Violenza Ad Una Vergine Nella Terra Dei Morti Viventi

Violenza Ad Una Vergine Nella Terra Dei Morti Viventi
Violenza Ad Una Vergine Nella Terra Dei Morti Viventi

Film molto divisivo di Jean Rollin, esistono film non divisivi di Rollin? Chi lo ritiene un genio, chi un sopravvalutato, chi valuta molti suoi lavori come visionari ed estremamente creativi, chi puerili e raffazzonati. Violenza Ad Una Vergine Nella Terra Dei Morti Viventi, aka Le Frisson Des Vampires (ovvero "il brivido dei vampiri", notate l'attinenza con la titolazione per il mercato italiano) non fa eccezione, anzi è ritenuto uno dei suoi lavori più rappresentativi. La vicenda è quella di una coppia di sposini (Sandra Julien e Jean-Marie Durand) che in viaggio verso l'Italia fanno tappa in Francia (o Svizzera?) in un castello dove abitano i cugini della sposa. Qui si apprende che i due sarebbero defunti, ma in realtà dopo le prime incertezze gli sposi vengono ricevuti al castello dai cugini. C'è un'atmosfera strana e malsana tuttavia, lei comincia a debilitarsi e risultare sempre più assente, lui ha visioni e incubi che hanno a che fare con sacrifici umani e rituali officiati nel cimitero. - SPOILER: la Julien è stata immediatamente circuita e soggiogata da una vampira (Nicole Nancel) che risiede in questa terra assieme ai due cugini (Jacques Robiolles, Michel Delahaye) ex cacciatori di vampiri e da tempo oramai divenuti a loro volta vampiri. Ora anche la Julien ha imboccato la via dell'oscurità e, nonostante i tentativi del marito di salvarla, finirà definitivamente vampirizzata e successivamente annientata dai raggi solari assieme ai cugini. Le domestiche dei cugini nonché loro ancelle e servitrici (Marie-Pierre Castel, Kuelan Herce) aiutano Durand a fuggire e contribuiranno all'annientamento dei propri padroni, liberando la zona dalla loro minaccia.

L'atmosfera generale è sinistra e sconclusionata, le luci sono forti e cromaticamente improbabili, rosso, viola, azzurro, senza una precisa ragione naturale che non sia l'intenzione di riprodurre un mondo onirico e sovrannaturale. C'è un dialogo nevralgico nell'economia del film ed è quello che avviene a castello tra la Nancel e i cugini Robiolles e Delahaye. Si discetta di cosa comporti essere vampiri, della differenza tra vampiri erranti e vampiri borghesi, di gerarchie interne ed alla fine la Nancel che sembra dominare psicologicamente i suoi interlocutori si ritrova in un batter d'occhio ad essere assediata dai due che le usano violenza. Quella geometria variabile dice molto sulle reali intenzioni del film che è si un horror, si un erotico, abbonda di elementi sovrannaturali ed artistoidi camp (sulle mura del castello si vedono improbabili scritte lasciate dai turisti o da improvvide scolaresche), ma prova ad occuparsi anche di sociologia, antropologia e classi sociali. Quella dei vampiri borghesi ad esempio è decisamente peculiare e allegorica alla condizione umana cosiddetta "normale". Nella pellicola ci sono molti rimandi alla religione, al cristianesimo che ha cannibalizzato il paganesimo, il quale a sua volta è solo una maschera per il satanismo. Violenza Ad Una Vergine Nella Terra Dei Morti Viventi vive di un doppio binario nel quale le ingenuità sono anche i suoi punti di forza e viceversa. Ci sono molte coppie, gli sposini, i cugini, le ancelle, il tema dell'ambivalenza e del doppio conta molto. Anche se alcune coppie sono del tutto sinergiche e sovrapponibili mentre altre sono antagoniste e conflittuali. Il trucco dei vampiri (nonché il loro abbigliamento vagamente hippie) è piuttosto kitsch e caricaturale, in compenso quasi tutte le attrici del film prima o dopo si mostrano nude. La colonna sonora è fatta di un rock lisergico, psichedelico ed esoterico talvolta davvero azzeccato, come nella sequenza dei titoli di testa. Il bizzarro ed il grottesco sono indubbiamente due registri del film che si configura come una "esperienza" alla Rollin, da prendere con tutti i suoi pro ed i suoi contro.

Trailer ufficiale

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