Sulla carta, Nathalie non sembrava avere molte chance, al netto della sensualità che esondava sin dalla locandina, mi dava l'impressione di un esercizio di stile alla maniera del dramma sentimentale, infarcito magari di elecubrazioni psicologiche, morali e filosofiche sul rapporto di coppia, uomini vs donne (anzi, direi donne vs uomini), amore, sesso, noia, trasgressione (il tutto con l'aggravante di essere francese). Temevo un punto di vista sulla vicenda manicheo (leggi femminista militante), immagini pretenziose e glamour al contempo, ruffianerie pruriginose affidate alle grazie di Emmanuelle Béart in versione squillo d'alto bordo. E invece....non senza una certa sorpresa il film mi è piaciuto, anche un bel po'. Le caratteristiche di Nathalie che ho elencato sin qui appartengono indubitabilmente alla pellicola ma la regia, oltre ad essere sofisticata, dimostra effettivamente molta eleganza, la recitazione è miracolosamente sobria e misurata, ritmi e tempi della storia non sono rarefatti ed estenuanti come accade sovente nel cinema transalpino o più in generale "intellettuale". I fotogrammi scorrono piacevolmente per lo spettatore (che poi ero io) e tutto sommato si viene coinvolti facilmente nel dipanarsi della vicenda. I maschietti non fanno una gran figura (ritratti come insensibili o sessuomani, scuola Jane Campion insomma) e i dialoghi passano dal crudo erotico al salottiero, borghese e pretenzioso. Nathalie sembra un po' la versione meno disperata e più politically correct di La Pianista. Le due pellicole sono diverse eppure affini in alcuni passaggi; in ogni caso assai meno morbosa, malsana e "patologica" la prima rispetto alla seconda. Nathalie è una storia di sentimenti, seppur freddi e trattenuti, La Pianista rimane un film da entomologi necrofili. Cosa altro aggiungere? Certo, la Béart è sexy da morire e bellissima, ovvio che si (o meglio, lo era prima di deturparsi con la chirurgia plastica), così come Fanny Ardant è donna di grande fascino e intensità. Depardieu fa Depardieu. Il film è malizioso e furbetto, non lo si può negare, ma anche sapientemente misurato con calibrato e mestiere, e dunque in definitiva riuscito. Date le premesse, poteva essere un pantano asfissiante; contentissimo di aver dovuto smentire il mio pregiudizio..
Nathalie