Speed Racer

Speed Racer
Speed Racer

Speed Racer è il film immediatamente successivo alla trilogia di Matrix, un periodo complicatissimo per i fratelli Wachowski per più di un motivo. Innanzitutto l'enorme successo interplanetario ottenuto con la geniale idea di Matrix (anche se i due seguiti non raggiungono la qualità del primo film). Una serie rivoluzionaria che fa da spartiacque nel mondo della fantascienza, creando un canone che rimarrà nei secoli dei secoli della cinematografia, a dispetto dei gusti personali. Che infatti piaccia o no, Matrix è un caposaldo del cinema sci-fi e cyberpunk, la sua estetica, il suo universo hanno travalicato i confini dello schermo per diventare cultura di massa, modi di dire, modi di pensare (qualcuno li ha presi persino troppo alla lettera....). Qualsiasi regista, pur lieto di tanta fama e gloria, sarebbe in difficoltà al momento di girare un nuovo film. Il peso del precedente - in questo caso ben 3 - sarebbe schiacciante, asfissiante, financo paralizzante. Senza contare che i Wachowski, salvo l'esordio con Bound (pellicola carina ma molto molto furba) non avevano chissà quale solido background alle spalle prima del cataclisma Matrix.

Oltre ciò, come se non fosse di per sé sufficiente, Larry Wachowski è nel pieno di una mutazione genetica; questi infatti sono gli anni nei quali affronta il suo passaggio di "genere", non cinematografico ma sessuale, per arrivare poi ad "evolversi" (sono parole sue) in Lana Wachowski. Curiosamente, lo seguirà anche il fratello il quale, nato Andrew Paul, diventerà Lilly. Oggi i fratelli Wachowski sono diventati le sorelle Wachowski, caso credo più unico che raro. Speed Racer arriva nel bel mezzo di tutto questo (sebbene nel 2006 i due avessero intanto lavorato alla sceneggiatura di V Per Vendetta). Perlomeno in parte, tanto trambusto dovrebbe spiegare la confusione venutasi a creare attorno a Speed Racer, pellicola accolta non benissimo al momento dell'uscita. A generare ulteriore scompiglio e sospettosità va ad aggiungersi il fatto che il film si ispira all'anime giapponese degli anni '60 (Mach Go!  Go! Go!) e, come è noto, quando si toccano personaggi del mondo dei fumetti, dei cartoni e più in generale del passato mitico della nostra fanciullezza e/o adolescenza, il forcone è sempre sguainato. Da una parte non si vede l'ora che quei sogni di bambino diventino realtà, dall'altra si è pronti a criticare ogni minima deroga all'ortodossia (ed ognuno, nei propri ricordi, conserva una propria ortodossia).

Altra carne al fuoco: i Wachowski non si accontentano di riprodurre quella serie e quei personaggi, ma naturalmente trasfigurano tutto in un loro mondo customizzato, ultra pop, retrofuturistico, glamourizzato fino all'inverosimile, cromaticamente quasi insostenibile e talmente pregno ed imbevuto di effetti speciali da rendere pressoché indistinguibile il film da un videogame per consolle. Certamente non un'opera che passa inosservata, sottotono o anonima, ma qualcosa di così fragoroso, rutilante e fracassone da spaccare in due pubblico e critica. Cosa che infatti puntualmente accade. Quattro nomination ai Razzie Awards del 2008, un incasso stimato attorno ai 300 milioni di dollari poi tradottosi in appena 44 milioni negli USA ed in un totale di meno di 100 in tutto il mondo (non riuscendo neppure a far pari con i costi), nonché la risoluzione dei rapporti contrattuali con lo storico produttore Joel Silver. Insomma un tracollo in piena regola per il team W, dal quale i nostri - nel frattempo divenute le nostre - non si sono ancora del tutto riprese, visto che i successivi Cloud Atlas e Jupiter - Il Destino Dell'Universo sono stati accolti decisamente più tiepidamente dei Matrix.

In Speed Racer è senz'altro possibile riscontrare una lunga serie di difetti ed imperfezioni, non ultima la sostanziale impossibilità di capire cosa accade durante le corse, data un bailamme ipercinetico che rende illeggibili tutti i fotogrammi che riguardano le gare, le loro lotte intestine, i rovesciamenti di posizione, i trucchi, i trucchetti e gli incidenti vari. Tuttavia denigrare tout court il film sarebbe buttare via il bambino con l'acqua sporca. A me non è dispiaciuto, preso per quello che deve essere, un divertissement costato un visibilio di dollari, ma pur sempre un giocattolo di due registi tutta forma e poca sostanza (e questo sin dal loro primo giorno di lavoro dietro una macchina da presa): Speed Racer è creativo e a suo modo coraggioso, ogni attimo è sparato a mille, un gigantesco luna park con personaggi profondi come figurine ma caratterizzati anche esplicitamente come tali. Come definire altrimenti le prove di John Goodman, Susan Sarandon, Christina Ricci, attori eccellenti qui completamente inscatolati in ruoli da cartone animato? Pare che l'idea di un adattamento dell'originale giapponese frullasse negli studios della WB sin dal 1992 e che attorno ad essa si siano avvicendati nel tempo i nomi di Henry Rollins (addirittura come Racer X), Johnny Deep, Julien Temple, Gus Van Sant, Alfonso Cuarón, J.J. Abrams, Vince Vaughn, Joseph Gordon-Levitt, Shia La Beouf, Zac Efron, Kate Mara, Rose McGowan. Un elenco enorme e non esaustivo che rende bene l'idea delle traversie realizzative subite da questo film.

Che sia un'opera esagerata, autocompiaciuta, sovraesposta, surreale, azzardatissima, ambiziosa, da mal di testa, quasi ossessionante nel suo urlare tutto al massimo dei decibel, è evidente, tuttavia ha un suo fascino kitsch, un suo stile, che secondo me andrebbero salvati e riconsiderati. Non la pensarono così quando fu il momento di dare o meno un sequel al film. Il botteghino è sempre sovrano in questi casi e l'ultima ipotesi presa in considerazione fu quella di girare un altro Speed Racer. Buffo però come altri film altrettanto "finti", posticci, completamente affidati alla computer grafica ed al green screen abbiamo goduto di fortuna diversa; è proprio una questione di gusti. Certo, rimanendo in ambito cartoonesco-sportivo, a me è rimasto il rammarico che il punto di partenza di un'operazione simile non sia stato Ken Falco (Falco e il Superbolide) o tutt'al più le Wacky Races di Dick Dastardly e Muttley, piuttosto che la Mach 5 di Go Mifune, ma pazienza.

Trailer ufficiale

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