We're The Millers arriva in Italia col simpaticissimo tiolo di Come Ti Spaccio La Famiglia, simpatico quanto un weekend a Guantanamo in tutina arancione. Si chiama così perché ci presenta i Millers, una famiglia che non è esattamente una famiglia, ma un'accozzaglia di individui che mal si sopportano tra di loro, uniti dal denaro. Jason Sudeikis è il Signor Miller, uno spacciatore che deve trasformarsi suo malgrado in narcotrafficante - trasportando una partita di droga dal Messico agli States - per estinguere un debito col proprio boss; Jennifer Aniston è la Signora Miller, una ex spogliarellista in bolletta; Emma Roberts è la figlia dei Miller, una sbandata senzatetto; Will Poulter è il giovane Miller, un imbranato cronico molto naive. L'allegra combriccola architetta il seguente piano: traformarsi in una normalissima famiglia che, a bordo di un camper, va in vacanza in Messico; questo, secondo loro, concederà molte chance con la Polizia locale e gli consentirà di effettuare il trasporto di stupefacenti senza dare nell'occhio. Partendo da rapporti reciproci non esattamente idilliaci, i quattro impareranno a conoscersi durante l'avventura ... - SPOILER: e, come nel più classico bel finale americano, non solo diverranno una vera e propria famiglia, ma aiuteranno anche la squadra antidroga a mettere dentro il boss dello spaccio per il quale lavorava Sudeikis.
Commedia rocambolesca che punta ampiamente sul politicamente scorretto, ma non del tutto, e questo è il suo limite. Come Ti Spaccio La Famiglia sta col piede in due staffe, vuole essere una commedia per famiglie sofisticata ma anche salata, di classe ma anche irriverente, che ricava molte battute da parolacce e scoperti riferimenti sessuali. A tratti il film è proprio volgarotto. Ma come - mi si dirà - dopo le millemila visioni di b-movies scollacciati con Alvaro Vitali e Nadia Cassini, proprio Come Ti Spaccio la Famiglia ti sembra volgare? Beh si, perché il cinema scorreggione degli anni '70 quello voleva essere, nasceva per quello (anche se poi era capace di sorprendere andando a parare anche altrove in alcuni casi), mentre Thurber qui si risentirebbe alquanto di essere accostato a Vacanze Del Cactus con Bombolo e Cannavale, eppure in certi momenti lo meriterebbe. Ad esempio quando il povero Poulter viene invitato a soddisfare oralmente il poliziotto messicano, o quando viene punto ai testicoli da un ragno (e i genitali li vediamo più di una volta); quando la Aniston, bionda e graziosa come solo lei sa essere, durante un gioco di società ripete ossessivamente che il disegno da indovinare è un gigantesco "cazzo nero con due palle giganti"; quando si insiste sui giochi erotici scambisti tra i Miller e i Fitzgerald, famigliola altrettanto squinternata che incontriamo durante il viaggio. Intendiamoci, il tutto è perfettamente contestuale alla sceneggiatura, la Aniston è una spogliarellista scafata, Sudeikis e la Roberts sono due che sanno stare al mondo, è piuttosto normale che quello sia il loro linguaggio, non c'è alcuna incoerenza narrativa; tuttavia è abbastanza vistoso quanto il film punti su questi momenti di sbraco per strappare risate di pancia, il che fa a a cazzotti invece con la più rassicurante visione "familiare", fatta di buoni sentimenti, che al contempo il film porta a avanti. Niente di scandaoloso, semplicemente una doppia anima che a mio parere azzoppa un po' il film.
Detto questo, ci si diverte abbastanza, il ritmo è vivace, i personaggi, ancorché stereotipati all'inverosimile (il manigoldo opportunista, la spogliarellista acida, la ragazzina sbandata e trasgressiva, l'imbranato goffo e ingenuo) sono ben resi, gli attori sono una garanzia, come sempre nel genere "commedia americana". La Aniston come spogliarellista ultraquarantenne è un po' tirata per i capelli, ma va anche detto che il suo fisico regge benissimo, è ancora una donna mozzafiato e si soprassiede volentieri sulla carta d'identità. Gli spogliarelli nel film sono due; un primo, appena accennato, all'interno del locale nel quale si esibisce, ed un secondo, tra il comico ed il sexy, davanti ad un pericoloso criminale. Riguardo al primo, pare che diverse delle scene piuttosto bollenti girate per l'occasione non siano poi state inserite nel film, per non insistere troppo sul lato erotico. Curiosa preoccupazione, visto quanto detto sin qui. Il talento comico della Aniston non si discute; prima dei titoli di coda assistiamo ad una serie di papere sul set, tra le quali la scenetta che vede l'autoradio del camper mandare la siglia di Friends, anziché la canzone delle All Saints prevista, mentre tutto il cast prende in giro la ex Rachel Green, che sportivamente se la ride. Ottimo l'apporto pure dei caratteristi di contorno, dall'agente antidroga Nick Offerman al boss Ed Helms, con una orca gigante nel proprio acquario, al terribile sgherro guercio - molto alla Danny Trejo - del signore della droga Pablo Chacon. Da notare la botta di moralismo italian style, che nella locandina del film trasforma l'etichetta assegnata a Poulter da "vergine" a "imbranato".