Resident Evil: Afterlife

Resident Evil: Afterlife
Resident Evil: Afterlife

I primi due episodi della saga zombesca tratta dal gioco Capcom Resident Evil son sicuro di averli visti e mi sono pure discretamente piaciuti, del terzo non ho il minimo ricordo - me lo sono perso o l'ho proprio cancellato dai ricordi degni di essere mantenuti nella ram cerebrale? - questo Afterlife si è rivelato abbastanza presto una discreta vaccata. Già l'inizio, sboronissimo, con decine di Mille Jovovich a mo' di Agente Smith di Matrix, con le coreografie d'azione alla Matrix, con le scie dei proiettili alla Matrix e con un'ambientazione cyber futuristica alla Matrix, ricordava vagamente ..... Matrix, bravi! E il film sta tutto lì, le atmosfere di Resident Evil riversate pari pari nel mondo dei Wachowski bros (oramai sisters). Non sono in grado di giudicare l'attinenza più o meno filologica della pellicola con l'evoluzione del videogioco, ma il film, preso come prodotto a sé, è proprio deboluccio. Situazioni paradossali, tutte risolte a colpi di testosterone, nonostante le protagoniste siano due donne, la Jovovich e Claire Redfield alias Ali Larter (bruttarella pure lei...). Si ok, mica mi aspettavo il neorealismo, però neanche che mi trattassero come un bimbo di 5 anni che si ingolla qualsiasi stupidaggine termonucleare così, alla viva il parroco. Le idee si sono perse per strada via via che i sequel si rincorrevano, ed arrivati a questo stanco e spompatissimo numero 4 non c'è veramente più niente da dire e da far vedere che non sia già stato detto e visto. Tutto è ultra yeah. Ripeto, non conosco lo sviluppo della trama del videogame, quindi probabilmente la narrazione è del tutto coerente, ma se nel gioco magari funziona, nel film proprio non regge neanche cinque minuti, a mio modesto parere.

Il cattivone, mega presidente galattico lupman mascalzon farabut della Umbrella Corporation, è Terminator; ed ogni uccisione, mostro, spargimento di sangue, acrobazia, arma da fuoco, è talmente exxagerated che dopo un po' il senso del ridicolo assale inesorabile. Dialoghi scritti con l'accetta, personaggi monodimensionali, colonna sonora a martello e finale aperto, in modo che possa seguire l'ennesimo nuovo capitolo. Nei contenuti extra l'intero cast magnifica il livello raggiunto con questo episodio, il "non-plus-ultra del cinema mondiale interplanetario"; mah, che lo dicano per contratto mi torna, ma questi 90 minuti stringi stringi son proprio poca roba. Al cinema era in 3D, magari il giocattolino così funzionava un po' meglio. Al solito, la Jovovich fa il 99% delle sue scene stunt; bene, chiaro, ricevuto, ha le palle, dentro e fuori del film.

Trailer ufficiale

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