
La vecchia canaglia, questo il significato del titolo, oltre ad essere una canzone di Serge Gainsbourg del 1979 è anche un film francese del 1992 diretto da Gérard Jourd'hui ed interpretato da Michel Serrault, decano del cinema transalpino, e dalla nostra Anna Galiena. Nei primissimi anni '90 la Galiena viene da una serie di pellicole "calienti" internazionali come Giorni Felici A Clichy (1990), Il Marito Della Parrucchiera (1990) e Prosciutto Prosciutto (1992) che evidentemente l'avevano resa agli occhi dei francesi una sensuale donna italiana assai spendibile per il loro cinema. In Vieille Canaille interpreta Rose, la segretaria di un tipografo dimessa e remissiva ma... pronta ad esplodere. Il tipografo è Serrault, il quale due anni addietro ha ucciso la moglie (Maaike Jansen), che non sopportava più e che per giunto lo tradiva. Non ha mai scoperto l'amante, né lui è mai stato scoperto come omicida. Sul caso indaga oramai a tempo perso il poliziotto Charlie (Pierre Richard) con il quale ha stretto amicizia, il che gli consente di essere sempre aggiornato sul caso. Ogni mercoledì il tipografo stampa banconote false, non a caso ha dato quel giorno libero alla segretaria. Poi, con cura e disciplina, la domenica le smercia, mai più di una banconota alla volta, sempre in altre città e possibilmente in altre regioni, adottando travestimenti e non ostentando mai lusso. A tal proposito, quando si accorge che la sua decappottabile dà troppo nell'occhio la scambia con un venditore di auto, Claude Attias (Jean-Pierre Bouvier) prendendo la sua berlina, si accorda anche per un ulteriore saldo di 10.000 franchi. Attias passa a ritirare l'assegno in tipografia e riesce a convincere Rose a farsi scambiare l'assegno con dei contanti. Rose è una sua vecchia fiamma e i due si ritrovano per puro caso. Le banconote però, all'insaputa della stessa Rose, sono quelle false stampate dal tipografo. Messier Caunes (Serrault) è dunque costretto a mettersi alla ricerca di Attias per recuperare i soldi. Lo ritrova, scopre che è un gigolò fanfarone e lo uccide.
- SPOILER: poi scopre anche che ha dato 9.000 franchi alla sua fidanzata, una ricca ereditiera ninfomane (Nathalie Schimdt) ed uccide anche lei. Infine apprende che una banconota da 500 franchi l'ha data a Rose e si organizza per recuperare anche quella. Ma intanto Rose ha scoperto il segreto del suo capo e lo rivela a Charlie. I tre si ritrovano a casa di Rose, tra Charlie e Caunes avviene un ultimo confronto a carte scoperte, l'amante della moglie del tipografo era proprio Charlie e dal canto suo il poliziotto aveva sempre saputo che era stato Caunes a strangolare la sua amata Mireille, ma ha aspettato pazientemente che Caunes si compromettesse ulteriormente per capitalizzare ancora più anni di carcere, possibilmente un ergastolo. In tutto ciò Rose si comporta con ambiguità, sembra non parteggiare per nessuno dei due e non voler essere coinvolta quando, a sorpresa, colpisce Charlie stordendolo e uccidendolo con due pallottole. Il caso viene archiviato incriminando il poliziotto come amante e quindi assassino di Mireiile due anni prima. Caunet e Rose si godono i soldi ed una gita al lago, dove Caunet inizia a spiegare a Rose il principio di Archimede, ovvero che qualsiasi corpo immerso in un liquido per più di mezz'ora... è considerato perduto. Titoli di coda.
Vieille Canaille è un film adorabile, è Michel Serrault naturalmente la vecchia canaglia, un buffo ometto di mezza età con la frustrazione repressa di non essere mai potuto diventare un grande attore perché castrato nella sua aspirazione dalla madre. Tutta la sua recita quando spende le banconote false è quasi più importante e gratificante del guadagno in sé. Ad un certo punto lo dice proprio che il principio è più importante del denaro. E' un accorto stratega, un ragioniere della contraffazione e della messa in scena; ogni rapporto interpersonale, ogni conversazione, sono coltivati col preciso fine di tenere in piedi tutta l'architettura. Ciò che rende la vicenda deliziosa è lo stile narrativo adottato da Jourd'hui, ovvero una sarcastica commedia grottesca che sta costantemente in bilico tra la farsa amena ed il poliziesco. Quello di Serrault è un personaggio incredibilmente ricco di sfumature e zone d'ombra, ma non è da meno nemmeno l'amico poliziotto interpretato da Pierre Richard. Il rapporto tra i due è spassosissimo e davvero sottile, soprattutto alla luce delle rivelazioni finali. Il racconto alterna la voce off di Serrault a sue riflessioni a voce alta, che tuttavia svolgono sempre la funzione di voce narrante all'interno dei fatti e dei dialoghi che lo spettatore vede e sente scorrere sullo schermo. La Galiena ha un ruolo altrettanto particolare poiché attraversa una vera e propria chiave di volta che la trasforma da anonima, docile e remissiva segretaria a femmina un po' vamp e diabolica, svolta che dimostra di saper impersonare con grande mestiere e credibilità, per altro parlando un fluente francese. Molto interessanti anche le musiche, perfettamente cucite sulla pellicola. Il film ha un'ottima fotografia e ritrae la Lione dei primi anni '90, piena di fascino e atmosfera. Estroso anche il fatto che qua e là su di un registro preordinato vengano immessi brevi momenti stralunati, degli eccessi un po' estremi che servono a sparigliare le carte e dare un tocco bizzarro e grottesco alla sceneggiatura. Mi riferisco ad esempio al dialogo anche un po' volgarotto tra Attias e una delle sue tante amanti al ristorante, oppure alla lussuria incontenibile dell'ereditiera che a breve dovrà sposare; durante un loro amplesso lei frantuma un bicchiere urlando durante l'orgasmo e quando viene poi trovata morta, la scientifica analizza quel bicchiere rotto come fosse un importante dettaglio della scena del crimine.