Napoli… La Camorra Sfida, La Città Risponde

Napoli… La Camorra Sfida, La Città Risponde
Napoli… La Camorra Sfida, La Città Risponde

Napoli... La Camorra Sfida, La Città Risponde è ritenuto uno dei migliori Merola (Mario eh, non Valerio) movies polizieschi. Forse perché è un vero poliziottesco, con Marione che canta il minimo sindacale (la solita scena della solita tavolata al ristorante); ma soprattutto direi perché è girato ottimamente, con ambientazioni eccezionali (in particolar modo il finale, al cimitero delle Fontanelle), un ritmo efficace, una bella colonna sonora. Recitazione un po' così, ma nei film meroliani ci sta, si deve rendere l'intensità, la forma non conta granché.

A Napoli la Camorra impone a piccoli industriali e a commercianti pagamenti onerosi per garantirne la "sicurezza". Don Francesco Gargiulo, proprietario di un piccolo cantiere nautico, tenta di opporsi ma viene piegato dall'organizzazione criminale, che rapisce suo figlio e ne violenta la fidanzata. Il ragazzo, assetato di vendetta, per mezzo di alcune fotografie scattate mentre i malviventi compiono le loro gesta criminali, permette al commissario De Stefani di inchiodare i colpevoli e di costringere le vittime a firmare la denuncia a loro carico. La Camorra però minaccia i negozianti, imponendo loro di ritirare le deposizioni. E si vendica del figlio di Gargiulo (nel frattempo rifugiatosi a Roma), picchiandolo e rinchiudendolo in un ospedale psichiatrico. Questa volta Francesco Gargiulo si decide ad agire e, dopo aver armato tutti quelli che come lui hanno subito il racket delle estersioni, raggiunge il capo Camorra e i suoi scagnozzi mentre stanno festeggiando la liberazione in un locale. Ha inizio un conflitto a fuoco e i pochi criminali che sopravvivono fuggono all'interno delle catacombe dello storico cimitero delle Fontanelle, dove finisce di compiersi la vendetta di Francesco Gargiulo e degli altri commercianti taglieggiati.

Merola fa il duro e ha lo sguardo sempre giusto al momento giusto, nonostante i suoi completini color celeste e la vena canterina (qui ridotta all'osso per fortuna, come detto). Suo figlio (Benito Artesi) è il classico idealista, che coniuga però il senso civile a molto pragmatismo e coraggio, senza alcun timore di mettere a repentaglio la propria vita. Quando è comparsa in scena la sua fidanzatina sono sobbalzato sulla sedia, perché non avevo il minimo sospetto che in Napoli... La Camorra Sfida, La Città Risponde avrei rivisto la mitica Sabrina Siani! Bella come o' sole e' Nappule, la Siani è uno schianto di figliola, che purtroppo ha fatto pochissime pellicole prima di smettere del tutto, ma questa era una di quelle. Notevole anche la ganga degli sgherri, capitanata da Antonio Sabato, che pare uscito da un episodio di Starsky & Hutch, camicione aperte sul petto villoso, catena al collo, baffoni, mancava sole il mandolino e la pizza sotto il braccio (anche se, incomprensibilmente, nel film ha l'accento siculo, tipicamente camorristico...).

Colonna sonora che si fa apprezzare, perché dedita al funky rock consono ai poliziotteschi (però mettetevi l'anima in pace, arrivano pure le canzoni di Merola, il re del tremolo). Perez, il giornalista del Mattino che segue la vicenda, è Ciro Ippolito, il leggendario Ciro Ippolito, qui sceneggiatore, produttore e attore. Crudissima la parte del figlio di Gargiulo rapito e schiaffato in manicomio, con scene che oggi probabilmente non vedremmo con tantà facilità. L'impressione è che, alla faccia della privacy e del politicamente corretto tanto di moda oggidì, la troupe sia stata fatta circolare e riprendere liberamente nella (vera) struttura psichiatrica (con tanto di insegna monca, molto napoletano....) e dunque davanti alla camera sfila una platea di matti e ritardati, talvolta addirittura in posa, come fosse un documentario anziché una finzione. Questo dà improvvisamente un taglio molto amaro e drammatico al film, si avverte angoscia e disagio. Poi si passa a Gargiulo junior chiuso in camera di sicurezza con camicia di forza, mentre sbava a più non posso con riprese frontali e dal basso, una roba inquietante che nemmeno L'Esorcista. Un gran brutto quarto d'ora per i deboli di stomaco. Così come anche la scena delle percosse alla coppietta Artesi/Siani, con successivo stupro della Siani (sverginata dalla Camorra, vista la giovane età ed il fiotto di sangue innocente che le cola da sotto la gonna, veramente triste....). I siparietti comici sono affidati a Lucio Montanaro (la scena dell'esplosione della bomba al cesso mentre sta defecando è degna di un Pierino di Vitali). Peccato, mancava solo Cannavale. Finale col botto nelle catacombe delle Fontanelle, qui invece pare di essere dentro Nosferatu, fra ossa e teschi, con Merola che addirittura ammazza l'arcinemico trapassandolo con un enorme croficisso di legno ("...che Dio mi perdoni"). Orrore! Il dvd Minerva/RaroVideo è privo di menù iniziale (figuriamoci di extra), ha una buona qualità video, mentre l'audio spesso è fuori sincrono rispetto al labiale degli attori. Infine, dice Wikipedia: la trama del film in principio era diversa. Dopo 3 settimane di riprese Ciro Ippolito decise, vedendo la cronaca del momento, di riscrivere completamente la sceneggiatura, che fu girata in una settimana. La precedente trama girata non è mai stata montata ma è rimasta conservata.

Trailer ufficiale

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