Nixon – Gli Intrighi Del Potere

Nixon – Gli Intrighi Del Potere
Nixon – Gli Intrighi Del Potere

Nixon (brillantemente rititolato in italiano Gli Intrighi del Potere....) costituisce assieme a JFK e W. la trilogia dei presidenti di Oliver Stone (ma nello stesso ambito "presidenziale" vanno comunque annoverati pure i due documentari su Fidel Castro, Comandante e Looking For Fidel). Si colloca nel mezzo tra i due, come anche storicamente è effettivamente avvenuto. Opera magna di quasi 3 ore che studia approfonditamente la figura del Presidente repubblicano, dalla fanciullezza alle dimissioni post Watergate. L'ordine narrativo non è sempre cronologico, anzi si va avanti e indietro a piacimento di Stone, seguendo i flashback che lui impone al racconto, e che si presume siano funzionali alla storia (la maggior parte delle volte è così, si procede però in modo farraginoso). Va messo sul conto che non essendo americani e/o studiosi della storia americana del '900, non si colgono tutti i rimandi, gli uomini, i ruoli, le somiglianze e i fatti storici a cui Stone fa riferimento, anche se il grosso ci appartiene in quanto occidentali. Sulle varie sfumature caratteriali dei personaggi e su alcune ironie so però che mi sono perso qualcosa.

Ci si aspetterebbe un ritratto feroce da parte di Stone, del resto George W. Bush non è certo stato trattato coi guanti, e invece il regista si appassiona alla vicenda di Nixon, epica ed estremamente umana al contempo. Un uomo controverso, pieno di difetti e limiti, innanzitutto sociali e culturali, ma ambizioso, tenace, volitivo, motivato. Entrano in ballo fattori psicologici come il rapporto con i genitori, il padre, un brav'uomo, lavoratore onesto ma "insignificante" agli occhi della Grande America, la madre, una casalinga religiosa e molto rigida; due fratelli morti giovani per tubercolosi, un humus sociale nient'affatto agiato come quello dei Kennedy, verso i quali Nixon mostra di nutrire una invidia mai domata, infine un bisogno spasmodico di essere accettato dagli altri, amato, applaudito. Un uomo forte e debole allo stesso tempo, calato in una fossa di leoni, la cui politica presenta anche discreti successi per l'epoca, come la fine della guerra in Vietnam (anche se ad un prezzo altissimo), la distensione con Cina e Urss. Tuttavia il Watergate, con le sue velenose propaggini che rimandavano ai tentati colpi di stato a Cuba e all'assassinio di Kennedy, ne stroncò ogni ambizione, svelando un lavoro sporco dietro le quinte che gli americani non gli perdonarono. Al suo fianco la moglie Pat (una spigolosa Joan Allen), inseparabile, donna forte e saggia, nella quale Nixon rivede un po' sua madre. Tutta la pletora di consiglieri e politici che si muove attorno a Nixon è assai ben rappresentata, con particolare accento su Henry Kissinger (un bravissimo Paul Sorvino) e Haideman (il feticcio di Stone, James Woods). In ruoli periferici ma significativi, Bob Hoskins/J. Edgar Hoover e Ed Harris/E. Howard Hunt. Nixon è Anthony Hopkins, molto attento a renedere l'ottusità di Nixon, soprattutto nei sorrisi a comando e negli sguardi ebeti. Curioso come tutta la tiritera paranoica sui nemici di Nixon, liberali, comunisti, stampa, universitari che protestano, pantere nere, tutti che ce l'hanno solo con lui, personalmente proprio, e vogliono vederlo cadere, a dispetto del benessere e della serenità del mondo....impossibile non farsi venire in mente un nostro ex Presidente del Consiglio.

Film piuttosto didascalico, che ricorre a molti sperimentalismi in cabina di regia, bianco e nero, stile documentaristico, sovrapposizioni tra immagini di fiction e realtà, continui cambi di piano narrativo, flashback dentro flashback, eccetera. Un po' come tutti i film di Stone, velleitario, ambizioso, megalomane, ma anche pieno di momenti riusciti e assai attento ad un taglio epico. Del resto, sono solo gli eventi più importanti del secondo dopoguerra. Il rapporto con John Fitzgerald Kennedy raggiunge momenti di tragico lirismo shakespeariano, come quando Nixon, al climax della sconfitta, sovrastato da un dipinto che raffigura JFK, mormora assorto: "quando vedono te, (gli americani) vedono quello che vorrebbero essere; quando vedono me, vedono quello che sono. Per questo mi odiano." Ultime immagini del film, il funerale (vero) di Nixon, che Oliver Stone decide di mostrare ma di non raccontare.

Trailer ufficiale

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