Una Vacanza Bestiale (di C. Vanzina, 1980) è il secondo film con protagonisti i Gatti di Vicolo Miracoli. Ho letto su Stracult di Marco Giusti che questo sarebbe addirittura il migliore dei due, oltre che uno dei più riusciti di sempre di Carlo Vanzina. Io mi reputo un adoratore sia dei Gatti che dei Vanzina, ma oggettivamente Una Vacanza Bestiale è interessante solo per un cultista (già, non un cultore, bisogna essere a livelli di fanatismo religioso) della materia. La trama è poco più che un pretesto per una serie di gag a raffica, con i Gatti che vanno in vacanza nel regno del Taraq (il Qatar al contrario), qui rimangono invischiati in un improbabile intrigo spionistico internazionale (i russi mirano a rubare agli americani il segreto del popcorn del Kentucky), per poi tornare in Italia e, sulla scorta delle esperienze avventurose fatte, aprire un'agenzia di viaggi chiamata "Viaggi Grande Libidine". Esattamente come una puntata di Drive In o come uno spettacolo comico teatrale, ci sono gag riuscite ed altre meno, battute divertenti ed altre no, situazioni buffe ed altre noiose, dipende. Arrivano i Gatti, il loro primo film, pur rimanendo in sostanza sempre un collage di sketch, cercava di procedere in modo più omogeneo e ordinato, ricalcando a suo modo l'intelaiatura di un "vero" film, risultando a conti fatti meno dispersivo e frazionato (e faceva pure più ridere). Non che Una Vacanza Bestiale non faccia ridere, a momenti, o non abbia battute vincenti, ma complessivamente non lo giudico un film riuscitissimo, manca la sostanza, gira un po' a vuoto, anche se, di tanto in tanto, il buon Jerry Calà o Umberto Smaila piazzano la trovata genialoide. Incomprensibile la presenza di Abatantuono doppiato da uno che parla come Abatantuono che fa il terruncello. Ahhhh... 'spetta spetta, leggo ora su Wikipedia che al momento Abatantuono aveva problemi di salute, riguardanti proprio le corde vocali, e così, in fretta e furia, lo doppiò Teocoli. Chiedo venia. Già perché c'è pure Teocoli nel film, che fa il suo classico personaggio del marocchino che vende i tappeti a "millo liro". Lorella Morlotti - super figa colossale che qui fa una turista super figa colossale, con tanto di breve scena di topless - era un'amica di Ninì Salerno, finita a fare l'attrice praticamente per caso. Si rivedrà poi, con estremo piacere, in Così Parlò Bellavista di De Crescenzo.
Ora, io la visione me la sono goduta, perché come ho già detto, stravedo per i Gatti e mi fanno ridere anche le schifezzuole più schifezzuole, però volendo far finta di essere minimamente obbietivo, ammetto che Una Vacanza Bestiale non sia proprio un film impeccabile. Da apprezzare però il tentativo di tirarne fuori qualcosa di buono, e l'instancabile vitalità dei Gatti, sempre pronti a mettersi a disposizione, a fare qualsiasi cosa, e a trasformare la situazione più strampalata e illogica in una serie di accadimenti del tutto naturali e plausibili. In questo, a mio parere, ricordano i grandi della comicità. E mi ritrovo sempre a ripetere quanto sia stato un peccato che il quartetto non abbia potuto esprimersi più a lungo, con più chance ed occasioni. La loro comicità era davvero particolare ed originale, oltre che assurdamente divertente, la loro musica (in larga parte opera di Smaila) era altrettanto stralunata, capace di svariare dal demenziale al poetico, ed anche le loro partcipazioni televisive meritavano sempre di essere viste ed apprezzate. Ci siamo giocati una squadra comica tutta da ridere in quegli anni. Una Vacanza Bestiale fu un insuccesso commerciale che avviò anche il gruppo verso il proprio scioglimento. Da notare che esiste anche un pornazzo con lo stesso titolo (presumo pure più di uno), occhio a non confondervi, anche se, senza dubbio, avrà anch'esso i suoi argomenti....