
Sotto Il Vestito Niente - L'Ultima Sfilata (di C. Vanzina, 2011) l'ho acquistato il giorno dopo l'uscita in dvd ieri e visto subito. Se ne deduce che aspettavo a gloria il battesimo in homevideo di questo film, che non ero potuto andare a vedere al cinema. Sono un affezionato estimatore dei primi due capitoli, di cui si parla qui, (perché - come è noto - questo è il terzo della serie), nonché uno strenuo difensore dei Vanzina (troverete ampie filippiche sul blog, documentatevi), che in Italia sono la Crocerossa su cui sparare quando c'è un ditino da puntare per sputtanare il cinema nazionale. Carlo Vanzina aveva avuto ragione ad insistere nel non considerarlo né un sequel né un remake (men che mai un prequel), questo Ultima Sfilata è un film a sé stante, evidentemente prosecutore di quella cornice inaugurata dai due che l'hanno preceduto, altrettanto legato al mondo della moda milanese, sempre di genere giallo, chiaramente pieno di modelle e col commissario, ma tutto un altro film, senza alcun richiamo di plot con le pellicole degli anni Ottanta.
La trama: il trionfo nel mondo della moda di Milano dello stilista Federico Marinoni viene funestato dalla tragica morte della principale modella della maison e musa dello stilista, Alexandra, travolta da un'automobile pirata mentre si recava ad una festa. L'ispettore Vincenzo Malerba, incaricato di indagare sul caso, è poco convinto dall'ipotesi della tragica fatalità, anche per via dello strano incidente in cui due anni prima aveva perso la vita la precedente modella, musa della griffe Marinoni, lanciatasi giù da un palazzo. Nel frattempo il posto della scomparsa Alexandra, viene preso da Britt, giovanissima fioraia svedese priva di esperienze, scovata da Heidi, talent scout di Marinoni. Tuttavia, l'arrivo di Britt nell'entourage Marinoni crea rivalità e tensioni fra le modelle che speravano di prendere il posto di Alexandra. Morti ed omicidi iniziano a susseguirsi ad un ritmo inquietante e .....
Leviamoci subito il dente, cari anti-vanziniani militanti: il film è valido ed interessante e mi è piaciuto assai, ma molto assai. Vanzina sconta sempre il nome che porta (e il cinema piacione che ha fatto), ma invece questo è un bel giallo, molto più asciutto e meno glamour degli altri due (uno, per altro, nemmeno a firma Vanzina, ma non per questo meno interessante). Non che sia esente da difetti, ma è ben girato (ottima fotografia) e tutto sommato recitato dignitosamente (decisamente meglio dei film di Argento, per dire). Francesco "Libbano" Montanari interpreta un poliziotto molto divertente e simpatico, e alcuni suoi scambi con l'aiutante Mancuso fanno pure ridere. Certo, si respira quella solita superficialità un po' naive tipica degli intrecci vanziniani, ma è anche questo che rende la visione leggera e frizzante. Quando guardi un Vanzina doc non devi chiederti perché succede quella cosa, ma gustarti il film per come viene (altrimenti ti meriti la Comencini). Sotto Il Vestito Niente - L'Ultima Sfilata potresti tranquillamente rivederlo daccapo appena è finito; provate a rivedere Heimat, poi mi fate sapere.
Una delle modelle è Virginie Marsan, figlioccia di Carlo Vanzina (nel senso che sua madre ha sposato Carlo quando la Marsan aveva 8 anni e casualmente ha poi preso parte a 15 pellicole del patrigno), praticamente la nuova Asia Argento, impressionante quanto la richiami. La modella protagonista (la Renée Simonsen della situazione insomma) è Vanessa Hessler, chiamata Britt (vi ricorda niente?), biondina perfetta che però stringi stringi è un po' insipidina. Molto meglio Haidi (Claudine Wilde), segretaria tuttofare dello stlista Marinoni, che pare uscita dal telefilm del cane Rex, ma ha il suo bel perché da milf tetesca. Ruleggia su tutti Giselda Volodi, faccia indimenticabile del nuovo cinema italiano, una nata per i film gialli a par er mio. E se vedete questo, capirete che non sto parlando a caso.... C'è la solita pop hit glamour ("Telephone" di Lady Gaga e Beyoncé), che i Neri Parenti e compagnia cinepanettonica hanno imparato ad importare nei propri film proprio guardando i Maestri Vanzina. Rispetto al taglio fashion dei primi due episodi, questo ultimo è piuttosto sobrio e la componente giallistica è assolutamente predominante (neppure un po' di erotismo è lasciato in sceneggiatura). Il buon ritmo della storia è garantito anche da continui cambi di location, tra Italia, Svezia e Svizzera. Il finale è un po' alla volemose bene, ma il giudizio resta ampiamente positivo.