Qualcosa Di Travolgente

Qualcosa Di Travolgente
Qualcosa Di Travolgente

Probabilmente Qualcosa Di Travolgente è il film che mette davvero sotto i riflettori il nome di Jonathan Demme. Il regista americano si era già fatto notare per un paio di pellicole precedenti ma è questo film con Melanie Griffith (altrettanto emergente e attenzionata dopo due titoli caldissimi come Paura Su Manhattan e Omicidio A Luci Rosse) e Jeff Daniels a metterlo definitivamente sotto i radar di critica e pubblico. Saranno tre le nomination ai Golden Globe dell'87, oltre ad altre menzioni (e premi) assommati in altri contest in giro per gli Stati Uniti. Il film venne anche presentato fuori concorso alla quarantesima edizione del Festival di Cannes e, sebbene la geografia sia tutta americana, le atmosfere ed i sapori di Something Wild (questo il suo titolo originale) tradiscono qualche eco indubbiamente europea. La storia che Demme racconta è ribelle, anarchica ed iconoclasta. Il punto di partenza è uno yuppie di nome Charles (Jeff Daniels), ovvero quanto di più inquadrato, irregimentato ed imbrigliato sia esistito nella società degli anni '80. Lo nota in un bar Lulù (Melanie Griffith). Charles sgattaiola via senza pagare il conto del pranzo e questo particolare fa scattare in Lulù una intuizione; sotto la giacca di bel taglio, il ciuffo curato e l'aspetto "appropriato" di Charles si nasconde qualcosa di diverso, di insospettabile, di "selvaggio". Charles potrebbe essere il compagno ideale di Lulù per la traversata in macchina verso la Pennsylvania che la ragazza intende intraprendere. Di lei non sappiamo niente se non che sembra una perdigiorno, molto kitsch e molto glamour nel suo aspetto e nel suo modo di porsi. Non è difficile per una ragazza agganciare un uomo e così in men che non si dica è fatta. I due sono in macchina insieme sulle strade d'America. I binari del film sono impostati, d'ora in poi tutto il resto verrà di conseguenza.

Quella di Charles e Lulù è una fuga verso la libertà, l'emancipazione dal giogo, la ricerca di una identità. Sono due esseri umani scornati, con un passato fatto anche di infelicità, disposti a rischiare e giocarsi tutto ed in modo estemporaneo pur di cambiare le carte in tavola ed agguantare un sogno (spesso camminando sul ciglio del burrone). Nel più classico stile "on the road" i nostri affronteranno il loro destino confrontandosi ad ogni chilometro, ad ogni città, ad ogni stazione di servizio con ciò che il mondo riserverà loro, compreso - inevitabilmente - il doloroso passato che in queste situazioni torna sempre a regolare i conti. Se ne sono visti tanti di film così e ne continueremo a vedere, ma la forza di Qualcosa di Travolgente (oltre al suo fortissimo sapore nostalgico anni '80) risiede nella interpretazione fresca e potente dei suoi protagonisti. La Griffith all'epoca era un po' abbonata alla tipologia di personaggio che l'ha consacrata, la bella ragazza fragile, misteriosa, imprevedibile e seducente, Daniels è al suo primo vero film da protagonista, calato nei panni dello yuppie dal retrogusto malinconico e gigione, molto diverso dalla tipologia di arrampicatore sociale cinico e spietato (e spesso vincente) dei corrispettivi in Wall Street  di Stone o Rain Man di Levinson, per citare due esempi di poco successivi. A complicare le cose ci si mette Ray Liotta (qui al suo semi esordio), loser allucinato e violento che porterà alle estreme conseguenze le scelte di Charles e Lulù. L'ingresso in scena di Liotta determina anche uno slittamento delle atmosfere del film dalla commedia stralunata al dramma più intenso. - SPOILER: la sua aggressione a casa di Charles con la colluttazione, piena di sangue, e la sua morte per accoltellamento involontario raggiunge momenti di grande ardore e brutalità. Tanto che Demme sceglie poi di controbilanciare quella scarica di adrenalina e fiotti color cremisi con un finale romantico e rassicurante.

Molto importante l'aspetto musicale del film, puntellato di canzoni che contribuiscono a creare il clima che si respira lungo le quasi due ore di durata. Interessante e coinvolgente la regia di Demme, estremamente empatici la Griffith e Daniels, entrambi rimasti legati a questo piccolo cult che ha segnato la prima parte delle loro rispettive carriere. Il film vive tutto nella provincia americana e questo, oltre a consentire budget non troppo esosi, mantiene una temperatura più intima e minimalista, che ospita adeguatamente Charles e Lulù, assediati dalle loro insicurezze, dai propri fantasmi e dalle debolezze che li hanno fiaccati sin lì.

Trailer ufficiale

Galleria Fotografica