Omicidio A Luci Rosse

Omicidio A Luci Rosse
Omicidio A Luci Rosse

Nell'81 quando De Palma si inventa Omicidio A Luci Rosse il suo è già un nome affermato, consacrato, quadratissimo. Ha alle spalle Scarface, il film immediatamente precedente, ma la sua filmografia fra gli altri conta pure Blow Out, Vestito Per Uccidere, Carrie, Il Fantasma Del Palcoscenico. Per quanto mi riguarda il miglior De Palma è essenzialmente quello, Omicidio A Luci Rosse compreso (anzi, direi che qui siamo al climax). Non perché dopo non diriga pellicole eccellenti (ne arriveranno e parecchie), ma perché la decade che va da metà Settanta a metà Ottanta è il suo apice creativo, almeno a mio gusto. Body Double (questo il titolo originale, anche vagamente spoilerante) è oggetto di una tale consapevolezza, un tale mestiere, una tale maniera da parte del regista del New Jersey da fare spavento. De Palma maneggia e manipola i fotogrammi come fosse la cosa più naturale del mondo per lui, può disporne a proprio piacimento, letteralmente piegandoli al proprio volere, alla propria immaginazione narrativa, alla propria visione estetica. L'idea del film deriva da quanto accaduto a Angie Dickinson sul set di Vestito Per Uccidere, la famosa controfigurazione dell'attrice nelle scene della doccia e di nudo. De Palma inizia a far lavorare il cervello e ci costruisce una intera storia sopra. Chiama Robert J. Avrech per scriverla. Discutono in lungo ed in largo del loro mentore, Hitchcock, tant'è che poi Avrech dirà che la sceneggiatura era una sorta di riflessione di De Palma su Hitchcock, sul suo stile registico, il suo modus operandi e le sue soluzioni tecniche. De Palma ha sempre "subìto" l'influenza del suo maestro, indiscusso, ammesso e riconosciuto, ma non ha mai inteso meramente plagiarlo, semmai omaggiarlo, svilupparlo, reinterpretarlo, celebrarlo.

L'eredità de La Finestra Sul Cortile e de La Donna Che Visse Due Volte è ingombrante, pressante, la si smaschera subito ma, come detto, De Palma gioca a carte scoperte e si siede accanto allo spettatore mentre svela tutti i rimandi ad Hitchcock contenuti nel film. Omicidio A Luci Rosse non si esaurisce a questo. Le feroci critiche ricevute per Scarface (ma per qualsiasi altro suo film precedente), tese a stigmatizzare l'eccesso di violenza, sangue ed erotismo nei suoi film, innervosiscono particolarmente De Palma. Body Double nasce anche come risposta livorosa verso quella critica. "Con Body Double avrete il mio film più violento ed erotico, chi si è lamentato di Scarface avrà pane per i suoi denti" - disse De Palma. Non solo la vicenda è ambientata (parzialmente) nel mondo della pornografia e ruota (totalmente) attorno al concetto di voyeurismo, ma De Palma considerò addirittura di affidare il ruolo di Holly Body a Anette Haven, una vera e celebre pornostar. Solo in un secondo momento, affiancando i provini della Haven e di Melanie Griffith, si convinse che la recitazione della Griffith, con quel suo sottotesto di ironia ed ingenuità, avrebbe aggiunto qualcosa al personaggio. Prima di lei tuttavia circolarono i nomi anche di Jamie Lee Curtis, Carrie Fisher, Brooke Shields, Linda Hamilton. Omicidio A Luci Rosse ha una potenza visiva strabordante, ogni scena è una cornucopia di abbondanza per il pubblico, dall'angolo prescelto per la ripresa alla scenografia, al cromatismo, al movimento, al montaggio. Un manuale di cinema d'elite. De Palma poi gira un film nel film, anzi più di uno per la verità. Iniziamo convinti di star guardando un b-movie horror gotico, ci spostiamo sul thriller a tinte ora drammatiche ora erotiche, ripiombiamo nel genere slasher (la scena del trapano), un'ironia di fondo scorre carsicamente lungo tutte le quasi due ore di pellicola, fino all'ultima scena - SPOILER: quando De Palma ci porta nuovamente sul set (un set nel set), con l'attore Craig Wasson che interpreta l'attore Jake Scully il quale gira una scena sexy sotto la doccia con un'attrice che viene controfigurata quando la telecamera indugia sui seni e sul corpo, senza inquadrarne il volto (una citazione di Vestito Per Uccidere ed un omaggio in senso più lato alla magia ingannevole del cinema). Oltre ad essere di fatto la materializzazione paradigmatica del titolo, Body Double. Lo stesso De Palma ha il suo body double nel film, visto che il regista interpretato da Dennis Franz è proprio ispirato a lui.

