Sabato, Domenica E Venerdì

Sabato, Domenica E Venerdì
Sabato, Domenica E Venerdì

Sabato, Domenica e Venerdì è una commedia ad episodi. Il primo (Sabato), diretto da Sergio Martino, vede il ragioniere Lino Bènfi, fidanzato con la petulante Milena Vukotic, dover trascorrere il fine settimana con l'ingegner Tokimoto, per tenere le pubbliche relazioni come da ordine del proprio direttore della megaditta (Vargas). Solo che il noioso Ing. Tokimoto è una incantevole Edwige Fenech, nei panni di una sensualissima geisha. L'inaspettata sorpresa naturalmente genera gag a ripetizione. Molto divertente la casa super tecnologica nella quale viene ospitata la Fenech e soprattutto, nella mitica scena dell'agopuntura - con la Fenech vestita praticamente con niente - il nostro ing. Tokimoto fa resuscitare i morti (per dirla papele papele!). Il secondo episodio (Domenica), di P. Festa Campanile, vede Michele Placido, padroncino di furgone sempre in debito di sonno, dover reggere la parte ad una sicilianissima (?) Barbara Bouchet. I genitori di lei vengono a trovarla al nord e la pensano sistemata, ma la Bouchet ha raccontata parecchie bugie sul suo conto, così, per una domenica, Placido deve fingersi marito della Bouchet, con tutti gli equivoci del caso. Terzo episodio (Venerdì), di Castellano e Pipolo, con Celentano "Costantin", impresario di un balletto di sgnacchere in stile Crazy Horse (il cui vero proprietario si chiamava Bernardin), che tenta di non farsi portar via la stella dello spettacolo da un gangster che vuole sposarsela. E così, dopo averle tentate tutte, anche Costantin chiede in sposa la bella Jacqueline (una Lova Moor pericolosamente uguale a Brigitte Bardot, una sua versione più pecoreccia). Anche nella realtà andò così, la bella Lova Moor, vera ballerina del Crazy Horse, sposò effettivamente Bernardin (il quale però è poi morto suicida a 78 anni nel 1994, per fortuna Celentano è vivo e vegeto).

L'ultimo episodio è forse il più divertente, fatto su misura su Celentano (che qui anticipa un po' il suo personaggio di direttore del Grand Hotel Excelsior). Gag, situazioni assurde, grottesche, battute non sense, il classico repertorio "alla Celentano" che indubbiamente piega dal ridere. Il più debole è invece, a mio parere, quello con Placido, un po' fuori ruolo; la stessa Bouchet sicula è poco credibile (anche se Barbarella recita, al solito, da Dio, pur non essendo praticamente mai nuda, eccetto una "spoppata" sul finale). Giusti nel Dizionario Stracult dice che Placido fu chiamato un po' alla disperata, perché al momento non c'era libero e disponibile nessun altro attore comico. Storiella carina ma non fenomenale. L'episodio con Banfi e la Fenech è notevole, tutto giocato sulla stazza titanica dei due attori, e sulla pletora di caratteristi che accompagnano i protagonisti. Martino va sul sicuro e, per altro, negli extra del dvd Federal c'è una sua intervista nella quale dice di aver appositamente voluto la coppia Banfi/Fenech per cercare di sradicarla dal precedente cinema esclusivamente "trash", e permettere loro il salto di qualità nel filone della commedia più raffinata da "prima visione", nel solco dei film a episodi, molto in voga per un certo periodo del nostro cinema comico. Commediola davvero gradevole, da rivedere sempre volentieri (e c'è pure Maria Teresa Ruta), soprattutto oggi che non usa più, come accadeva nei tardi anni '80, rivedere queste pellicole magari in seconda serata (sulle reti Mediaset o sulle tv locali). Sky, digitale terrestre....oppure aacquistate il dvd, prezzo popolare, risate assicurate, e la Fenech e la Bouchet servite su un piatto d'argento. E' inutile che chiedete un Lucano perché siete già a posto così, ma ampiamente proprio.

Trailer ufficiale

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