Terzo film di Mario Merola, e secondo con Alfonso Brescia, con il quale girerà ben 12 dei 21 film totali interpretati in carriera (per il cinema, più alcuni lavori televisivi). Napoli...Serenata Calibro 9 (1979) cita sin dal titolo la Milano di Fernando Di Leo (1972), stesso calibro, ma ambienti diversi, anche se la criminalità naturalmente rimane l'humus delle due storie. Qui abbiamo il malamente Don Salvatore Savastano che si guadagna da vivere col suo "onesto" contrabbando, roba che non fa male a nessuno (a parte alle casse dello Stato). Il giorno della comunione si suo figlio quattro rapinatori irrompono al ristorante, lo derubano del rotolone di contanti e freddano moglie e bimbo. Da quel momento Savastano vivrà solo per vendicarsi, nonostante le ingerenze della Polizia (ma tu guarda, quelli vogliono pure indagare sul crimine....) e il rapporto particolare che l'uomo sviluppa con uno scugnizzo orfano che gli ricorda il figlioletto morto.
La pellicola è una commistione di generi, Merola movie (ovvero sceneggiata napoletana), poliziottesco, elementi comici rappresentati dalla coppia di agenti imbranati Esposito e Capezzuto (Lucio Montanaro), e dalla "Tigre di Forcella" (Leopoldo Mastelloni), travestito effeminato e sboccato. C'è spazio per un paio di canzoni, una naturalmente cantata da Merola, l'altra è un vero e proprio sketch musicale che vede protagonista Lucia Cassini (mostruosamente lungo). Apprezzabile il tentativo di stemperare la tensione mediante argomenti leggeri, tuttavia nessuno di questi funziona granché, i duetti di Montanaro annoiano, Mastelloni la tira troppo per le lunghe ed è molto volgare, la Cassini, come detto, è ugualmente estenuante. La spina dorsale del film è la trama poliziesca, con il gran carisma e la presenza scenica di Merola a reggere quasi da sola il dipanarsi degli eventi. Di per sé la sceneggiatura è piuttosto lineare, tuttavia Brescia imprime un buon ritmo (eccetto per gli espisodi citati prima) e un sapiente uso dell'azione.
Se leggete in giro qualcosa sul film noterete che tutto il mondo ha colto dei prodromi del cinema di John Woo - che si dice si sia addirittura ispirato direttamente - ad esempio nella scena in cui Merola giustiziere irrompe nella bettola dove gozzovigliano i killer, sfonda la porta, e si presenta (al rallenty) a colpi di pistola, oppure durante l'inseguimento coi motoscafi (roba da Face Off ). Unico personaggio femminile di rilievo Ria De Simone, bella burrosa. Mitragliette, moto, pure una bomba (uguale uguale a quelle di Wile Coyote), effetti speciali da raccapriccio; se infatti avrete la fermezza di stoppare la riproduzione al punto giusto noterete che su uno dei motoscafi c'è Big Jim con un suo sgherro (...e non sto scherzando). Il bimbetto che strappa il cuore a Merola è Gennarino, classico scugnizzo cresciuto troppo in fretta, che parla con la saggezza di un adulto e che ha pure già la fidanzatina con la quale spesso intavola coloriti litigi. Il commissario Nunzio Gallo è doppiato da Ferruccio Amendola, ma pure Merola è doppiato (in un napoletano un po' approssimativo) da Giuseppe Rinaldi, già voce di Paul Newman. Jack Lemmon, Marlon Brando, Frank Sinatra, Richard Burton, Charles Bronson e qualche altro centinaio.