De Palma costruisce la suspense come un mastro orologiaio, basandosi su quegli ingredienti che da sempre cala nella propria ricetta, voyeurismo, sensualità, sangue, violenza, shock, claustrofobia, minaccia incombente, personalità guaste. Al solito pastone qui aggiunge la incredibile chemosphere, una casa sospesa ottagonale, progettata nel 1960 dall'architetto John Lautner, un "parco giochi" che si erge nei cieli di Los Angeles. Come se non bastasse, importa "Relax" dei Frankie Goes To Hollywood (Hollywood che ritorna continuamente, nel nome dei personaggi come Holly Body, nella band che si esibisce, nella cartografia urbana, etc.), facendola diventare un pezzo del film porno al quale Scully e Body partecipano, quello che li fa conoscere e che permette a Scully di allacciare un rapporto con quell'attrice, essendosi convinto che abbia un nesso con la morte della sua bellissima dirimpettaia Gloria (interpretata da Deborah Shelton, la quint'essenza degli anni '80, Miss Usa nel 1970 ed un corpo perfetto per le pubblicità dei cosmetici e delle lacche per capelli). A discapito di De Palma si può dire solo che la scoperta dell'identità dell'assassino è piuttosto a portata di mano, ma il fine del film non è la caccia al colpevole (non trattandosi di un giallo), ma come tutto avviene e soprattutto come De Palma lo offre ai nostri occhi. In fin dei conti, se ci si pensa, 114 minuti contengono appena un omicidio, mentre il clima che si viene a creare è infinitamente più soffocante e intimidatorio. Per tutto il tempo la vera vittima è Scully, un uomo schiacciato dalle sue fragilità ed insicurezze, con il quale per altro lo spettatore si identifica immediatamente, diventando egli stesso la vittima designata e braccata da De Palma. Musiche maestose e magnifiche di Pino Donaggio. Al botteghino fu un gigantesco flop, incassando meno di quanto fosse costato (9 milioni di dollari contro 10).

Mi piace spendere due parole sulla scena del bacio in spiaggia tra Wasson e la Shelton, un bacio incredibilmente languido e passionale, coreografato quanto e più di un balletto, con i due attori che volteggiano incessantemente su di una pedana girevole (ma sembra che sia lo sfondo o la telecamera a girar loro intorno). Un momento così eccessivo che va chiaramente oltre i personaggi ed il film, tradendo per un istante la matrice cinematografica di quella scena. De Palma disse di non essersene reso conto e di averlo capito con chiarezza solo quando alle anteprime il pubblico iniziò persino a ridere, perdendo di fatto l'identificazione con il protagonista. Da quanto la scena è sopra le righe, alla prima visione pensai che si trattasse di una specie di sogno ad occhi aperti di Scully, considerando il suo desiderio di poter stringere tra le braccia la bellissima Gloria; invece si tratta di un momento "vero" (nel film), sebbene estremamente irrealistico per come viene concepito e girato da De Palma. Al netto di tutto ciò, è una scena di una bellezza infinita e non l'ho mai ritenuta una stonatura nel film, pur comprendendo quanto risulti "estranea" rispetto al  contesto.

Trailer ufficiale

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