I Milanesi Ammazzano Al Sabato

I Milanesi Ammazzano Al Sabato
I Milanesi Ammazzano Al Sabato

Tanto per cominciare de I Milanesi Ammazzano al Sabato aka La Morte Risale A Ieri Sera (di Duccio Tessari, 1970) se siete interessati all'acquisto non prendete il dvd della Ermitage, l'audio è pessimo e anche la qualità dell'immagine, semmai buttatevi sull'edizione della RaroVideo, che per altro preserva il titolo originale. "Un vecchio milanese lavora sempre, ogni giorno, durante tutta la settimana... Se commette qualche cosa che non va, la commette al sabato - così scriveva Scerbanenco e così si chiude I Milanesi Ammazzano Al Sabato. Raf Vallone è quel milanese, sua figlia venticinquenne è una minorata mentale, col cervello di una bimba di 3 anni e per giunta ninfomane. Lui la protegge come una bambola di porcellana ma un giorno lei sparisce di casa, dove era tenuta sotto lucchetto. Cerca cerca, viene rinvenuto il corpo e mentre la polizia, insolitamente umana, comprensiva e bonaria, investiga sul caso, scoprendo che la ragazza era finita in un giro di prostituzione, Vallone trova i delinquenti e si fa giustizia da solo. Ma non sbrufoneggiando alla Maurizio Merli o alla Charles Bronson; lo fa da borghese piccolo piccolo, sobrio, civile, indignato. "Tutti i genitori sono preoccupati quando viene rapito il loro bambino" - dice il commissario a Vallone. "Ma io non posso pensare agli altri genitori, la bambina in pericolo è la mia, questa cosa riguarda me" -  gli risponde lui con genuina e disarmante semplicità. Un film molto vero, incorniciato in una Milano autunnale, malinconica, grigia, solitaria, pronta ad immettersi nel terrore degli anni di piombo. Post scriptum: gli Afterhours hanno pubblicato un album il cui titolo è palesemente ispirato a Scerbanenco, cambia solo un articolo: "I Milanesi Ammazzano il Sabato". A me pare grave, non l'articolo ma il fatto che gli Afterhours abbiano fatto un disco.

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