E' venne il giorno dell'abbandono di Roger Moore (quello definitivo, perché ci si era baloccato più di una volta con "lascio o non lascio"). Dopo 7 film ed evidenti limiti di età, Moore cede il passo, senza che per altro nessuno glielo avesse formalmente chiesto. Il producer Broccoli accetta la scelta, rende l'onore delle armi al più longevo interprete di Bond e si mette freneticamente alla ricerc...[Continua]
Bersaglio Mobile spacca esattamente a metà gli anni '80, ne incarna per molti versi lo spirito autentico, arriva due anni dal precedente Octopussy e certifica l'ultima interpretazione di Roger Moore come agente al servizio segreto di sua Maestà. Il tira e molla dell'attore andava già avanti da un paio di pellicole ma a questo giro Moore dà tutto, si sente troppo vecchio per le fatiche che una prod...[Continua]
Dietro il nome di Igort si cela Igor Tuveri, fumettista italiano attivo fin dalla fine dei '70. Con 5 E' Il Numero Perfetto fa il suo ingresso nel cinema da regista (come sceneggiatore è alla sua terza prova ), per dirigere una storia che aveva già raccontato su carta con gli attrezzi del mestiere. Tutta ambientata a Napoli, la vicenda non poteva prescindere da un cast interamente partenopeo, quin...[Continua]
Quando John Frankenheimer gira 52 Gioca O Muori (tratto dal romanzo omonimo di Elmore Leonard, chiamato a collaborare alla sceneggiatura) non è esattamente in luna di miele con la critica. Gli viene imputato di non aver prodotto un buon lavoro da troppo tempo ed infatti questo thriller viene salutato in modo contrastante, chi lo giudica un'ulteriore conferma di quando il regista newyorkese abbia p...[Continua]
Bigger is better, fu all'insegna di questa filosofia (tipicamente americana) che Albert Broccoli decise di produrre Moonraker anziché Solo Per I Tuoi Occhi, come era stato annunciato sui titoli di coda di La Spia Che Mi Amava; andava sfruttata l'onda di Star Wars e inventato qualcosa di simile per James Bond. Spazio, razzi, raggi laser, qualcosa di apparentemente non così affine al mondo di Flemin...[Continua]
Già attivo come sceneggiatore e fattosi le ossa come aiuto regista (ad esempio per Brunello Rondi e Bava), Sergio Martino esordisce dietro la MdP (col fratello Luciano saldamente in cabina di Produzione) con un documentario su vizi, e tabù sessuali del pianeta, nell'anno di grazia 1969. Tutto il decennio era stato occupato dai cosiddetti mondo movies di Jacopetti, Prosperi, Montero, Margheriti, Sc...[Continua]
Nono Bond movie, quarto (ed ultimo) diretto da Guy Hamilton, secondo interpretato da Roger Moore. In tutta sincerità, a me Hamilton come deus ex machina di 007 non è mai piaciuto granché; tolto Goldfinger, i suoi apporti alla saga non sono tra i miei preferiti, la sua regia non mi è mai parsa sconvolgente, di mestiere ma non di grandissima personalità. L'Uomo Dalla Pistola D'Oro - al solito, tratt...[Continua]
Capitolo numero otto, sempre Guy Hamilton alla regia, Sean Connery ha lasciato per la seconda ed ultima volta il ruolo e la premiata ditta Broccoli & Saltzman deve nuovamente arruolare un sostituto in grado di reggere un ruolo così importante. La scelta ricade su quella che era già stata a suo tempo la prima scelta. Roger Moore, figlio di un agente di polizia, nonché militare di istanza nella ...[Continua]
Bond numero 7, un cavallo di ritorno visto che il precedente Al Servizio Segreto Di Sua Maestà (1969) è il primo (e l'unico) con George Lazenby nei panni dell'agente segreto, dopo ben cinque capitoli in mano a Sean Connery. Quel film decide di scommettere proprio sul cambiamento e così, oltre all'assenza dello scozzese, rivede certe formule rodate, come la poligamia di James, una trama troppo rivo...[Continua]