Conosciuto con almeno 3 o 4 titoli diversi, questa pellicola del 1974 di Jean Rollin arriva in Italia come Schiave Del Piacere, ma in originale era Tout le Monde il en a Deux, che suppergiù starebbe per "tutti ne hanno due" (firmata con lo pseudonimo di Michel Gentil). E infatti tutti ne hanno due nel film, ogni amante ne ha almeno due per sé (ma come minimo), oltre alle parti anatomiche che pure vanno a coppia e Rollin non si risparmia certo nel ricordarcelo. La storia, strampalatissima come di consuetudine con il regista francese, vede Valérie (Joëlle Coeur) prendersi carico dell'appartamento del cugino fotografo, via per sei mesi. Invita l'amica Sophie (Marie-France Morel) a dividere la casa con lei, amica anche di letto. Nottetempo due loschi figuri incappucciati si introducono nell'appartamento e rapiscono Sophie, tuttavia al suo posto arriva Fred (Alain Bastin) un altro amico avvertito da Sophie, la quale sentiva strani rumori in casa. Fred si intrattiene fino al mattino successivo con Valérie, troppo sbronza per capire cosa sia successo realmente. I due finalmente realizzano che Sophie potrebbe essere stata rapita ma vengono distratti dal sopraggiungere della governante (Agnès Lemercier) che li seduce entrambi. - SPOILER: Sophie è stata portata alla magione di Malavina (Brigitte Borghese), gran sacerdotessa di un culto sessuale orgiastico. Malavina crede che Sophie sia in realtà Valérie, sospetta di suo cugino fotografo poiché all'interno del culto c'è un traditore che parrebbe essere proprio il fotografo. Malavina intende torturare il suo ostaggio affinché riveli le vere fattezze dell'uomo (considerando che al culto si accede solo mascherati). Quando viene chiarito l'equivoco Malavina tenta di far rapire la vera Valérie ma nel frattempo è proprio lei che avendo smascherato la finta governante ha scoperto il luogo dove vengono officiati i riti del culto e ci va con Fred per liberare l'amica Sophie. Inizialmente anche Valérie e Fred vengono catturati ma poi grazie ad un piano ingegnoso riescono a sabotare Malavina e i suoi propositi. Mentre tutti scappano dalla villa, il fotografo (che si era celato sotto l'identità di uno schiavo di piacere di Malavina), decide di sottomettere la sacerdotessa rovesciando i ruoli abituali.... cosa che Malavina per altro sempre apprezzare notevolmente.
Il trio è l'unità di misura attorno al quale ruota tutto il film, ogni scena, ogni inquadratura; gli orientamenti sessuali non sono rilevanti, nel senso che vale tutto, ma sulla quantità c'è un certo rigore da parte di Rollin, due sole persone impegnate è un risparmio al quale non è il caso di limitarsi. Accade così che sostanzialmente tutti gli attori amoreggino tra di loro, prima, dopo e durante, in un lungo dipanarsi di scene softcore e in qualche caso anche hardcore (è il caso di Minia Malove che quando pratica sesso orale al proprio compagno di culto... beh lo pratica). Nonostante tanta abbondanza godereccia, alla fine Schiave Del Piacere finisce col risultare in verità un po' noioso, i rotolamenti di corpi nudi si susseguono tutti uguali e sono davvero estenuanti nella durata, nel dettaglio epidermico, nell'indugiare della MdP in primi piani ravvicinatissimi. Che sia per terra, sul materasso, nella vasca da bagno, l'accoppiamento si ripete stancamente. Sono buffi gli stereotipi strampalati dei personaggi, anche se nessuno può competere con la pacchiana Brigitte Borghese, icona fumettistica che ruba la scena. Da segnalare che questa sarebbe la pellicola d'esordio di Annie Belle, all'epoca appena diciassettenne ma già riconoscibile per il suo taglio di capelli cortissimo; è la battezzanda della setta che per entrare a far parte del culto deve ovviamente soggiacere al soddisfacimento del piacere di tutti i confratelli e consorelle. E' disponibile un'eccellente edizione in bluray del film da parte di Le Chat Qui Fume, con traccia audio in francese e inglese.