Ratataplan

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Esordio alla regia di Maurizio Nichetti, costato pochissimo e girato in ristrettezze economiche, pare appena 100 milioni di lire dell'epoca. Candidato a probabile insuccesso anche perché il film aveva ed ha una cifra tutta sua fuori dagli schemi, ma soprattutto fuori da ciò che girava nelle sale negli stessi giorni. Sostanzialmente pensato come un film muto, sebbene il sonoro ci sia ed anche le linee di dialogo. Il protagonista (Colombo/Nichetti) non dice una parola in 95 minuti, i suoi comprimari ne pronunciano comunque pochissime, lo stretto necessario, e molti sono invece i suoni, i rumori e il situazionismo onomatopeico funzionale e propedeutico a ciò che vediamo accadere nei fotogrammi. Ovvio che i riferimenti perlopiù siano quelli della grande comicità senza sonoro, da Charlie Chaplin (omaggiato da Nichetti con l'uso del frac) e Buster Keaton, ma anche Stanlio e Ollio, visto che la grande azienda dove inizialmente avviene il test di ingresso per ingegneri porta il nome di una celebra spalla comica del duo nei loro film, Finlayson (che poi era l'Alfa Romeo di Arese). Colombo è uno spiantato genialoide che vive alla giornata ed è innamorato di una appariscente ed esuberante vicina di casa (Edy Angelillo). E' un inventore troppo avanti anche per dei concorsi professionali (la sua sveglia mattutina tutta robotizzata con caffè incorporato è fenomenale), ha la passione artistica, collabora ad un gruppo teatrale (Quelli Di Grock), vessati da un impresario spietato (Roland Topor), lavora ad un chiosco improbabile posto sulla cima di una collina, la cui enorme proprietaria si ingolla birra in quantità e pare uscita da un film di Fellini. Colombo la renderà ricca inventando una miscela che farà alzare i paralitici dalle sedie a rotelle.

Il suo rapporto con la Angelillo è complesso, si ritrovano per via della comune passione del ballo, nel loro condominio si tengono delle lezioni, anche se la bella rossa gli preferisce sempre altri partner. Alla fine Colombo creerà un proprio avatar, un robot sosia che porterà la Angelillo in discoteca ma i due berranno talmente tanto da andare entrambi fuori uso. Colombo si consolerà con una stramba vicina di casa (Angela Finocchiaro) con la mania compulsiva di raccogliere e conservare indumenti. Nichetti gira una poesia, una fiaba, delicata, soave, fanciullesca, sorridente, con tutta la voglia di voler bene al mondo e di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. Colombo non si arrende mai davanti alle sconfitte ma anzi trova sempre un modo per rialzarsi e dedicarsi ad altro. Ma soprattutto corre come un centometrista per le strade di Milano, con la resistenza però di un maratoneta, una vera e propria prova fisica quella sostenuta dal cartoonesco road runner Maurizio Nichetti. Al contrario delle aspettative la pellicola fu un bel successo, esportata in tutto il mondo con grande facilità proprio per via dell'assenza della barriera linguistica e della universalità della sua  comicità, incassò 6 miliardi di lire nella stagione cinematografica '79/'80, portò premi e riconoscimenti a Nichetti. Molto delicate e preziose anche le musiche di Detto Mariano.

Trailer ufficiale

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