Se Tutto Va Bene Siamo Rovinati

Se Tutto Va Bene Siamo Rovinati
Se Tutto Va Bene Siamo Rovinati

Terzo film da protagonisti del duo Sammarchi/Roncato, dopo I Camionisti e Acapulco, secondo consecutivo con Sergio Martino (col quale proseguiranno il sodalizio girando anche i calcistici L'Allenatore Nel Pallone e Mezzo Destro Mezzo Sinistro...). Se Tutto Va Bene Siamo Rovinati esce lo stesso anno di Acapulco (1983), si batteva il ferro caldo insomma, e però tra le due pellicole c'è una distanza incolmabile. Tanto era accattivante il primo quanto invece si rivela debole il secondo. Martino lo reputa un film tutto sommato riuscito, da spettatore, e limitandomi ad esprimere il mio gusto personale, devo dire invece che la storia dei due pazzerelli fuori dal manicomio non regge le aspettative, affonda per (de)merito di una sceneggiatura blandissima e quasi pressoché inesistente, e nemmeno le trovate comiche di Gigi e Andrea bastano ad assicurare il divertimento. Intendiamoci, pure Acapulco viveva di espedienti e non certo di una trama di ferro - quello del resto è sempre stato il cinema di Gigi e Andrea - tuttavia almeno lì si rideva di gusto, il ritmo c'era e il meccanismo pareva oliato bene.

Gigi e Andrea (attori e personaggi hanno gli stessi nomi) sono due ex internati di un manicomio. Gigi è fuori da tempo, Andrea lo raggiunge quando finalmente viene dichiarato "ex". I due si accasano presso la zia di Gigi, Trieste (Nanda Primavera), bigotta e sorda come una campana (quindi... equivoci linguistici a pioggia). L'interesse primario dei due è - per dirla alla loro maniera - la gnocca, ma le conquiste vanno maldestramente. Gigi è fidanzato con Simona (Chiara Moretti), procace ricercatrice medica, mentre Andrea catalizza le attenzioni di Ermenegilda (Gegia) una naturista convinta. Di colpo nella loro vita entra Celeste (Patrizia Pellegrino), sorella di un rapinatore (Franco Iavarone), la quale dapprima circuisce Gigi e Andrea per nascondere in casa loro la refurtiva dell'ultimo colpo, ma poi intende emanciparsi dal fratello con l'aiuto dei due ragazzi. - SPOILER: Gigi, Andrea e Celeste scapperanno al manicomio dove, con il conforto degli internati, sgomineranno la banda di Iavarone, anche se la stessa Celeste finirà in carcere per qualche mese. Alla sua uscita, incinta, incomincerà una nuova vita con Gigi e Andrea, entrambi potenziali papà del nascituro.

Rispetto ad altre pellicole con Sammarchi e Roncato, questa mira un po' più in alto, meno volgarità esplicite ed una vena vagamente più poetica, più stralunata. La parte dei matti in manicomio (inizio e chiusura del film) vive proprio a metà, tra le terribili facce di Salvatore Baccaro e i versi di Italo Vegliante, e slanci lirici fatti di un piccolo mondo candido e innocente dove le brutture della società reale (i veri pazzi) non riescono a penetrare. Roncato viaggia sempre con un ombrello rotto, come fosse la coperta di Linus; davanti al sedere della Pellegrino gli viene l'istinto di coprirlo con un lenzuolo. Tocchi delicati di contro alla scollatura vertiginosa dell'infermiera del manicomio (messa lì apposta solo per far vedere le tette), alle gag da avanspettacolo della zia sorda che capisce fischi per fiaschi. Pure il personaggio della Pellegrino da un lato è una specie di angelo biondo che serve a sviluppare la trama (in direzione timidamente gialla) e a far emergere con maggior nettezza le personalità dei protagonisti, dall'altra è la consueta presenza femminile delle commedie trash che rimane in mutandine, reggiseno (oppure anche niente), si piega a novanta gradi, fa le docce, etc.. Se Tutto Va Bene Siamo Rovinati tira un colpo al cerchio ed uno alla botte, provando ad essere minimamente più colto della media ma poi dovendo fare i conti con i Baccaro, le Gegia e le tette della Pellegrino. Per altro, sempre attorno al sesso si ruota, entrambe le manie di Gigi e Andrea dipendono dalle donne; il primo è vittima di "crisi" molto simili al tic che poi Benigni simulerà ne Il Mostro (...che sia un caso?) il secondo è soprannominato "Popi-Popi", dall'onomatopea di voler strizzare i seni femminili come palloncini. Piccola parte da caratterista pure per il prezzemolino del nostro cinema di genere Gordon Mitchell, è uno dei rapinatori della banda di Iavarone, il suo antagonista. Come comparsa appare anche Elisabetta Focardi, è in coda al check-in dell'aeroporto dietro Andrea Roncato, con la faccia abbastanza scocciata per il tempo perso. Da menzionare la pessima edizione in dvd di Cecchi Gori, mero riversamento da una vhs disastrata. Si poteva fare decisamente meglio.

Trailer ufficiale

Galleria Fotografica