Limitandosi ai suoi trascorsi nel cinema erotico di fine anni '80 / primi '90, e senza avventurarsi in quale sia stato il primo primissimo (secondo alcuni Lolita 2000 con Petra Scharbach, risalente al 1990, ma in realtà IMDB riporta ben altre quattro pellicole tutte dell'89), con Salvatore Bugnatelli ne gira due, Intimo Profondo e Racconto Immorale. Di quest'ultimo esistono due versioni, perlomeno in homevideo, quella della QuintoPiano e quella della produzioni Karisma Entertainment, intitolata 80 Italiasexy Model (proprio così, con "Italiansexy" tutto attaccato), che presenta un montaggio leggermente diverso. Sostanzialmente la versione Karisma espunge alcune scene, alterando parzialmente così la storia (anche se due delle scene tagliate vengono riportate come extra); tuttavia il vantaggio della Karisma è che si vede nettamente meglio del dvd QuintoPiano, che è un mero riversamento da VHS fatto pure maluccio.
In soldoni la trama è la seguente: due cineasti scafati sono alla ricerca della protagonista per il loro nuovo film (che se non è un porno ci va molto vicino); per caso notano la Anderson in piscina e le propongono subito un provino. La ragazza, "giovane ed inesperta", non si pone alcuna domanda, non ha dubbi né tentennamenti, dà immediatamente il proprio numero di telefono ai due perfetti sconosciuti e si presenta nei giorni successivi al fantomatico provino. Il regista (nonché sceneggiatore) la porta da un fotografo - "il migliore di Milano" - per una prima "familiarizzazione" col set. Traduzione: la Anderson, in completino fetish e con le tette di fuori viene fotografata mentre un tizio in mutande mascherato le si struscia a più non posso. Il "provino" va ottimamente (...e te credo) e la Anderson è convocata per la finalissima da giocarsi con una morettona altrettanto procace (Alma Lo Moro). Il giorno dell'assegnazione della parte però la Anderson viene rapita dal produttore del film (che poi è proprio Bugnatelli), il quale intende schiavizzare la donna recludendola in casa propria perché allieti le grigie giornate del nipote paraplegico e imbranato con le donne. Sulle prime la Anderson recalcitra, ma poi cede senza tanti perché, facendo esattamente ciò che le viene chiesto, sollazzare il giovine. Nel frattempo il regista gira il film con la Lo Moro, con la quel inizia pure una tresca. E, sempre nel frattempo, la sorella lolitina della Anderson, che smania per sfondare nello spettacolo, sfrutta i contatti della sorella maggiore andando "a servizio" come cameriera tuttofare (...) in casa di un produttore. Il periodo di cattività della Anderson finalmente giunge al termine; una volta liberata, la ragazza si precipita allo studio del regista, piuttosto sorpreso di vedersela davanti dopo averne perso del tutto le tracce senza una spiegazione. I preamboli però stanno a zero e i due si sbattono focosamente sul tappeto. Scena dopo: il regista convoca la Lo Moro, il solito fotografo e l'amante del fotografo, assieme alla Anderson, perché i 4 lavorino al prossimo film. Fine.
Bugnatelli, che pure viene da qualche pellicola più curata tra anni '70 e '80, si segnala come serio competitor di Ninì Grassia quanto a messa in scena sciatta e pauperistica. Obiettivi piazzati alla come viene viene, luci pure, location improvvisate (siamo a Corbetta, provincia di Milano), dialoghi da telenovela, attori da Oscar. Nulla si può dire sul versante sgnacchere, perché la Anderson e la Lo Moro costituiscono una coppia d'attacco degna di Gullit e Van Basten (tanto per rimanere al periodo). C'è poi una sottotrama del tutto inutile e pretestuosa, per aggiungere un po' di erotismo in più, che vede il gran fotografo intrendersela telefonicamente con una donna sposata e con figli. Nessuna contestualizzazione, c'è solo questa tizia, che può essere chiunque, che amoreggia col fotografo al telefono, con relativi strusciamenti masturbatori e lingerie di pizzo, fino al fatidico incontro in macchina, come due ragazzetti in camporella. Oltre a quelle della signora, una biondina discreta ma niente di ché, le scene di sesso abbondano, ovviamente appannaggio della Lo Moro e della Anderson, due autentiche tigri del boudoir. Non state tanto a scervellarvi sulla coerenza e logicità del plot perché rischiate di farvi venire l'emicrania, godetevi il film per quello che è e basta, un trash d'annata con molto erotismo. Le differenze sostanziali tra i dvd QuintoPiano e Karisma sono tre: 1) una violenza sessuale ai danni della Anderson perpetrata dagli sgherri di Bugnatelli produttore; 2) la morte del nipote paraplegico, che cade banalmente dal letto sfinito dagli amplessi titanici con la Anderson; 3) più minuti dedicati all'amorazzo interessato della sorellina della Anderson. Le due scene integrate dal dvd Karisma come extra sono quella dello stupro, ed uno spogliarello della Anderson spiato dal ragazzo paralizzato. Mentre una scena totalmente mancante nell'edizione Karisma, e che invece chiude il film nella versione QuintoPiano, è quella che vede il defunto ragazzo, tutto vestito di bianco, ammiccare compiaciuto dalle sfere celesti alla Anderson, subito dopo che questa ha accettato di girare un nuovo film col vulcanico regista.