Mia Nipote… La Vergine

Mia Nipote… La Vergine
Mia Nipote… La Vergine

Mia Nipote... La Vergine è liberamente ispirato a un racconto di Maupassant (Yvette). Secondo Il Corpo Dei Settanta (S. Loparco, ed. Il Foglio) il film rientra tra i licenziosi adattamenti pseudoletterari, in voga in quegli anni, che prendono in considerazione la letteratura francese molto alla lontana, tralasciando "qualsiasi intento filologico", a favore di un cinema "esuberante" fatto di "aristocratici libertini, impenitenti, e pruriginosi", tutti rivolti ad una infaticabile attività erotica, perfettamente in linea con la rivoluzione sessantottina, psichedelica tanto nella musica quanto nei costumi (in questo caso c'è pure una scena nella quale Edwige fa uso di hashish).

Olga de Winter (una agée ma sempre piacente Ruth Maria Kubitschek) e sua figlia Yvette (Edwige Fenech) godono di una vita lussuosa grazie alla infaticabile attività amatoria di Olga, sempre attenta a soddisfare uomini benestanti. L'ultimo amante in ordine di tempo ha un coccolone proprio durante l'amplesso; Olga vede messa così impericolo la sua agiatezza (appartamento liberty, cameriera, vacanze ad Acapulco, conto corrente, pellicce, gioielli) e decide di correre ai ripari facendo il filo sia all'avvocato dell'industriale moribondo (che ne gestisce le finanze), sia al figlio Peter. Quest'ultimo però, invitato a casa per approfondire la conoscenza reciproca, rimane fortemente attratto da Yvette e con lei inizia un gioco di corteggiamento che lo porterà ad innamorarsi della ragazza. Yvette è molto meno innocente di ciò che sembra; all'insaputa della madre, fa servizi fotografici spinti, condivide un appartamento con amici dediti a droghe ed orge e, esattamente come la madre, esercita "la professione". L'innamoramento di Peter è un suo piano ben preciso, progettato in ogni minimo particolare, al fine di accasarsi con un uomo ricco che le possa garantire ogni lusso. Olga da parte sua ripiega sull'avvocato del suo ex amante.

Mia Nipote... La Vergine (il titolo deriva dal fatto che madre e figlia in pubblico si fanno credere nipote e zia, per il capriccio di Olga di voler apparire "giovanile") è fondamentalmente un gioco di seduzione femminile, un ordito tessuto da Olga e Yvette, l'una all'insaputa (presunta) dell'altra Le due donne sono identiche, nonostante la differenza d'età, ed il loro costante manipolare fa capire allo spettatore come gli uomini siano burattini incapaci di intendere e di volere di frontea a "quella cosa che le donne hanno e gli uomini non potranno mai avere" (citazione dal film), un autentico "capitale" che bisogna saper ben impiegare per ottenere denaro e posizione. Il piglio spiritoso, frizzante, leggero del film (sessantottino appunto) lo rende molto gradevole, così come ambienti, scenografie e costumi riproducono fedelmente il clima del periodo. La Kubitschek e la Fenech sono due bellissime donne, con la seconda in particolare, allora 20enne, nel pieno della sua magnetica e felina bellezza. Sempre sul Corpo dei Settanta si discetta sulla perfezione dei seni della Fenech che "a differenza di quelli di molte colleghe, si sostengono stupendamente da sé, non hanno bisogno di espedienti o ritocchi per apparire sodi e retti...", il loro dirompere sullo schermo è descritto come un "momento davvero memorabile nella storia recente dell'erotismo cinematografico". Naturalmente la critica dell'epoca demoliva tanto la Fenech attrice quanto i "filmetti" che la vedevano partecipe (ma sono sicuro che, in privato, a casa loro, i critici gradivano assai quei seni e vi dedicavano una costante e febbrile attività esegetica....).

Il dvd della Mosaico Media ha il grave difetto di affidarsi ad un master soffertissimo, fatto di continui fotogrammi saltati e dialoghi mozzati, oltre ad una evidente sporcizia video, tuttavia ha il pregio di offrire il film nella sua versione integrale; tra gli extra troviamo infatti circa 6 minuti di scene censurate, due in particolare, riguardanti ovviamente gli amplessi, uno della Kubitschek e uno della Fenech, riportati per esteso. Quello della Fenech, una sorta di caccia amorosa che termina con l'unione dei corpi, è notevolissimo; Edwige scende una scalinata di corsa, mentre le tette nude le ballonzolano davanti armoniosamente, pare davvero una danza della natura. Indimenticabile.

Trailer ufficiale

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