Sono Pazzo Di Iris Blond

Sono Pazzo Di Iris Blond
Sono Pazzo Di Iris Blond

A qualcuno il Verdone post Compagni Di Scuola non andava e continua a non andare tanto a genio. Ad esempio a me. Compagni Di Scuola è il film che segna la svolta in casa Verdone; alla comicità pungente, scoppiettante e cinica degli esordi (e comunque presente fino a Troppo Forte, pur con diversi livelli di gradazione) viene sostituita progressivamente la predilezione per una commedia dolceamara, venata di grande malinconia, dove si indulge nei buoni sentimenti, nella retorica, nel paternalismo, dove la "maturità" prende il posto della sguaiatezza di certi personaggi. L'inadeguatezza, la goffaggine, la tenerezza dei tipi verdoniani ora non graffia più, lo sguardo è più umano, più comprensivo, più didascalico, i suoi film non mostrano più gallerie di personaggi improponibili ma divertenti, semmai un'umanità debole che richiede comprensione e mediante la quale Verdone sembra voler dispensare insegnamenti di vita e lezioni morali. Nel '95 Viaggi Di Nozze riprende temporaneamente la formula dei primi film ad episodi, fatti di macchiette estreme nella loro caratterizzazione; il mordente però non è più lo stesso e, nonostante l'ottimo successo di pubblico, si avverte che il sentire intimo di Verdone è cambiato, tant'è che subito dopo torna alla rilassatezza malinconica che gli è più congeniale. Sono Pazzo Di Iris Blond è il film immediatamente successivo (1996). Da Viaggi Di Nozze Verdone si porta la Gerini, 25enne come anche il suo personaggio all'interno del film (anche se ne dimostra meno).

Romeo Spera è un ex cantante melodico che, a seguito dello split del suo gruppo (per colpa di una love story interna che gli costa anche la fidanzata), tenta di ricostruirsi una vita e una carriera. Influenzato da una fattucchiera che gli profetizza questo e quello, Romeo dapprima fa coppia con una attempata chanteuse belga (Andréa Ferréol, che in realtà aveva appena 3 anni più di Verdone), con la quale si esibisce in un repertorio demodé e coltiva un rapporto di coppia all'insegna della rassegnazione. Poi conosce Iris, cameriera di un fast food a Bruxelles. Sfruttando le inaspettate doti canore della ragazza, fonda il duo Iris Blond And The Freezer, riscuotendo un successo crescente. Sul più bello però, quando il gruppo sta per fare il salto di qualità, a Iris viene proposto un contratto molto allettante che la separerebbe da Romeo e la trasformerebbe artisticamente in una performer più commerciale. - SPOILER: Iris accetta e tra i due avviene una frattura artistica e sentimentale insanabile. Iris partirà per la sua nuova tournée europea, mentre il deluso Romeo proseguirà il suo percorso artistico in solitaria.

La prima cosa che mi ha colpito del film, pur tenendo conto dell'attenuante dei molti anni trascorsi, è la piattezza della regia. Sono Pazzo Di Iris Blond sembra immediatamente un film datato, estremamente vecchio, non è riuscito a conservarsi con freschezza. Verdone sente molto il contenuto della storia forse, ma cura pochissimo la forma. La bella Bruxelles non è affatto valorizzata, le scene di interni sono banali, elementari, non c'è mai nulla che attiri l'attenzione, vengono semplicemente ripresi i personaggi nel mezzo dei loro dialoghi. Di contro, la sceneggiatura neppure fa gridare al miracolo, c'è un senso di incompiutezza, o meglio, di inconcludenza. Si respira fortissimo il tipico sapore amarognolo delle commedie verdoniane della "maturità", appunto, ma non si rimane né granché coinvolti né divertiti. La pellicola ha quasi più il tono del dramma soft anziché della commedia. La Gerini è sin troppo agitata, le sue performance (sia attoriali che musicali) provocano quasi sempre l'effetto "Non è la Rai." Nonostante dichiari di avere 25 anni, la sua Iris potrebbe tranquillamente averne 18, non farebbe alcuna differenza. Per il film vengono scritte appositamente delle canzoni, che poi costituiscono il repertorio di Iris Blond And The Freezer, una sorta di synth pop melodico, elegante e un po' chic, tutto sommato gradevole. Verdone viene doppiato da un vero cantante (Andrea Chimenti) mentre la Gerini si esibisce sul serio. La pellicola trasmette un'idea di stanchezza crepuscolare e mosceria che guasta alquanto, non bastano i ritratti della Little Italy belga (con tanto di partecipazione amichevole di Mino Reitano), la veracità partenopea di Nuccia Fumo (vista all'opera nei film di Luciano De Crescenzo) o i siparietti col cane barboncino per allentare il senso di cappa che incombe sui due protagonisti, praticamente sempre in scena.

Trailer ufficiale

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