiccati centrando all'ultimo momento la corda del cappio, è un classico). Mancano invece i doppiatori storici di Spencer (Glauco Onorato) e Hill (Pino Locchi, morto proprio quell'anno lì). Un pericolo forte poteva essere una certa impostazione televisiva, minaccia invece scongiurata perché, anche se il film ha i suoi momenti vuoiti, bada sempre ad una regia cinematografica, aiutata da spazi aperti e molto ben selezionati per fungere da quinta alle azioni dei personaggi.

Innegabile l'atmosfera da film fuori tempo, fuori genere; era già tale nel '94, figuriamoci oggi. In questo senso fa quasi tenerezza nella sua ingenuità e delicatezza. E comunque non dimentichiamoci che si trattava di un film prettamente natalizio, dunque uno scotto da pagare alla retorica buonista era da mettere in conto, e comunque Bud e Terence non hanno mai fatto del cinismo la loro caratteristica vincente, anzi. Carino il gioco di parole sul titolo inglese, che trasforma la "N" di Night Before Christmas in "F" di Fight.

Trailer ufficiale

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