Mystere

Mystere
Mystere

Giallo vanziniano classe 1983. Tipico film dei Vanza bros, budget non esoso (ma nemmeno exploitation) eppure con pochi soldi ma tanto estro artigianale si va avanti per 87 minuti. Film di genere tra giallo e thriller. Recitazione un po' così, con qualche belloccio a far da riempitivo, come il commissario Colt (i nomi...sempre stati un punto debole dei Vanzina). Un Duilio Del Prete sottotono e kitsch; una Carole Bouquet in versione Morticia Adams in forma semplicemente strepitosa, alla quale va ascritto un buon 75% di riuscita del film. Bel personaggio il suo. Sceneggiatura un po' approssimativa, facilona, ma gran gusto per dettagli, particolari, oggetti, costumi di scena, luci e trucco. Alcuni fotogrammi evocano Argento, anche se a qualcuno il paragone potrebbe suonare blasfemo. E poi il soggetto è carino pur nella sua semplicità; storia di prostitute d'alto bordo invischiate per caso in un omicidio politico con sfondo spionistico. Indagini della polizia e gran giro di soldi. A pezzi l'ultimo quarto d'ora di film. Musiche troppo anonime. Particina iniziale pure per Janet Agren. Si sente già il profumo del successivo Sotto Il vestito Niente (1985).

Vi siete convinti che Mystere sia un brutto film e che in fondo magari neppure mi sia piaciuto? Sbagliato, ha una sua cifra, un suo fascino, una sua idea di cinema, magari flebile e modaiola, tutta devota all'apparire anziché all'essere, ma ce l'ha. Io lo consiglierei sempre e comunque. Adesso, anziché spacciare per mie elucubrazioni un'intervista a Enrico Vanzina, ve la ripropongo paro paro, poiché dice tutto quello che c'è da sapere sul film.

"Innanzitutto la genesi del progetto: abbiamo scritto e realizzato Mystere perchè avevamo visto il film francese 'Diva'. Ci divertiva fare un film dall'ideologia 'fumettistica' ed 'iper-reale'. Per questo la sceneggiatura è (volutamente) meno costruita. Nel film abbiamo dato la precedenza alle immagini. Carole Bouquet era magnifica. Ma aveva un gran timore di girare scene di sesso. La scena nella quale fa l'amore con l'ispettore (Coccioletti) fu girata con pochissimi tecnici presenti. Poi però, girando, Carole si sciolse... Il film ha un pessimo finale, girato ad Hong Kong. Per Carlo e per me, il film doveva finire prima di questo blocco finale. Sarebbe stata una chiusa secca, cinica. Ma Goffredo Lombardo si oppose e ci 'impose' quel finale melenso. Goffredo Lombardo è stato un grande produttore, ma aveva una visione 'antica' del cinema legata ai film napoletani dove vincono sempre i buoni sentimenti. Gli piaceva intervenire nelle sceneggiature. Alla fine della sua vita, quando aveva smesso di fare cinema, diventò produttore di fiction televisive. Le storie le scriveva lui. La fiction 'Orgoglio' è esattamente lo specchio di quello che lui amava."

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